Alla festa di Capodanno - P. 2.1.

57 2 2
                                    

"Manu, sei arrivata finalmente, non ci speravamo più" vengo travolta dal solito entusiasmo della mia amica Sara.

"Sì, ce l'ho fatta, per fortuna ha risposto Angelo alla chiamata" se no eravamo sicuramente ancora là chiusi in ascensore.

A lei non piace Angelo, una volta sola si sono incontrati, ma a lei è bastato per inquadrarlo e metterlo nella sua categoria socialmente utili.

"Sì, il buon-tecnico-Angelo, accidenti, sì, meno male che c'era lui" dice in una smorfia sprezzante.

Sara classifica tutte le persone infilandole in una delle sue liste, quella dei socialmente utili si trova al penultimo posto. Qui vanno a finire tutte quelle persone che, se non fosse perché le servono a qualcosa, farebbero parte della categoria più bassa i non classificabili, in cui ci sta parecchia gente secondo il suo strano criterio di valutazione.

Angelo non è finito nei non classificabili solo perché Sara mi considera la sua migliore amica, e lui viene in mio soccorso, quando ne ho bisogno. Non so ancora bene come faccia Sara ad aver scelto proprio me come sua migliore amica, appena conosciute ho creduto persino di non piacerle, per di più siamo così diverse.

"E... vedo che non sei venuta da sola" dice Sara sganciandosi rapida dal mio abbraccio. Barcollo, perdo l'equilibrio, per un pelo non finisco dritta per terra.

"Che fai, non me lo presenti?" capisco dal suo sguardo e da come si passa la mano fra i capelli per sistemarseli che lui fa parte sicuramente di una delle categorie più alte, anche se, non lo avrei mai detto, credevo non fosse il suo tipo.

"Piacere Sara e tu... vediamo, lasciatemi indovinare..."

Non mi dà nemmeno il tempo che è già davanti a lui con la mano nella sua.

"Dove diavolo l'hai rimorchiato?" si rivolge a me facendomi diventare paonazza "no, non puoi averlo fatto davvero, non sarebbe da te" sposta di nuovo il suo sguardo su di lui che la osserva perplesso o, meravigliato? Davanti a Sara la probabilità più alta è che sia sempre la seconda opzione.

"Piacere Fabio, io sono..."

"No, no, no" lo interrompe Sara "ci stavo arrivando, dammi un secondo, direi che, dato che sicuramente non sei il suo ragazzo, Manu è single e non si sognerebbe mai di mettersi con qualcuno senza dirmelo, potresti essere un suo cugino, ho indovinato?".

Sto cominciando a pentirmi di aver chiesto a Fabio di venire qua alla festa insieme a me. Sara deve essere già un po' alticcia, di solito è molto, diciamo aperta, ma non al punto di farmi fare ste figuracce.

"No, io sono il suo nuovo vicino di casa" risponde Fabio mentre cerco un posto dove andare a nascondermi e da cui non uscire più per almeno i prossimi... sessant'anni?

"Il nuovo vicino di casa? Manu, qualcuno non ti sopportava più e si è defilato? E chi sarebbe... no, un attimo, basta che non mi dici che se n'è andato via quel figo di Tony, proprio quando finalmente tu eri riuscita..."

Prendo subito la mano a Sara e le pianto quel poco di unghie che ho nella carne "ahiiii, ma sei impazzita?"

La guardo di brutto, ma lei sembra proprio non capire, adesso ne sono sicura, è molto più che alticcia.

"Perché non andiamo a raggiungere gli altri? Dove sono?" le domando per farle dimenticare quel che stava dicendo.

"Sono tutti in pista ovviamente, dai, andiamo a buttarci, mancavi solo tu".

Obiettivo raggiunto.

"No, io, vado a prendermi qualcosa da bere, poi ti raggiungo".

Mi ci vuole proprio in questo momento un bicchierino di qualcosa di un po' alcolico da buttar giù, soprattutto dopo aver visto come Fabio le ha sorriso poco fa.

VICINI DI PIANEROTTOLODove le storie prendono vita. Scoprilo ora