Capitolo 9.

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Mercoledì alla terza ora Alessandra aveva ginnastica, in ritardo come al solito si diresse nella palestra della scuola Beatrice e Sara quel giorno non c'erano e per jn certo verso Alessandra si sentiva libera senza di loro

Quando entro nel locale abbasta ampio della palestra sentì subito svariate voci e poi notò che tutta la classe era raggruppata al centro della palestra, correndo raggiunse la folle e si fece spazio fra i vari ragazzi: la vide Matteo, che ormai era diventato il suo ragazzo picchiare un altro ragazzo dai capelli ricci e gli occhi verdi

-Smettila!
Urlò la bionda spingendo via il suo fidanzato da sopra quel povero ragazzo
-Ma si può sapere qual é il tuo problema?! Da quando ti preoccupi di persone come lui?
Matteo guardò con sufficienza il ragazzo che stava ancora steso a terra senguinante
-Da quando le persone come te si dimostrano dei veri vermi
Alessandra si girò verso il ragazzo e gli porse la sua mano che afferrò

I due si recarono insieme all infermeria dove spiegarono ciò che era successo poco prima

-Sei stata davvero gentile a difendermi
Il ragazzo dai capelli ricci guardò Alessandra sorridendole mentre si teneva sul labbro inferiore un batuffolo di ovatta bagnata da del disinfettante
-Non c'é bisogno che mi ringrazi...
-Edoardo.
-Edoardo.
Ripeté Alessandra ricambiando il sorriso del ragazzo

-Sai, non mi sarei mai aspettato che una ragazza popolare come te sarebbe corsa in mio aiuto.
Rivelò Edaordo
-Beh, ultimamente ho conosciuto un ragazzo e una volta mi ha detto che non devo aver paura di mostrarmi per ciò che sono e credimi, io non sono il tipo di ragazza che fingo di essere mentre cammino lungo i corridoi

Senza nessuno preavviso Matteo, che stava seduto sul piccolo lettino dell'infermeria afferrò delicatamente la mano di Alessandra e le accarezzò il palmo con il suo pollice
-Ti credo.

Tutta colpa della filosofiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora