DISPERAZIONE

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Arrivai a casa svuotato di ogni emozione, sentivo addosso solo la stanchezza e l'eccessivo sforzo per le mie attuali condizioni.

Mi appoggiai al muro, la schiena mi faceva male stando a duro contatto col legno, ma non avevo neanche la forza di alzarmi e mettermi sul letto.

Oramai avevo ricordato tutto, ma la rabbia non saliva. Era strano per me, quella volta non sentii proprio niente.

Assolutamente niente.

Non sapevo cosa dire, cosa fare, dove guardare...

Non pensavo, mi limitavo a fissare il soffitto.

Sentii tutto d'un tratto il cigolio della porta.

Lasciai il mio sguardo dov'era, senza girarmi ne salutare, avevo solo una domanda.

<< Happy... è tutto vero?>>

Anche se c'era un profondissimo silenzio, riuscii ad udire un flebile si.
E fu lì, che realizzai.

<< Happy io...io non ho mantenuto la promessa.>> gli rivelai, la voce mi tremava e forse in quell'istante, qualche emozione mi aveva attraversato.

<< Come ho fatto a non riuscire a proteggerla, perché è dovuta andare così...>> dissi ancora, senza permettergli di rispondermi.

<< Essere stati via un anno, lontani da tutto e tutti mentre la gilda si scioglieva, è servito a combattere una guerra e non a proteggere lei...?>> strinsi le mani per evitare di creare scompiglio.

<< È assurdo.> continuavo.

<< È assurdo..>> risi.

<< È assurdo perché se lei fosse davvero mor->>

<< BASTA!>> urlò lui.

<< Basta Natsu, ti prego...>> continuò bisbigliando.
Si fiondò tra le mie braccia, e solo allora lo guardai.

Lo guardai piangere, come non aveva mai fatto. Stavo rivivendo ricordi troppo dolorosi.

Sembravo impassibile ma...
non potevo più sfuggire da me stesso, e così piansi con lui.

Dentro di me si stava muovendo qualcosa, un dolore mai provato.

L'aria mi mancava, le mie lacrime avevano un sapore amaro e sembravano non finire più.

Ma io non volevo smettere di piangere, volevo continuare all'infinito.

Volevo uccidere quel dolore, volevo sfogare tutto per far si che non tornasse mai più.

Sentii salire nella mia mente un senso di consapevolezza, consapevolezza si, ma di un qualcosa di cui non conoscevo ancora il nome.

Mi sentivo così confuso e incerto, ma l'insicurezza a me non era mai appartenuta.

Mi sentivo privato di ogni cosa che ero e che ero stato,  la malinconia e la nostalgia stavano prendendo il sopravvento.

Ma perché mi chiedevo.

Non capivo qual era la differenza tra lei e gli altri, perché se non c'era lei era diverso rispetto alla mancanza di qualcun altro?

Perché lei mi mancava così tanto...?

<< Perché...?>> mi chiesi sussurrando, abbassai la testa tra le ginocchia, ormai la disperazione era su di me.

NALU|| I WILL FIND MY WAY BACK TO YOU [COMPLETO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora