- a fine capitolo leggete, per favore lo spazio autrice :) -
L'ultimo giorno di scuola.
Era già arrivato l'ultimo giorno di scuola.
Alessandra non ci poteva ancora credere, nella durata di quell anno scolastico era cambiata così tanto, era cresciuta, aveva imparato a non giudicare le persone prima di conoscerle ed a accettarle per come sono nonostante i loro difetti. Ma sopra ogni altra cosa aveva imparato ad affezionarsi ad una persona non in base a quanto sia bella o popolare ma, da quanto è dolce o simpatica o intelligente
“Ti prego ho bisogno di parlarti, di guardarti negli occhi e di abbracciarti. Incontriamoci nel bar della scuola prima degli sono dell'ultima campanella
-tua, Alessandra”Nonostante fosse la fine della scuola Alessandra non era felice affatto : era preoccupata e triste per sua madre ma era anche triste di non riuscire a conoscere la vera identità del suo ammiratore segreto
Tutte le lezioni passarono abbastanza lente e monotone, non sembrava l ultimo giorno di scuola, magari perché pioveva e non sembrava per nulla una mattinata di giugno.
Quando Alessandra passò davanti al suo armadietto all'ultima ora per riprendere le sue ultime ultime cosa da portarsi a casa, un fogliettino cadde dal suo armadietto
Aveva quasi perso le speranze con lui, ma quando vide il bigliettino rileggerò cadere dal suo armadietto il suo viso si illuminò
Lo aprì frettolosamente e lesse le poiché righe svariate volte
“Cara Alessandra l'amore richiede coraggio, il coraggio di vivere insieme e condividere la nostra fragilità.
Dato che non so per quanto ancora questo coraggio possa durare, incontriamoci adesso, nel giardino della scuola. Non so quando leggerai ma io me ne andrò prima del suono della campanella
-tuo xx”Presa dal panico Alessandra guardò sul cellulare quanti minuti le mancavano prima della campanella. Pochi, meno di un minuto.
Iniziò a correre verso la sua destinazione e lì lo vide.
Il giardino era già affollato, pieno di ragazzi sotto il portico che aspettavano con ansia e il fatidico suono, ma solamente uno di tutti quei ragazzi stava al centro del giardino non curante della pioggia e si guardava intorno con fare spaesato
Si fermò un attimo per guardarlo da bollo lontano, lo voleva davvero fare? Voleva davvero andare da lui?
Sì
Alessandra se ne fregò altamente della pioggia e corse Incontro al ragazzo, non appena fu abbastanza vicina gli gettò le braccia al collo mentre lui, per un attimo ancora spaesato restò fermò per poi appoggiare le sue mani sui suoi fianchi
La campanella suonò ma tutti i ragazzi restarono ferma a guardare la ragazza più popolare della scuola abbracciare Edoardo, uno stupido ragazzino sfigato amico di nessuno che veniva preso in giro da tutta la scuola
-Forza coso, andiamocene da qui.
Disse Alessandra sorridendogli per poi far intrecciare le loro mani e correr via sotto la pioggia^_^
Okay questa è probabilmente la storia più lontana dal mio genere(?) che io abbia mai scritto, non mi sarei mai sognata di scrivere una 'storia' con capitoli così corti.
Al momento sto lavorando su altre storie anche se sento che sono troppo difficili per me e che non riesco a farle uscire belle come nella mia testa :(
Adesso che però ho tutta l'estate a disposizione -o quasi- sono certa che lavorandoci su riuscirò a buttar giù qualcosa di decente per la prossima estate perché ho deciso di scrivere i capitoli di inverno e di pubblicare il libro, un capitolo al giorno d'estate :)
Spero che la storia vi sia piaciuta
Kisses,
-Meli
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Tutta colpa della filosofia
Kurzgeschichtenfilosofia fi·lo·ṣo·fì·a/ sostantivo femminile 1. Attività spirituale autonoma che interpreta e definisce i modi del pensare, del conoscere e dell'agire umano nell'ambito assoluto ed esclusivo del divenire storico. Le frasi presenti sono spesso citaz...