Stiles stringeva al suo petto il viso pallido di Derek Hale, come se in quel modo potesse salvarlo. Era ridicolo in quel momento, macchiato di sangue - un rosso tremendamente scuro -, il corpo nudo dell'altro stretto al suo, cercando di donargli calore - anche se Derek era tremendamente bollente. Stiles non si era mai ritrovato in una situazione del genere, non smetteva di piangere e singhiozzare, per quanto volesse essere forte. Aveva i pensieri in un caos tremendo, la testa gli stava per scoppiare sicuramente e Scott non arrivava: contando mentalmente i secondi ne erano passati esattamente centoventidue. Lo sapeva che in pratica erano appena due minuti, ma era impaziente. E aveva paura. La fottuta paura di perdere qualcuno, anche se non erano neanche amici. Stiles, però, lo sentiva. Quel qualcosa. Di nuovo, sembrava potesse sentire anche lo scoiattolo più lontano, vedere la coccinella a chilometri di distanza che si accomodava su una fogliolina. Non capiva se stesso, non capiva nulla neanche del Branco e non riusciva a comprendere neppure perché servisse loro. Ma sapeva una cosa, è quella era tremendamente vera.
Lui provava qualcosa per Derek Hale, e non importava il fatto che non sapesse nulla di futile sul suo conto: il colore preferito? Dove viveva? Perché era sempre arrogante? Era davvero un lupo mannaro?
No, decisamente, non gliene sarebbe potuto fregare di meno.
Quello che sapeva con certezza, oltre le sue emozioni, è che con quel sentimento avrebbe potuto salvarlo. Fu un'azione istintiva, come l'alzarsi dal letto la mattino o l'imparare a baciare qualcuno. La percezione dell'ambiente circostante si amplificò, facendolo sentire stranamente...bene. La sua attenzione fu catturata improvvisamente dalla strana ferita sul petto di Derek, che sgorgava sangue rossastro a non finire. E, ancora, istintivamente - come se l'avesse fatto un miliardo di volte - posò le mani a coppa sulla ferita: ruggì, alzando gli occhi al cielo, non concentrandosi su nulla che non fosse il corpo bollente di Derek premuto sul suo. Gli occhi del Lupo si spalancarono, ululò - ed era una bugia dire che Stiles non ne fosse tremendamente eccitato invece che impaurito - e quella fu l'ultima cosa che ricordò lucidamente, prima di cadere con la testa al suolo: per fortuna che c'era l'erba o avrebbe avuto un serio problema.
Ma non è ciò che accadde: sicuramente Stiles cadde su qualcosa di duro, eppure non fu abbastanza capace da rendersi conto che fossero le braccia di Derek Hale, ora perfettamente guarito.
§§§
"Starà bene." sussurrò per l'ennesima volta Derek, facendo avanti e indietro, stringendo possessivamente i pugni ai fianchi e guardando nel vuoto. Scott scosse il capo, bevendo una tazza di caffé: doppia zolletta di zucchero e cannella. Isaac gli strinse un braccio sulle spalle, facendogli capire che davvero sarebbe andato tutto bene, anche con il comportamento pessimistico e ansioso di Derek Hale. Lydia li fulminò con lo sguardo: "La volete smettere? Se era morto, l'avrei già sentito da un pezzo, per favore!"
Jackson avrebbe riso di gusto, se non fosse che l'Alpha - in quel momento, più delle altre volte - aveva un comportamento irascibile. Liam, con le braccia strette al petto, sospirava di tanto in tanto, timoroso e impaurito. Se Stiles fosse davvero morto - o anche solo ferito pesantemente -, loro sarebbero stati spacciati. Potevano scherzarci quanto volevano, ma sarebbe stata la fine. Del Branco. Di Beacon Hills. Fissò di sott'occhio Theo. E anche di ciò che provo pensò Liam. Decise di non pensarci, forse si sbagliava o stava correndo troppo - dopo quasi due anni che lo conosci? gli rinfacciò la coscienza, ma non poté che lasciare la domanda in un angolino della sua mente quando Deaton usci' dalla stanza.
"Allora?", chiese subito Scott. Derek strinse convulsamente i denti, quasi digrignandoli. Gli occhi che cambiavano ritmicamente colore, le pupille dilatate dal nervoso.
"Sta bene. Ha solo avuto un mancamento: si è sforzato enormemente per salvare Derek. Tutto sommato, per essere la sua prima volta, sta decisamente bene. Ho visitato accuratamente il suo corpo e sono contento: non porta lesioni gravanti."
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If I could color your body [ sterek ]
Fanfiction"La strige (anche mormos, in latino strix), nelle leggende dell'antica Roma, era un uccello notturno di cattivo auspicio che si nutriva di sangue e carne umana come oggi addebitato al Vampiro . A differenza del vampiro, però, non era ritenuta un cad...