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Il week-end finalmente arrivò, e con esso pure l'incontro di Alec e Magnus.
Mentre il primo non aveva problemi sui vestiti - aveva deciso che una maglia bianca a fantasia nera ed un paio di jeans neri, abbinati a delle Vans erano fin troppo eleganti per lui, ma potevano andare bene -, Magnus si era svegliato alle sette di mattina per scegliere cosa mettersi.
Non voleva risultare troppo elegante - in fondo dovevano andare in skate e ballare, quindi doveva essere comodo -, ma nemmeno troppo trasandato: insomma, si vedeva con il maggiore dei fratelli Lightwood, che era praticamente inavvicinabile!

Magnus amava Catarina, le dava sempre ottimi consigli. Fu per questo motivo che aspettò con impazienza le 8.30, per telefonarle e dirle che avrebbe fatto colazione da lui.
Alle 8.37 la ragazza era dal suo migliore amico, con il caffè del Lima Bean in una mano, nell'altra una busta con dei dolci.
Catarina aveva le chiavi di casa di Magnus - per le emergenze, e quella lo era, decisamente -, e quando entrò in casa, tentò di reprimere una risata, ma invano. Ad accoglierla, comunque, arrivò il padrone di casa, e no, non era Magnus. La ragazza ridacchiò e dopo aver poggiato la colazione sul tavolo della cucina, si inginocchiò, prendendo in braccio quella piccola palla di pelo in cerca di coccole. «Scommetto che Magnus ha svuotato l'armadio.», disse affondando la faccia nel pelo grigio scuro del micio.
«Guarda che ti sento, eh!», esclamò una voce irritata da una delle camere.
Catarina scoppiò a ridere e raggiunse l'amico in camera da letto, Chairman Meow ancora in braccio che faceva le fusa.
«Gatto traditore.», borbottò Magnus dopo aver lanciato un'occhiataccia al gatto e alla sua migliore amica.
«Magnus, sono le otto e quaranta di sabato mattina, mi hai fatto venire fin qui perché sei in piena crisi di abbigliamento, e pretendi che io e Chairman non ti prendiamo in giro? Non devi vestirti elegante, visto che imparerai ad andare in skateboard ed insegnerai dei passi di ballo. Un paio di skinny che usi per le gare, una t-shirt ed una felpa e sei apposto.»
«T-Tu dici?», il ragazzo si girò verso di lei con un'espressione da cucciolo abbandonato.
La ragazza adagiò il gatto sul letto e si avvicinò al suo amico, posandogli una mano sulla spalla. «So che ci tieni, ma hai visto com'è fatto Alec, no? Non mi sembra particolarmente attento ai vestiti, o alla moda in generale. Se vuoi conquistarlo, devi usare la simpatia.»
Magnus annuì e le sorrise. «Mi verrebbe da chiederti come fai a sapere tutte queste cose, ma ho paura della risposta.», ridacchiò.
«E fai bene! Dai, la scelta la continui dopo, la colazione ci aspetta!», e detto ciò, si avviò verso la cucina, seguita dal ballerino.
Seduti al tavolo, Catarina guardò l'amico, e pensò a come si erano conosciuti, ormai anni prima.
«Ci pensi mai a come certi incontri possano cambiare la vita?», chiese la ragazza.
«Sempre.», annuì il ragazzo in risposta. «Soprattutto quando penso a quanto vivere qui possa farmi male, ma al contempo bene, perché mi impedisce di dimenticare e mi ricorda che ero amato anch'io prima di tutto questo vuoto.», spiegò indicando con un vago gesto della mano la sala, ma in realtà intendeva tutto l'appartamento.
«Magnus, tesoro, lo sai che quando vuoi puoi parlarmene, vero?»
Magnus annuì. «È ancora troppo presto, Cat.»
«Infatti non voglio forzarti. Aspetto e rispetto i tuoi tempi.»
«Grazie.», il ballerino accennò un sorriso.
«Dunque, che intenzioni hai per oggi?»
«Beh, visto il bel tempo inizieremo con le basi dello skate, poi verso sera potrei fargli vedere qualche passo.»
«Basta che non inizi subito con le tue acrobazie.»
«Ehi, non sono così sconsiderato!», borbottò Magnus con un accenno di sorriso.
«Certo, come no!», ridacchiò Catarina.
Il ragazzo in risposta mise il broncio e riprese a bere il suo caffè.
Una volta finito, i due tornarono in camera, a scegliere dei vestiti.
«Chairman, quante volte ti ho detto che non puoi appisolarti sul letto quando ci sono i vestiti?!», esclamò arrabbiato Magnus, prendendo il gatto e lasciandolo fuori dalla porta. Il gatto rispose con un miagolio offeso, e poi se ne andò.
«Evidentemente trova i tuoi vestiti comodi...», iniziò Catarina.
«No, Cat. Per quanto io ami i vestiti e trovi adorabili gli animali con una giacca, lo trovo anche ridicolo. E poi è un gatto, che non esce nemmeno sul terrazzo!»
«Okay, okay, afferrato!», replicò la ragazza ridendo. «Ma magari una copertina, di quelle morbide...»
L'amico la fulminò con lo sguardo.
«Va bene, passiamo ai tuoi vestiti!»
«Sia ringraziata Lilith!»
«Prima o poi me la spiegherai questa fissa per la madre dei demoni.»
«Semplicemente mi piace.», replicò Magnus.
La ragazza annuì, e poi si avvicinò all'armadio per osservare i vestiti che il suo amico ancora non aveva gettato malamente sul letto.
«Allora, come ti dissi prima: skinny, t-shirt e felpa!», Catarina gettò sul letto i tre indumenti.
«Mi ero completamente dimenticato di questi tre vestiti!», esclamò Magnus, a bocca spalancata.
«Chissà perché non ne avevo dubbi.», replicò la ragazza ridendo.

A Year To Win - Malec/KlaineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora