normalmente pazzi.

.8.

S k y

«ehy, facciamo degli scherzi telefonici» disse la mora.
«okay...certo» affermai poco convinta io.

Inizia a digitare numeri a caso sulla tastiera.

«squilla!» esclamò Sabrina.

«pronto...qui è il Dottor. Ostuni della clinica psicologica di Milano...»

"Merda!"

Riattaccai  subito.

«perché hai riattaccato?» mi chiese la bionda.
«quello era Lorenzo!»
«owh!» dissero in coro.

L o r e n z o

"Chissà chi mi avrà chiamato..."

«Scusi Dottor. Ostuni, la desiderano nella stanza 205...»mi disse un'infermiera, aprendo la porta del mio ufficio.
«okay, arrivo subito» dissi alzandomi dalla mia comoda sedia girevole, mentre prendevo le cartelle mediche dei  pazienti della 205.

Raggiunsi l'infermiera.

«perché mi desidero nella 205? Cos'è successo?» chiesi incurisito , pensavo quei due stessero migliorando.
«mi stanno assillando! Tutto le volte che entro in camera loro: "quando usciamo? Quando usciamo? Quando usciamo?" Mi faranno uscire pazza!» si sfogò l'infermiera.

«okay, sono arrivato alla 205, mi può pure lasciare qui» dissi, per poi vedere l'infermiera che se ne andava via.

Entrai nella stanza.

Guardai le loro cartelle.

«bene , Lepri Stefano e Burci Sascha, mi hanno detto che si sono lamentati di voi , dicono che volete uscire...»
«-Dottore, ci ascolti, siamo sicuri di essere ormai sani, ci faccia uscire!»

Io sospirai.

«va bene, vi visiterò, oggi stesso» dissi per poi andarmene seguita da Burci, ma anche da Lepri.
«uno alla volta!» bloccai Lepri.

Lui sbuffò, ma indietreggiò e aspettò il suo turno, chiudendo la porta della 205.

E io proseguì con Sascha, per il corridoio.