Epilogo - Un giorno, forse...

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Epilogo
un giorno, forse


-Devi essere tu. Non accetterò nessun'altro-
Erano state quelle le prime parole che gli aveva rivolto nei brevi attimi di lucidità successivi al verdetto, in seguito al processo.
Non che avesse avuto bisogno di sentirselo dire. Ci si aspettava che fosse il Capitano Levi ad occuparsene, dopotutto.

-Ci vediamo dall'altro lato, Eren-
Il ragazzo annuì, senza incrociare il suo sguardo
-Un giorno, il più lontano possibile...-
e non aggiunse altro, serrando dolcemente le labbra e fissando il vuoto.
Molti avrebbero chiamato libertà quella a cui stava andando incontro. Avrebbe lasciato le catene della sua miserabile vita terrena sul patibolo, dove quei molti avrebbero banchettato sulle sue carni e riso alla visione del sangue, gioendo del messaggio che quell'esecuzione lanciava all'intera umanità.
Questo è l'ultimo.
Abbiamo vinto.

Questo ragazzino, che ha sacrificato la sua vita per essere qui, oggi, l'ultimo della sua specie, morirà in onore della libertà il cui simbolo aleggia sulle sue spalle.
Libertà e umanità erano, d'altronde, due valori a cui Levi aveva votato la sua esistenza, e che adesso rinnegava nel loro più pragmatico significato.
Non c'era nulla di umano in chi ordinava di scagliare un dardo mortale su colui che era artefice di quella decantata libertà. Il sentimento di ansia e trepidazione che avvertiva innalzarsi dalla folla, l'aspettativa delle persone che li guardavano con occhi di falco, pungenti e bramosi, che erano stati maltrattati da anni di barbarie e terrore e morte, erano talmente ripugnanti che non riusciva ad astenersi dal pensare, dal ricordare a se stesso, ho rischiato la vita per loro. Non era stato altro che un burattino, e mai prima di allora quella consapevolezza aveva fatto crescere in lui il pensiero di abbandonarsi alla follia.
Bisognava quindi chiedersi, a quel punto, cosa ci fosse di umano nel boia che eseguiva quella sentenza.
Tu o loro? disse una voce nella testa del Capitano.
-Un giorno...- fu tutto ciò che Levi riuscì a dire in risposta.

Sollevò il braccio, impugno la spada con entrambe le mani, e con un colpo netto gli recise il capo.


Chi si rivede!

Buongiorno, popolo di wattpad!

Non so se qualcuno di voi ha notato che, di tanto in tanto, negli ultimi tempi mi è capitato di fare una capatina qui (e pubblicare anche qualcosa, piccoli lavori in inglese scritti recentemente). Sono impegnatissima con l'università, ma nulla mia ha impedito di leggere fan fiction sui miei adoratissimi tesori, ne tanto meno di progettare nuove storie o rivedere quelle vecchie.  

Chissà se qualcuno di voi si ricorderà di questa mini-long (probabilmente nessuno) o quanti sono arrivati a quest'angolo autrice leggendola per la prima volta, ma il motivo per cui l'ho dissotterrata dopo la bellezza di 4 anni è legato ad un certo nuovo, piccolo progetto a cui lavoro da un po'. Per più di un anno l'ho tenuto per me, perché non ero sicura di volerlo pubblicare affatto, ma la verità è che col tempo mi ci sono affezionata abbastanza da volerlo portare avanti.
Il suddetto progetto è iniziato dopo una rilettura di questa fic e la stesura dell'Epilogo qui sopra. Mi sono detta, "okay, quindi choice finisce male, sei proprio tremenda", e visto che veder soffrire i miei bambini preziosissimi è una cosa che odio, prima che me ne rendessi conto avevo ricominciato a scrivere. Non so bene quando, ma aggiornata questa mini-long inizierò a pubblicare la fic a cui sto lavorando, una Reincarnation AU (yep, Eren e Levi nel mondo moderno, ma con cenni e ricordi alla loro vita passata), sperando che non si riveli essere un totale disastro (?). La fic sarà legata a questa, ma non è necessario leggere choice per capirla -è più che altro un arricchimento, perché prequel e spin-off sono la vita.
E ora me ne vado.
Un bacio,
Hanji Phi :*

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