cara catastrofe

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ops.
evidentemente il suo respiro mentre lo osservava ha fatto troppo rumore, perché adesso si sta svegliando, grugnendo lievemente e assumendo un'espressione stranita, come chi non sa dove si trova o cosa ci faccia proprio lì, poi con Alberto davanti è ancora peggio.

Albi è ancora indeciso, ma stavolta se scappare via abbandonando tutto oppure restare, magari chiarire, che poi non è bravo a spiegarsi, ma tentar non nuoce infondo.
La sua mente è troppo lenta a ragionare, perché ora che realizza quello che ha davanti, Lodo si sta alzando sugli avambracci, con una lentezza disarmante e si sta sistemando più comodamente su quel divano scomodo, maledetto Enrico, o maledetto sé stesso, dipende da come la di vuole vedere.

Dalla parte di Lodo, non crede di avere mai avuto un risveglio così traumatico, dopo tutte le lacrime versate la sera prima, perché i sensi di colpa erano affiorati molto violentemente bisogna dire, dopo che Michelle gli aveva fatto notare come si sarebbe potuto sentire se quello fosse capitato a lui, dopo che pure Enrico lo aveva fatto riflettere sulla sua propria sensibilità, su come lui non conosca affatto quella testa castana, su quanto forse sia stato il passo più lungo della gamba, ecco, dopo tutto questo Alberto non era esattamente chi avrebbe voluto trovarsi davanti al risveglio.

Ad Albi tremano le mani, si sfrega le nocche contro il palmo dell'altra mano, mentre dalle sue labbra esce un sottile 'buongiorno', mentre manco lo guarda negli occhi.
quello che ne segue è una cosa strana, Lodo si sente estremamente simile al ragazzo che ora si è seduto vicino alle sue gambe e gli osserva le mani, mentre lui sta parlando della insensata amicizia tra Tenco e De Andrè, quando entrambi si dimenticano di tutto quello che è successo, stanno ricominciando tutti da capo, si stanno scoprendo due anime estremamente simili.

Albi si sente strano, si sente capito come mai prima, si trova in una situazione di serenità diversa, come se il suono della risata del biondo lo calmasse, si sente sicuro, sicuro di quello che è, di quello prova, anche se non è ancora abituato, e sicuramente è certo di quello che fa, cerca di ascoltare il suo stomaco e il suo cuore, per una fottuta volta almeno.

Decide che per una volta le cose le avrebbe fatte da solo, con la sua testa, prendendosi le responsabilità di tutte le conseguenze, senza Checco a difenderlo e a proteggerlo, si allunga piano, lo guarda negli occhi mentre l'altro si blocca, gli mette una mano sulla guancia e piano tocca le labbra dell'altro ragazzo, piano, è la prima volta che bacia un uomo, è strano, le sue labbra sono un po' screpolate e sanno di caffè, sono morbide e stranamente ricambiano timidamente quella cosa che sta facendo lui.
Rimangono così per alcuni minuti, si staccano solo perché Albi a momenti non respira più, forse perché sente il calore del viso di Lodo sotto la pelle, forse perché quella situazione è critica di suo.

Lodo mette le mani sulle spalle di Albi, ha il respiro corto e ogni tanto ridacchia, più per isteria che per altro, si appoggia all'altro per evitare di svenire, si sente travolto da un'insana felicità, disarmante, era tanto che non ne provava una così, era... era bello, sì, bello.
Solo dopo riesce ad alzare gli occhi, ne incontra due ancora un po' rossi e lucidi, quasi come i suoi, si guardano un secondo e scoppiano a ridere, sono al limite del ridicolo se ci si riflette, nemmeno si conosco, si sono pianti addosso, nell'altra stanza ci stanno due fidanzati in post-scopata che non sanno nulla di tutto ciò, intanto il basso sta ancora là, ed è passata un'ora, e menomale che doveva solo passare a recuperarlo e poi andare.

Alla fine si erano scambiati i numeri di telefono, con un Alberto estremamente timido rispetto al solito, che chiede a Lodo se magari, ecco, gli sarebbe piaciuto magari venire a casa sua qualche volta, solo se voleva eh, niente di serio, per carità, mica che pensa che sia invadente.

Lodo lo guardava sorridendo teneramente, infondo era proprio vero che era uguale a lui pochi anni prima, solo che il ragazzo che aveva davanti ora che giocava con il cordino dei suoi pantaloni non sapeva ancora nulla, non che lui fosse uno navigato eh, solamente aveva più esperienza, e lo vedeva bene come l'altro ragazzo fosse troppo fragile per affrontare il mondo alla luce del sole.
Se solo sapesse tutte le volte che lo hanno insultato per la sua apparente omosessualità, che poi in realtà è pansessuale ma chi glielo spiega a quelli, se solo lo sapesse riprenderebbe a piangere, ne è certo, che poi lui ne è uscito incolume, aveva sempre avuto la fama del menefreghista completo che vuole bene solo a chi vuole lui, degli altri se ne sbatte altamente, ma forse Alberto non è esattamente come lui, glielo legge un po' negli occhi, e poi, per essere così sensibile su un testo come quello di Canzone Di Notte N.2 devi essere una persona contorta, e neanche poco.

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