CAPITOLO 3

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Arriviamo nell'azienda e saliamo nell'ufficio del capo. Sfortunatamente c'è una segreteria che non ci vuole dire dov'è.
'ti prego dobbiamo parlare con il capo è una questione molto importante!' 'Non posso dirvi nulla rischio di perdere il posto'. Dopo una decina di minuti decido di intervenire, 'devi assolutamente fornirci dove si trova oppure rimaniamo qua tutto il tempo pregando a voce alta e cantando' con questa specie di minaccia si convince e ci da l'indicazione 'per favore non fate confusione è con il fratello e la fidanzata...' la ringraziamo e andiamo al ristorante.
Entriamo in un bellissimo ristorante che si affaccia sull'acqua e ci dirigiamo verso il tavolo di Maximo Ortis il 'grande capo' che ci ha tolto i fondi. Ci avviciniamo e vedo che ci sono una bionda dall'aria antipatica e... oddio è Tomas il prete del bus! Cerco di nascondermi dietro le suore per non farmi riconoscere. La madre superiora inizia a chiedere spiegazioni ma viene interrotta dal 'grande' capo che si alza in piedi. Beh non è proprio grande non so se arriva a 1.70cm è leggermente più alto di me. 'È una decisione mia non posso più donare tutti quei soldi al convento!' Il fratello si volta e gli dice 'sai che il convento era molto importante per nostro padre...' ma la madre lo interrompe continuando a chiedere spiegazioni e non considerando il prete. 'Aspetti, io sono un prete e mi occuperò di questo'
'Io non so chi è e non posso fidarmi della sua parola!'
Non potevo trattenermi ed esultai 'Giusto!' Ma non lo fece nessun altro anzi si girarono verso di me meravigliati.
'Tu?!' Esclamò Tomas, lo guardai ... non sapevo proprio cosa dire. Per fortuna la madre superiora mi toglie dall'imbarazzo dicendo, 'allora cosa facciamo? Noi avevamo un accordo e non ce ne andiamo di qua finché non saremo sicure che ci arriveranno i fondi'. 'Le do la mia parola, me ne occupo personalmente domani vengo al convento per parlare con lei'. A quel punto le sorelle decisero di andarsene liberando il tavolo.
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Arrivate al convento la madre mi fece vedere la mia stanza dovevo condividerla con le altre suore ma per fortuna due erano molto giovani si chiamavano Nives e Diana. 'Esperanza hai famiglia? Da dove vieni?' 'Vengo dalla Merced e mia madre è morta alcuni mesi fa'.
'Tranquilla qui ora hai una nuova famiglia (Nives tossicchia..) si non tutte perché Genoveva vuole essere madre superiora e mette zizzania e comanda tutti' 'bene così so di starle alla larga' ci mettemmo a parlare un po' e dopo subito a dormire il convento ha regole rigide per la luce accesa e la confusione.
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Il mattino successivo dopo aver aiutato a preparare la colazione e a mettere a posto tutto, mi metto a pulire vicino all'ingresso. I ragazzi che entrano qua per andare al collegio sporcano sempre dappertutto. Quando suona la porta e vado ad aprire. Appena vedo chi è la chiudo di colpo.

Esperanza Mia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora