Capitolo 10

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Evel

Non sapevo più cosa significava sentirsi felice, quali sensazioni potessi collegare a questo sentire. In questo momento mi rendevo conto che forse, non lo ero mai stata davvero. Quello che provavo adesso... avrei potuto volare, tanto mi sentivo leggera, mi scoppiava il cuore.

Aveva detto che non sarei andata da nessuna parte senza di lui. Per quel che mi riguardava avrei potuto anche morire lì. Il resto era marginale.

- Voglio portarti in barca oggi. Andremo io, te , Josh e i bambini. Noleggiano una barca a vela con lo skipper e possiamo fare un giro della costa, visitare le isole, fare il bagno in un paio di baie davvero belle. Sono certo che ti piacerebbe. –

- Oh... si, beh i miei figli non sono mai stati in barca... -

- Neanche Josh –

- Sarebbe bellissimo, sarei lieta di accompagnarvi in barca insieme a Lorenzo e Rebecca-

- Allora è deciso- dice entusiasta – passeremo una splendida giornata ne sono certo –

- Con te lo sarebbe comunque – dico piano.

- Dici?- chiede sorridendo.

- Si. Hai il sorriso più contagioso che io abbia mai visto. – ed anche quello più bello che io abbia mai visto.

Ma perché questo giovane uomo mi voglia stare intorno ancora non me lo spiego, o meglio non me lo voglio neanche chiedere, potrei darmi risposte ingannevoli e dolorose alla lunga. Non voglio pensare, non voglio sapere. Sono ancora a cavalcioni su di lui. Cerco di muovermi poco o altro si scatenerà nei nostri corpi. Ma il desiderio di baciarlo ancora, mi porta istintivamente fissare le sue labbra. Mi mordo le labbra di riflesso e senza accorgermene siamo vicinissimi, i respiri si scontrano, i nasi a sfiorarsi, e gli lecco le labbra. Scateno la sua furia e inizia a divorarmi, letteralmente. Se non ci fermiamo ora... ma di cosa parlo? E' colpa mia se questo sta succedendo ora, in una spiaggia deserta, alle prime luci di un alba d'estate. Ma voglio, vorrei tanto.

- Sarebbe meglio tornare in camera – dico cercando di riprendere fiato.

- Si sarebbe meglio avere una camera solo per noi... -

- Christian...-

- Evel...-

- Su, non dobbiamo fare una gita in barca oggi? Sarà meglio andare. –

- Ok, vai a prepararti e prepara i bambini, io vi aspetto per la colazione ma prima vado a noleggiare la barca, e dopo colazione partiamo. –

- Perfetto. Sarà fatto signore.- dico ossequiante.

- Mi piace che mi chiami cosi... - dice malizioso – vorrei proprio essere il tuo Signore –

Sorrido. Mi alzo piano. E sorrido ancora alla vista della sua chiara eccitazione, quella sulla quale avevo danzato lenta, sentendo chiaramente ciò che stava accadendo... Chris sorride di rimando.

- E' colpa tua e lo sai- dice ridendo.

Annuisco e vado verso l'appartamento. In meno di un'ora siamo pronti sia io che i piccoli. Tutto ciò che ci serve per trascorrere fuori la giornata. A colazione abbiamo ritrovato Christian e Josh. Avevano già noleggiato la barca, che ci attendeva su un piccolo molo poco lontano e fatto preparare il pranzo da portar via, da consumare in barca. Chris non dimenticava nulla, si preoccupava di tutto.

- Grazie di tutte queste attenzioni- dico seria.

- Tutto per farti felice- risponde serio.

Poi mi accarezza il volto e mi bacia un angolo della bocca. Non si cura del pubblico e dei brividi che tutto questo mista provocando. Sfodera uno dei suo sorrisi da copertina e con la sua voce roca mi accarezza l'anima sussurrandomi che quel bacio è solo un acconto.

La giornata è magnifica

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La giornata è magnifica. Cielo e mare colorati dello stesso blu. La navigazione tranquilla e una delle baie di cui Chris aveva parlato era davvero degna di una meta tropicale. I bambini avevano fatto il primo bagno in alto mare, per nulla spaventati tra le braccia di Josh e Christian. E quando loro erano tornati in barca, Chris mi aveva atteso in acqua per fare il bagno insieme. Mai partendo da casa con i miei figli mi sarei aspettata una vacanza cosi. Pensavo a routine, casa, mare, casa, pranzo, riposino, mare cena, nanna. Perfetto per la donna invisibile. Perfetto per me, che non mi aspettavo più nulla da questa vita.

E invece un uomo bellissimo mi aspettava in mare blu cobalto per nuotare e chissà cos'altro.

I brividi che sentivo ad ogni suo tocco non accennavano a diminuire e quando in acqua mi abbracciò non riuscii a restare lucida.

Voleva giocare e partecipai ai suoi giochi, mi sfiorava e tremavo e lui sentiva ogni fremito. Dopo una breve nuotata raggiungendomi mi aveva presa e baciata. Avevo sentito gli occhi dei miei figli e di Josh trafiggerci. Che diavolo avrei detto ora? Forse che non stavo facendo nulla di male. Che in fondo se potevo essere anche solo un po' felice meritavo anche un po' di esserlo. Lui mi piaceva, per quanto certo più giovane di me, mi piaceva molto. Al momento di rientrare mi preparai all'interrogatorio. Ma Christian fu più bravo. Salì per primo, e mentre salivo sulla barca preparò il mio telo, mi accolse e mi abbraccio con questo lasciandomi un bacio sulle labbra. Era fatta. Vidi Josh sorridere, non avevo il coraggio di guardare Lorenzo e Rebecca. E fu proprio lei a venirmi vicino.

- Ma Chris ti ha baciato in bocca mamma! –

- Si, tesoro, è vero – risposi mostrando una calma che non avevo affatto.

- Ma lui non è il tuo fidanzato! –

- No, è un mio amico-

- I miei amici non mi baciano in bocca mamma, solo Max, ma lui è il mio fidanzato! – si. Perché mia figlia, a sei anni, aveva un fidanzato già a due anni, non scherziamo...

- Cosa ti sta dicendo? – chiede Chris vedendo l'espressione seria della piccola.

- Dice che io e te non siamo fidanzati e che quindi non puoi baciarmi sulla bocca.-

Chris scoppia a ridere.

- Dille che quando ci fidanzeremo le comprerò un bellissimo vestito perché faremo una grande festa!-

- Non le dirò nulla del genere. Non sai cosa dici! –

- Dillo. Dille quello che ti ho detto.-

- Non prendere in giro me Chris, e neanche lei – sono seria ora.

- Nessuno prende in giro nessuno, tanto meno la piccola. –

- Non puoi essere serio.-

- Io lo sono sempre-

Dopo quelle parole avevamo proseguito il nostroitinerario senza problemi, e si era sentito libero di abbracciarmi e baciarmi tranquillamente;io non avevo reagito, ma restavo stupita da tanta chiarezza, da tantadeterminazione. Ero una sconosciuta per lui e lui per me eppure eravamo ad unpunto che rischiava già di essere quello di non ritorno    

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