Capitolo cinque

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Allison si morse il labbro inferiore, non voleva farsi sfuggire parole poco carine alla vista di quello che stava accadendo giusto davanti ai suoi occhi. Il suo alpha era appena arrivato a scuola con un altro omega.

Lei, che aveva perso buona parte della mattina a scegliere cosa mettersi, chiedendo aiuto a Lydia, stava venendo ignorata da quello che doveva essere l'amore della sua vita. Strinse i pugni fino a quando sentì le unghie perforarle la pelle.

Era furiosa, non c'erano dubbi, ma non poteva permettersi di mostrarlo, non voleva dare una ragione a Scott per allontanarsi, doveva vederla come un'omega dolce e premurosa, non una maniaca del controllo troppo gelosa anche solo per permettergli di stare in compagnia di altri omega. Sopportava già Stilinski, quel ragazzino iperattivo dalla lingua lunga, non gli serviva anche quello strambo di Lahey a completare il quadro.

« Io starei attenta se fossi in te. » la voce di Jackson giunse all'improvviso alle sue spalle facendola sussultare.

Allison guardò nuovamente Scott, doveva assicurarsi di averlo in pugno.

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Laura entrò nella centrale salutando a gran voce tutti i presenti, attirando l'attenzione. Si avviò verso la reception e cordialmente domandò di vedere lo sceriffo, posando la teglia con il dolce sul bancone per far intendere le sue intenzioni.

La donna in divisa sorrise « Oh, non credo che suo figlio sarà contento di una cosa del genere. » commentò mentre le faceva strada, come se Stiles non avesse chiesto a tutti di evitare di far mangiare allo sceriffo cibi dannosi per la sua salute « Non si preoccupi, questo non gli farà alcun male! » rispose la donna gravida alzando due dita nel segno della vittoria.

Noah quando la vide si alzò dalla scrivania, andandole incontro per poterle spostare la sedia e farla sedere « Che piacere, Laura! » salutò posandole due baci sulle guance, come quando era una bambina. La figlia più grande di Thalia e Sebastian era ben amata da tutti con il suo carattere particolare ed esuberante, aveva conquistato il cuore di tutti e Noah era rimasto colpito dalla sua scelta di non prendere le redini dell'azienda di famiglia lasciando tutto a Derek.

« Da quanto tempo, Noah! » rispose la donna mettendosi comoda, il dolce posato delicatamente sulla scrivania ricoperta da scartoffie « Ti trovo alla grande. » aggiunse scordandosi tutte le formalità che comportava rivolgersi ad un capo clan. Laura non era brava con le formalità, era troppo socievole per limitarsi a dare del Lei a gente che conosceva da quando era nata.

Lo trovava ridicolo, tenersi a degli stupidi titoli privi di significato, e poi sapeva quanto anche Noah fosse un tipo alla mano. Ancora si sorprendeva che fosse il figlio di Elias Stilinski, quei due non avevano nulla in comune se non il fantastico azzurro degli occhi.

Lo sceriffo si posò parzialmente sulla scrivania, ben attendo a non schiacciare nulla, spostando leggermente la tazza con sopra stampata una sua foto insieme a Stiles che aveva ricevuto per la festa del papà molti anni prima, quando ancora Claudia era in vita. Sorrise osservando il pancione della donna, chiedendosi come sarebbe stato avere un altro figlio, magari una femmina, insieme alla sua Compagna, forse Stiles si sarebbe sentito meno solo e non avrebbe pensato di doversi meritare l'affetto del nonno.

« Cosa ti porta qui? » domandò allegro, felice per quella visita inaspettata. Non capitava spesso che qualcuno lo andasse a trovare senza secondi fini, per primo Stiles che aveva sempre qualcosa da chiedere o in cerca di rifugio insieme a Scott dopo una marachella.

Laura sorrise a sua volta, contagiata dall'entusiasmo dell'uomo « Volevo parlarti di Stiles. » rispose muovendo la mano leggermente a destra e sinistra, come per scacciare un moscerino « Come ha preso la sua natura? » domandò cercando di non dare a vedere quanto in realtà sapesse.

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