||Grocery Store|| Antonio Fernandez Carriedo

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La notte regnava sovrana su Barcellona. Le stelle e la luna erano parzialmente coperte dalle nuvole mentre il fruscio delle foglie mosse da un fresco venticello si fa strada nelle orecchie di chi è ancora sveglio.

Il rumore frenetico di una penna sbattuta sulla scrivania è ormai l'unico suono che si sente nella stanza. (Nome) sta disperatamente cercando di studiare gli ultimi capitoli di storia, bevendo quantità industriali di caffè.

Caraffa dopo caraffa il caffè finisce, lasciando cadere la ragazza in preda ad una crisi isterica. "Conquistadores dei miei stivali!" Disse arrabbiata al libro, chiudendolo.

Tenne i pantaloni del pigiama, sopra mise una felpa dell'università ed ai piedi infilò le sue converse nere, afferrò le chiavi ed uscì di casa sbattendo la porta.

Il vento le sbatteva contro mentre si dirigeva al supermercato notturno più vicino. Per evitare che i (l/c) capelli (c/c) le finissero in faccia li legò con un elastico azzurro.

Arrivata al supermercato entrò di corsa, iniziando a preoccuparsi di essere colta alla sprovvista dalla pioggia, sentendo già i primi rombi del temporale.

Il ragazzo alla cassa, che fino a poco prima sembrava estremamente assonnato, sorrise alla ragazza non appena la vide. "Hola chica!" La salutò muovendo la mano.

Lei sorrise di rimando, cercando del caffè istantaneo tra gli scaffali. "¿necesitas ayuda?" Domandò quello, vedendola in difficoltà.

Nonostante vivesse in Spagna da tempo e ne frequentasse l'università non si era ancora abituata a sentire la gente parlarle in spagnolo e tanto meno si era abituata al caffè istantaneo.

"No grazie" rispose, afferrandone un pacco. Non resistette alla tentazione e prese anche un pacco di biscotti. Nel frattempo il temporale stava iniziando.

La pioggia iniziava a cadere tempestosa dal cielo, provocando un ticchettio continuo sul tetto del negozio. I lampi squarciavano il cielo ogni pochi minuti, seguiti dal turbolento rombo del tuoni.

"Dannazione!" Esclamò mentre appoggiava caffè e biscotti sulla cassa, tirando fuori i soldi dalla tasca della felpa.

"Qualcosa non va?" Chiese cordialmente il commesso, passando il prezzo degli alimenti.

"Si! Domani ho un importante esame e non so assolutamente nulla sulla storia dei conquistadores e tutto il resto, e adesso non posso neppure tornare a casa per colpa di questo stra maledettissimo temporale" si lamentò la (c/c), mettendo il broncio.

"Um... io so parecchie cose su di loro... se vuoi posso provare a darti una mano" si offrì. La (c/c) alzò lo sguardo su di lui per la prima volta e rimase incantata.

Aveva i capelli marrone scuro e mossi, gli occhi verde smeraldo e la pelle leggermente abbronzata. Nonostante fosse un cassiere indossava tutt'altro: sembrava una specie di divisa militare beige, ed un fiocco marrone prendeva il posto della cravatta.

"L-lo faresti davvero?" Chiese lei, felice di aver trovato un'alternativa. "Certo" l'assicurò lui, "però prima voglio sapere il tuo nome!" Aggiunse, sorridendo alla ragazza.

"(Nome), tu?" "Antonio" la ragazza gli sorrise, prima che questi, nel bel mezzo di una piovosa notte a Barcellona, iniziasse a raccontarle la vera storia dei conquistadores, facendola appassionare per ogni parola che le veniva detta dal giovane spagnolo.

Nel giro di qualche ora il temporale terminò, come il racconto del ragazzo. (Nome) lo ringraziò ed uscì dal negozio, iniziando a camminare verso casa sua.

Antonio dal canto suo voleva fermarla ma era rimasto bloccato dall'imbarazzo. Prese i soldi che la ragazza aveva lasciato sul bancone e, srotolandoli per metterli nella cassa trovò una scritta a penna. "Hola, il mio numero è xxx-xxx-xxxx! Chiamami :P"

¿necesitas ayuda?=hai bisogno di aiuto?

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