Capitolo 4

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Capitolo 4

«Clare!»

gridò qualcuno, alle mie spalle.

Mi stavo allenando coi calci di rigore, quando vidi Felicite corrermi incontro.

«Ciao Fizzy!»

La salutai, ricambiando il suo sorriso.

«Ho parlato con Lottie.»

Esordì.

«Davvero?»

Chiesi, incredula.

Lei annuì, poi si sedette sulla gradinata. Indossava la divisa della scuola, composta da gonna a balze e maglione blu. La camicetta azzurra che si intravedeva uscire dal maglione probabilmente aveva lo stemma della scuola ricamato in alto a destra. Portava un paio di Converse blu sgualcite ai piedi.

«So perché ti tratta così.»

Disse, poi fece una pausa.

«Ha detto che eravate migliori amiche alla scuola materna e alle elementari, ma poi l'hai mollata per Kelsie Dennis. È vero?»

La guardai con gli occhi sbarrati.

Io e Charlotte migliori amiche? "Impossibile!" Pensai.

Poi mi resi conto di una cosa.

«Oh mio dio.» sussurrai.

Poi presi Fizzy per mano e la trascinai con me a cercare sua sorella.

---><---

Louis pov's

Dovetti ammettere che ero un po' confuso.

Quando ieri, alla festa, Bridget mi aveva baciato e chiesto di tornare con lei, pensavo che fosse la scelta migliore.

Bridget era stata la mia ragazza per quasi un anno, ma io e il mio amico Sam l'avevamo beccata a pomiciare con un altro ragazzo, Jack, anche lui faceva parte della squadra di calcio.

Così decisi di mollarla, anche se soffrii moltissimo.

Non che Bridget fosse una fidanzata perfetta, anzi, dato che era molto irritabile. Però ero affezionato a lei.

Poi mi ritrovai a pensare a Clare...

Era così carina, con quei capelli rossi e gli occhioni verdi.

Ricordavo quando lei e Fizzy giocavano insieme nel nostro giardino, quando ancora erano amiche.

Chissà cosa era successo poi?

Erano inseparabili un tempo.

---><---

Trovammo Lottie al suo armadietto, mentre si stava mettendo il rossetto.

«Charlotte.»

Dissi, quasi sussurrando.

Lei si voltò sorridente all'udire il suo nome, poi quando vide che ero stata io a pronunciarlo, tornò seria.

«Clare.»

Disse, in tono duro, completamente insensibile. Poi fece per andarsene. Io le presi il polso per impedirle di andare via, ma lei si dimenò per liberarsi dalla mia stretta.

«Lottie, voglio raccontarti la verità, ti prego, ascoltami solo per due minuti. Se dopo vorrai continuare ad odiarmi lo accetterò, ma prima ascolta ciò che ho da dire. Perfavore.»

Quasi la supplicai.

«Okay.»

Mi accontentò, anche se un po' scocciata.

Never Been Hurt [L.T.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora