Sei bellissima.
E no, non è un commento causato da un ego eccessivo o da troppa superbia, è un semplice e puro dato di fatto.
Mentre guardi il cielo brillante di stelle sopra di te e il tuo cuore non riesce a smettere di battere, tanto forte che pensi possa sentirlo tutta la città sottostante, l'unico che riesce veramente ad emergere è proprio questo.
E di nuovo, non perchè tu sia vanitosa o egocentrica; il fatto è che qualsiasi, qualsiasi altro pensiero rischierebbe di farti avere un attacco di cuore o di panico... non sai scegliere tra i due.
Così sei bellissima.
Nel tuo vestito rosso fiammante: il corpetto che ti stringe lo stomaco forse addirittura più dell'ansia, il leggero strascico ti ricade appena sotto le ginocchia e la brezza notturna ti solletica la schiena nuda.
E terrorizzata.
Perché sei stata in ansia così tante volte che è impossibile contarle, ma mai così. Allora, hai dedotto, questo è puro terrore.
Sospiri e una nuvoletta si forma davanti alla tua bocca.
"Che ci fai quà?"
Ti volti di scatto, gli occhi sgranati.
Perchè diavolo è salito fin quà su!?Cerchi di riprendere un pò di contegno mentre maledici il tuo cuore, che, invece di calmarsi, si è solo agitato di più.
"Avevo bisogno di aria." rispondi voltandoti di nuovo.
A questo seguono alcuni attimi di silenzio, tanto che pensi se ne sia andato, dopotutto, avrà senza dubbio di meglio da fare che non stare quì, al freddo, con te; la voce da scaldare, gli ultimi ritocchi da sistemare, la chitarra da accordare...
Poi, improvvisamente, senti un leggero pizzicore sulle spalle, e mentre ti giri a controllare da dove provenga, con un colpo al cuore incontri il sorriso più dolce e luminoso che tu abbia mai visto.
"Niall, cosa ci fai ancora quì?" chiedi, mentre ti appoggia una giacca (potrebbe essere la sua, ma non ne sei certa) sulle spalle e sorride.
E no, certi sorrisi semplicemente non possono materialmente esistere.
"Ti tengo compagnia ovviamente." risponde appoggiandosi alla ringhiera in parte a me, i nostri gomiti pericolosamente vicini.
"Non devi avere paura, farai un figurone." dice dopo un attimo di silenzio.
"Non ho paura." menti spudoratamente.
"è a tua prima vera esibizione, è normale essere agitati." continua lui come se non ti avesse nemmeno sentito.
"Ma credimi,", dice mentre accenna un sorriso e si volta verso di te, "ho avuto il piacere di ascoltare assai poche voci come la tua ed è... straordinaria, e poi il modo in cui canti, ti concentri, ciò che trasmetti al pubblico, è incredibile, sul serio. Tutto il mondo merita di ammirare un tale spettacolo."
E poi si volta nuovamente verso il luccichio della città.
Come se niente fosse.
Come se non ti avesse ucciso con due frasi messe in croce.
"Io... grazie." dici alla fine non essendo materialmente in grado di pronunciare una frase più complessa di questa.
"E di cosa? Penso ogni singola parola.", sorride alla città, "D'altronde non ti avrei chiesto di aprire i miei concerti se non ti ritenessi all'altezza di un cantante di successo come me." dichiara sbattendo le ciglia con l'aria da divo del cinema.