Pioggia...
Tutto ciò che adesso vedo è solo poggia, gocce che sbattono violente sulla finestra del mio casotto.
La piccola porta fatta interamente di legno,, non smette di fare quel l'insopportabile, e fastidioso rumore, a causa del forte vento continua a sbattere e poi...
Bhe e poi il rumore dei miei respiri riempono la piccola stanzetta in cui sono adesso.
Tuoni e lampi illuminano l'intera baracca di legno, sono dovuta rientrare prima del previsto, interrompendo i miei allenamenti con Gregor a causa della pioggia, io odio il brutto tempo, mi riporta alla mente i brutti ricordi.
Ricordi che da anni cerco di mettere da parte, in una cassaforte, chiuderla e buttare via la chiave, ma non è così facile.
Qualsiasi piccolo movimento o gesto mi porta a pensare, e pensare fa male, perché ti invoglia a portare a galla i ricordi seppelliti.
Vorrei poter abbandonare questa città, questo mondo, ma ciò rimarrà solo uno stupido desiderio .
Perché nella realtà anche se può sembrare stupido, io amo questo piccolo stanzino, amo il bosco in cui abito, ma odio il motivo del perché sono qui.
Accecata dalla tristezza della perdita di dieci anni fa, ho preferito scappare, fuggire dalla realtà, scomparire dalla vista di tutti quelli che sapevano la verità.
Non volevo la compassione di nessuno, ma soprattutto non volevo finire in uno stupido orfanotrofio.
D'allora ho preso la decisione di cambiare, di diventare l'opposto di chi ero inizialmente, una ragazza violenta che non crede nell'amore.
Il mio unico obbiettivo e quello di uccidere, chi ha ucciso me (metaforicamente) , chi ha distrutto la mia vita e il mio cuore.
Ero troppo immersa nei miei pensieri, quando il rumore della porta mi riporta alla realtà.
Non rispondo perché so già chi può essere, solo una persona conosce questo posto oltre a me, la stessa che mi ha tirato fuori dal mio cerchio oscuro, che mi ha dato una mano quando ne avevo più il bisogno.
Con un calcio dall'esterno, la porta si spalanca violentemente.
"Quante volte ti ho detto di non aprire così la porta?"
Anche se sono voltata di spalle, rivolta con lo sguardo verso il vuoto,sono sicura che gli occhi di lui mi stanno scrutando dalla testa ai piedi.
"Bhe...si da il caso che se busso,tu non mi risponda."
Sbuffo annoiata dalla solita cantilena, lentamente giro il capo, volgendo lo sguardo sulla figura robusta di Gregor.
"Senti vecchietto se.non ti rispondo è perché non ne.ho voglia."
Rivolgo la mia completa attenzione alla persona davanti a me, quando ho conosciuto Gregor avevo solo nove anni, se così si può dire ci siamo incontrati senza un valido motivo.
In seguito all'omicidio di tutta la mia famiglia, sono scappata, via da quel scenario che potrebbe far invidia a.un film horror almeno per me.
Era un giorno di pioggia, quel giorno che nessuno vorrebbe che arrivasse, io e mia sorella stavamo giocando accanto al camino con delle macchinine, non amavamo molto i giochi femminili.
Mia madre si stava esercitando con il pianoforte , lei era una stupenda pianista, riusciva a farti emozionare senza alcuno sforzo, invece mio padre.un uomo elegante, freddo con tutti tranne che con la sua famiglia.
Eravamo tutti felici ognuno faceva quello che in un certo senso era il proprio hobby, ma quella felicità era destinata a durare poco.
All'improvviso le finestre e la porta d'ingresso vennero distrutte con miliardi colpi di pistole, dietro alla porta c'era il mio personale inferno.
Un uomo dall'aspetto malandato, con grandi cicatrici lungo le braccia, al primo sguardo ti sentivi già male.
Mio padre senza nessuna esitazione mi prese per le spalle, e lentamente mi fece salire le scale, ma io ero troppo preoccupata per rimanere calma nella mia stanza.
Ero nascosta dietro ad un piccolo muro, quando due uomini presero mia madre e mia sorella per le spalle, e senza nessun timore due pallottole colpirono le due donne che erano come le mie migliori amiche, ma per mio padre è stato diverso.
Avrei preferito che facesse la stessa fine delle due donne , che assistere a ciò, in un momento di distrazione un uomo molto robusto col viso interamente coperto fece capolinea nel salotto, aveva le mani nascoste dietro la schiena e perfino a chilometri di distanza si poteva notare che aveva qualcosa in mano.
In mano possedeva l'arma che tutt'oggi è nelle mie di mani, quell'arma che mi ha portato mio padre in un modo crudele e sadico...era un'ascia.
Con un colpo secco l'uomo mascherato mozzo la testa di mio padre, a quella visione cercai di urlare , piangere a dirotto, ma sentivo come se qualcosa in me si fosse completamente distrutto, ma dopotutto non sono stata così silenziosa.
Un piccolo urlo uscì dalla mia bocca, e poi mi sentii come se milioni di aghi si fossero infilzati nella mia gola, impedendomi di formulare una frase di senso compiuto.
Quei occhi, così glaciali mi fissarono così intensamente da farmi venire i brividi.
E tutto d'un tratto le mie gambe erano come.possedute, camminavano da sole, o meglio correvano, correvano così veloce, correvo per scappare da lui, ma prima.di uscire dalla villa che un tempo era la mia casa.
Promisi che un giorno , sarei ritornata vendicandomi di tutta la mia famiglia, usando le stesse armi che mi hanno tolto tutto.
Solo pochi giorni successivi affamata e assetata mi infiltrai nel bosco, scappando da un uomo che voleva portarmi in centrale ( sue testuali parole) e senza rendermene conto sbattei contro una figura possente, un uomo che stava tagliando della legna.
Quell'uomo che mi ha dato una casa, che si è preso cura di me nel momento del bisogno, forse non glielo dimostro mai, o forse è una parola troppo forte per me, ma io senza di lui non sarei sopravvissuta, e dal profondo lo considero come un secondo padre.
Lui mi ha insegnato l'arte del combattimento, a saltare da un albero all'altro senza aver paura dell'altezza.
E adesso solo qualche anno fa, sono riuscita a rintracciare il mio inferno, e ho scoperto dove ha nascosto l'arma, e da perfetta doppiogiochista, ora quell'arma e nelle mia mani.
Sono pochi i giorni che mancano, e poi darò inizio alla fine di tutto.
........
Hi guys,
Come vi sembra fino a qui?
Spero che vi stia piacendo.
Ora vi lascio, e datemi sapere.cosa ne pensate⬇⬇
Bye bye.
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Il Sapore Della Vendetta
RomanceBrook smith un passato terribile alle spalle, la sua parola chiave:vendetta. Un tempo credeva in tutto ciò che gli veniva detto, ingenua, simpatica soprattutto felice. Una felicità destinata a durare ben poco, un sentimento che viene ben presto tram...