IV

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 << Still waiting, hands shaking

Maybe the coast will clear

But these voices, these strange noises

They followed me in here  >>


。☆✼★━━━━━━━━━━━━★✼☆。      


Spalancai gli occhi in preda al terrore, lacrime amare scivolavano sinuose lungo le mie guance come bisce marine. Boccheggiavo, e la voce mi si rompeva sotto l'impeto di gemiti convulsi - non vedevo altro che un'oscurità opprimente, spaventosa, tanto lontana dal conforto che mi donava la notte senza stelle.

Le mie membra tremavano, ancora imprigionate dalla gabbia onirica che mi attanagliava le viscere. La mia pelle ardente, nuda, non trovava sollievo nemmeno tra le lenzuola di lino che abbracciavano il mio corpo come un tenero amante. Quell'abbraccio, anzi, sembrava volermi soffocare.

Strazianti lamenti inquinavano l'aria, macchiandola di stantio – che strana cosa il passato: quando credi di essertene liberato, ecco che torna a perseguitarti nel più crudele dei modi.

Chiusi gli occhi alla ricerca di un rifugio - di una scappatoia da quel coro di echi lontani appartenenti ad un passato che sapeva fin troppo bene come tormentarmi -, tentando di sfuggire a quegli artigli desiderosi di trascinarmi indietro, indietro, sino a lacerare la mia mente e la mia anima corrotta.

Tentai di aggrapparmi a qualcosa, a qualunque cosa, pur di evitare quella tortura. Alla fine, furono due gelide braccia ad aggrapparsi a me, guidandomi via da quell'Inferno. La corporeità di quel gesto parve risvegliare la mia coscienza assopita, e d'improvviso tutti i sussurri lamentosi che minacciavano di condurmi alla follia cessarono.

Tirai un sospiro di sollievo, e per un momento parvi richiudermi su me stessa, facendomi tanto piccola quanto il nocciolo di un'albicocca; strinsi a me le braccia che mi cingevano la vita, come fossero l'unica ancora di salvezza rimastami al mondo – e forse così era.

Fui colta da un brivido sommesso quando morbide labbra iniziarono a tracciare una scia di fuoco lungo la mia schiena, lasciandomi sulla pelle una letale sensazione di calore polare, di ardente gelo, sino a sbiadire ancora una volta la sottile linea tra realtà e sogno.

Nonostante tutto, mi lasciai cullare da quelle carezze tanto intime e decisi di fingere ignoranza, poiché sapevo fin troppo bene chi fosse ad elargire tanto generosamente quei tocchi stregati. Affogai nel momento e mi lasciai trascinare dalla corrente, mentre le mani che stringevano i miei fianchi iniziavano ad avventurarsi sempre più su, sfiorando il mio torace e scandendo la distanza tra una vertebra e l'altra, curiose. Una volta arrivate ai miei seni, mi ero ormai persa completamente.

Ferventi baci continuarono ad inondare il mio collo e la valle tra le mie scapole, intervallati da soffici morsi, mentre le mani posatesi sul mio petto iniziarono a massaggiarmi lentamente, cullandomi in uno stato di ebbrezza pura. Mi ero ubriacata del suo tocco e non riuscivo più a farne a meno. Non era solo un piacere fisico, era la mia cura, la redenzione da un mondo corrotto che riusciva a perseguitarmi anche nel più profondo dei miei sonni. Era il rimedio che mi permetteva di liberarmi momentaneamente dalle mie catene.

Ed oh, se mi sentivo libera in quel momento.

Mentre una mano continuava a stuzzicare il mio turgido capezzolo, l'altra discese sino a tracciare un delicato disegno sullo stomaco – ogni contatto suscitava bollori e scintille sulla mia povera pelle, stimolata al punto da farmi girare la testa. Quella diabolica mano discese sino a posarsi tra le mie gambe, che si congiunsero istintivamente, come avvertendo un pericolo latente.

Il mio corpo s'incurvò sotto l'impeto di un piacere sconosciuto sino a scontrarsi con la figura che giaceva silenziosa sul letto, dietro di me. Fu la madida lingua che tracciò la distanza tra il mio collo e il lobo dell'orecchio destro a risvegliarmi dalla trance in cui ero sprofondata:

<< Ti sei divertito abbastanza, demone? >>

Non lo vidi, ma sapevo che in quel momento sogghignava trionfante: << Una lezione per voi, padroncina: per un demone come me, abbastanza non sarà mai abbastanza. >>

𝒑𝒆𝒓𝒆𝒅𝒐 [ Sebastian Michaelis ] [DISCONTINUED]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora