Capitolo 1.

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Alessandra camminava svogliatamente verso l'aula di filosofia accompagnata ovviamente dalle sue due piccole schiavette che le andavano sempre dietro come due cagnoline

-Tu cosa, aprimi l'armadietto e prendimi la mia tinta labbra preferita. Cerca di non farmela cadere come al solito tuo.
Dice Alessandra, la ragazza più popolare e snob della scuola in assoluto a una delle poche persone che la riusciva a sopportare: Sara

-Si, stai tranquilla. Sai di tanto in tanto potresti provare ad essere gentile, non è poi così male...
le fa notare l'altra ragazza al suo fianco mentre le passa la tinta labbra

-Se non vuoi avere tutta la scuola contro farai meglio a stare zitta e a non spingerti troppo  oltre con i consigli. Forza andiamo in classe o la professoressa di filosofia ci sgriderà già dalla prima lezione.
Le tre amiche, per così dire,  si diressero in classe e si sedettero l'una accanto all'altra nell'attesa dell inizio della lezione

-Buongiorno ragazzi! Oggi ho intenzione di fare una lezione diversa dal solito. La scuola è appena iniziata e non ho voglia di farvi annoiare durante le mie lezioni. Per voi questo è il primo anno che studiate questa fantastica materia: la filosofia. Non voglio essere una delle solite professoresse noiose che fanno lezioni monotone e sempre uguali anche se ovviamente dei giorni dovrò pur farlo e adesso dopo questa breve premessa iniziamo subito con la nostra lezione!
La professoressa abbastanza giovane iniziò la sua prima lezione di filosofia con la sua nuova classe, Alessandra non ascoltò nemmeno una parole di tutto ciò che disse

Di tanto in tanto alzava lo sguardo per guardare fuori dalla finestra della classe da dove si aveva una visuale perfetta del campo da basket della scuola, si fermava a guardare gli studenti che giocavano e dopo qualche minuto abbassaca di nuovo lo sguardo e si controllava le unghie

Improvvisamente una pallina di carta atterrò sul suo banco, Alessandra alzò lo sguardo e si guardò intorno perplessa
-Alessandra qualcosa non va?
chiese la professoressa notando l'alunna la quale fece cenno di no con la testa e tornò a fissare il banco

Aprì la pallina di carta e lesse nella sua mente le prime righe del messaggio

“Un giorno, non mi ricordo precisamente quando, lessi una frase di Gabriele  Martufi e diceva che gli uomini vivono di sogni e muoiono di realtà. Adesso io qui mi domando : avere la possibilità di vederti quasi tutti i giorni in questa classe di filosofia è una realtà o forse solo un sogno?
                                                                                     -//”

La professoressa raggiunse Alessandra e le strappò la pallina di carta dalle mani, lesse velocemebte la frase e sorridendo raggiante annunciò: -Ragazzi come avrete notato dal nostro orario scolastico noi avremo la maggior parte delle nostre ore appena entrare e sono felice di comunicarvi che, Alessandra e il suo poetico ammiratore mi hanno dontato una fantastica idea! Adesso, prima di lasciare questa classe ognuno, di voi pescherà il nome di una persona e la mattina prima di entrare in classe lascierà dentro il suo armadietto un messaggio positivo per fargli o farle iniziare bene la giornata. Ovviamente non dovrete svelare a questa persona che siete voi che le lasciarle i messaggi. Dovrete essere semplicemente degli ammiratori segreti. Adesso uno alla volta venga qui e peschi un nome dal registro.

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