"Hai incontrato un fato terribile, non è vero?"

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La notte è fresca, e passeggiare in mezzo al bosco è un'esperienza a me nuova. È la prima volta che sento il vento accarezzarmi la pelle, la prima volta che ascolto il festivo frinire dei grilli e la prima volta che vedo l'argentea luce lunare. Mi metto a ballare nell'ondeggiare delle fronde, le quali sono le mie uniche compagne in questa danza. Non mi sono mai sentita così viva nei miei 495 d'età. Tra una piroetta e l'altra, mi addentro nella zona più fitta del bosco, ma oramai il buio non mi fa più paura: sono una vampira nuova, adesso.

Dopo una lunga galleria formata dalle cime degli alberi, arrivo fino a una piccola radura. Lì vedo qualcosa di strano: appollaiato su un masso, illuminato dalla luce lunare, vedo riposarsi una misteriosa chimera. Non è proprio come uno di quei enormi draghi che leggevo nei libri, ma era simile nelle fattezze: ha un corpo bianco candido, una lunga coda che ondeggia lentamente insieme al vento, due grandi ali dalle membrane blu iridescenti, come se splendessero di luce propria. Ha un volto allungato, con due paia di corna bianco avorio, che si sviluppano all'indietro come a formare una corona. Ha tre grandi occhi risplendenti di una luce blu, e da sotto la bocca irta di zanne, partiva una folta barba bianca. Nonostante l'aspetto intimidatorio, lo sguardo della chimera mi infondeva di una sorta di pace.

Flandre: "V-voi chi sareste?"

La chimera non mi risponde, tuttavia con un cenno con la testa mi invita ad avvicinarmi. Io mi siedo vicino a lui, mentre mi copre le spalle con un'ala. La sentivo calda e morbida, come se fosse una coperta. Dopo qualche minuto di silenzio, la chimera si decide a parlare.

Chimera: "Hai incontrato un fato terribile, non è vero?"

Sono quasi spaventata dalla sua voce, così profonda e cavernosa, ma lui mi tranquillizza sfiorandomi i capelli col suo muso.

Chimera: "Non aver paura, piccolina. Non ti farò del male, ho appena finito di cenare."

Flandre: "Eheheh non ho paura, signore."

Chimera: "Signore...che appellativo altisonante, per una ragazzina così giovane. Chiamami pure Ishishiru."

Flandre: "Oooh che nome strano...da dove venite?"

Ishishiru: "Provengo dalle zone più recondite dello spazio-tempo, dall'oscurità più profonda del cosmo, dove nessuno ha coraggio di guardare. Voi invece?"

Flandre: "Io provengo dalle zone più recondite della Scarlet Devil Mansion ahahah"

Ishishiru: "Scommetto allora che siete la piccola Flandre."

Flandre: "Eeeh, mi conoscete?"

La chimera nasconde una risata, ricominciando a fissare la luna piena. Io inizio a sentire un po' di stanchezza, mi appoggio alla zampa di quella creatura, che mi accoglie nel suo petto. Io mi sento un po' imbarazzata ad un contatto così diretto con qualcuno, l'unica persona che mi ha abbracciato è stata...lo zietto. Aaah, mi manca quel ragazzo, così allegro, così affettuoso. Nei giorni più tristi, mi faceva visita nella mia cameretta e mi raccontava tante storie che aveva vissuto, come quelle volte che andava per i sette mari alla ricerca di tesori, e i più belli li regalava a me. Tiè, sorellona!

Ishishiru: "Inizi ad essere stanca, vuoi che ti riaccompagni a casa?"

Flandre: "No, ce la faccio da sola..."

Provo a rialzarmi, ma cado per via della troppa stanchezza, strappando un'altra risata alla chimera. Uffi, smettila di ridere! 

Ishishiru: "Uhuhuh sei sicura di cavartela da sola?"

Flandre: "Sicurissima!"

Ishishiru: "Dai, non mettere su il broncio...anche se rimarresti comunque adorabile..."

~TOUHOU~ Gensokyo's ShowdownDove le storie prendono vita. Scoprilo ora