Chapter 4 - Lurid worm

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Sarai stanco amore
È tutto il giorno che rompi i coglioni
~Frank Colman

Uscita dalla camera di Aileen,Lilith si appoggiò alla porta stancamente.
Dal piano di sotto arrivarono le urla di Will che inveiva contro Asher ed Angel, cosí decise di tornare nella sua stanza.
La finestra era aperta e lasciava filtrare la flebile luce lunare mentre il vento le accarezzava il viso di porcellana.
Si sedette sul letto dopo aver chiuso bene la finestra.
Cominciò a massaggiarsi le tempie lentamente.

Dannati sensi amplificati

D'un tratto la porta si aprì facendo entrare un Will dai capelli completamente in disordine.
"Cosa hai combinato?", chiese Lilith mentre la porta si richiudeva dopo il passaggio del moro.
"Non li sopporto quei demoni figli di papà.",incrociò le braccia al petto fermandosi davanti alla ragazza che ,nel mentre ,aveva alzato la testa verso di lui.
"Dovrai farci l'abitudine.",disse tranquillamente Lilith.

"Intanto non mi sono nemmeno presentata all'angioletto.",un sorrisetto si formò sul suo viso privo di imperfezioni.
"Will,lasciala in pace.", Lilith si stese sul letto e inspirò l'odore di viola delle lenzuola come se fosse droga.
"Ma perché?", il moro mise un ginocchio sul letto accanto alle gambe di lei, "Sei forse gelosa?".
In tutta risposta la rossa scoppiò in una fragorosa risata e il moro mise su un broncio a dir poco adorabile,diede le spalle a Lilith e se ne andò nella sua metà di stanza.

La rossa alzò gli occhi al cielo e poi si diresse in bagno con un pantaloncino ed una maglia un po' troppo grande per lei tra le braccia.
Si spogliò tranquillamente e,per perdere meno tempo ,decise di fare una doccia veloce.
Dopo essersi lavata,chiuse l'acqua e cercò l'accappatoio che aveva accuratamente preparato accanto alla doccia sul termosifone in modo che si riscaldasse.
Tastò la superficie che avrebbe dovuto essere calda, ma era stranamente gelata, e non sentì nemmeno la morbida stoffa dell'accappatoio.
Aprì la porta semitrasparente della doccia ma ancora non vi era alcuna traccia dell'oggetto.
Appena i piedi della ragazza toccarono le gelide piastrelle del pavimento, un brivido le percorse tutto il corpo nudo. Cercò con lo sguardo anche il "pigiama" e le ciabatte,ma non trovò nessuno dei due.

Non può averlo fatto sul serio.Quella sottospecie di ameba.

"Williaam." ,urlò il nome del demone e come in risposta da dietro la porta giunse una risata a dir poco divertita.
"Ridammi subito le mie cose." ,Lilith aprì la porta di botto e il moro cadde a faccia in giù sul pavimento continuando a ridere.
Dopo qualche minuto ,durante il quale la rossa lo aveva osservato impaziente di sapere dove fossero le sue cose,il ragazzo alzò lo sguardo su di lei e si soffermò qualche secondo di troppo sul seno prosperoso di lei in bella vista.
Ciò non passò inosservato a Lilith, le cui carnose labbra rosse si incresparono in un sorriso seducente.
La bella rossa non aveva alcun problema con il proprio corpo e sapeva benissimo l'effetto che faceva sugli uomini.
Dunque ,quando ormai era a pochi passi da lui, saltò sulla schiena del moretto.
Will ,stupito, sbatté con la testa a terra e una crepa si formò sulla piastrella colpita mentre il povero malcapitato mugolava di dolore.
La rossa si mise seduta sulla sua schiena e afferrò i capelli neri del ragazzo costringendolo ad alzare la testa.
Soffiò nell'orecchio del demone per infastidirlo,"Dimmi dove sono le mie cose o giuro che ti spezzo ogni singolo osso del corpo.",sussurrò come se stesse parlando del più e del meno.

"Mi arrendo. Mi arrendo.",disse il ragazzo mentre cercava di coprirsi le orecchie,"Sono sotto il mio cuscino.".
"Eccellente.",Lilith si alzò dalla schiena del poveretto e si recò nella stanza di lui.

",Lilith si alzò dalla schiena del poveretto e si recò nella stanza di lui

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Il ragazzo la seguì mentre ,indolenzito,si risistemava il ciuffo.
Lei poggiò un ginocchio sul materasso,poi la mano,infine infilò l'altra sotto il cuscino e tirò fuori i suoi slip.
Mentre stava per girarsi,sentì la mano di Will che giungeva con violenza sulla sua chiappa destra.
Sobbalzò leggermente e ,l'iniziale stupore, in poco divenne ira.
Il viso si tinse dello stesso colore dei capelli.
Saltò in piedi sul letto e le finestre si spalancarono .
Una folata improvvisa di vento afferrò Will che urlava come una checca,"Lilith,cazzo.Fammi scendere.".
"Lurido verme.",furono le uniche parole che il moro sentì prima di trovarsi tra le braccia di Asher in giardino.

"Non sapevo che sulla terra piovessero deficienti.",disse Asher osservando Will per poi mollarlo a terra.

"Cosa avete tutti contro di me oggi?",mugulò massaggiandosi il deretano,poi guardò il prato, "Grazie per esserci sempre. Tu che mi sorreggi quando gli altri mi buttano giù."

Intanto Lilith spuntò sul balcone ,ovviamente nuda, "Non osare rientrare in camera.".

Will borbottò un "Ma è anche la mia stanza.",mentre Asher ammirava estasiato Lilith.

"Diamine,amico",disse a bassa voce il nuovo arrivato mentre la rossa rientrava, "Sei un deficiente fortunato."

"Ma io mi chiamo W-,ah.Era una di quelle cose umane.",Will si rialzò e il suo occhio intercettò un minuscolo movimento proveniente dalla finestra accanto a quella di Lilith.

Spazio autrice(?)
Salve miei cari fanciulli.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Se così non fosse,fatemi sapere cosa non è di vostro gradimento.
Per favore lasciate un commentino...giusto per sapere se continuare o meno...
-Sempre la tipa che scrive questo coso ✨

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