Chiariamo una cosa: Alvaro mi fa sempre arrabbiare, ma in modo particolare oggi.
Sta mattina è arrivata quella maledetta madrelingua di tedesco e che dire... Alvaro la abbraccia come se si conoscessero da una vita e poi il modo in cui la guarda... Lui mi piace da morire e sono sempre più gelosa.
Adesso, per non farmi notare da Alvaro, mi sono messa in un angolo sulle scale facendo finta di usare il cellulare.
<a quanto pare il prof di musica ne ha già trovata un'altra.> mi dice Nathan scendendo le scale. Mi irrita la sua voce.
<tu devi stare solo zitto, hai insistito tanto perché io stessi con te e poi mi hai tradita quando stavamo insieme. Ti faccio ancora i miei complimenti.> gli rispondo andandomene via.
<Sofia, vieni qui ti devo parlare.> mi ordina. Io torno indietro con l'intento di tirargli uno schiaffo, ma lascio perdere.
<io non parlo con un deficiente!> gli rispondo arrabbiata.
Così capisce che non ho più voglia di sentirlo e se ne va via.
Nel frattempo Alvaro si stacca dalla tedesca che se ne va via e inizia a guardarmi. Povero ragazzo, se ne è andata la tedesca quindi deve venire da me altrimenti si sente solo. Lo odio quando fa così.
<cosa è successo?> mi chiede Alvaro venendo verso di me.
<nulla, davvero. Tutto bene.> gli rispondo con un sorriso ironico. <piuttosto com'è andata con la tedesca?>
<bene, grazie. Comunque si chiama Sarah.>
<si, quello che è. Rimane sempre tedesca.> gli rispondo infastidita.
<mi dici che cosa ti prende?> mi chiede preoccupato.
<niente, sto benissimo.>
<No. Tu non stai bene, ti conosco meglio delle mie tasche.>
Si, sto malissimo e ha ragione. Ma non posso dirgli che sto male per la scena con la tedesca, farei una figuraccia assurda.
<almeno dimmi cosa ti ha detto Nathan.>
<è una lunga storia.> gli rispondo andandomene.
<Sofia, lo voglio sapere.> mi dice prendendomi per il polso. <che ti ha detto quel cretino? Perché non ti lascia mai in pace?>
Sembra molto geloso, non lo capisco. Fino a cinque minuti fa era avvinghiato alla tedesca e adesso è geloso di Nathan.
<forse dopo, ora ho lezione.>Dopo la lezione, per me l'ultima ora, prima di uscire mi assicuro di non incrociare Alvaro poi esco dalla scuola. Non dovrei incrociarlo perché lui oggi fa cinque ore. Così torno a casa tranquilla.
<credevi di tornare a casa senza avermi detto niente?> mi ritrovo Alvaro dietro di me. È impossibile, lui oggi ha tutta la giornata occupata.
<ma tu... ma che...>
<tesoro, stai tranquilla, oggi avevo solo le prime due ore. Comunque volevo semplicemente sapere quella cosa.> mi chiede.
<che cosa?> rispondo facendo finta di niente.
<non fare così, dimmelo e basta.>
<sali con me...> gli rispondo dato che insiste. Io però non so cosa dirgli, non mi va di spiegare tutto.
<cosa ti ha detto Nathan?> mi chiede ingelosito.
<ma è imbarazzante... cioè, è collegato ad una cosa imbarazzante...> gli rispondo. Ma lui continua ad insistere.
<eh va bene... ecco, ho semplicemente assistito alla scena in cui abbracciavi Sarah e lui è venuto da me dicendomi che mi stai usando e...> mi interrompo da sola perché si mette la testa tra le mani.
<ancora con questa storia? Quando finirà?> mi risponde arrabbiato.
<mi sarebbe venuta in mente la stessa cosa dato che il giorno prima baci me e poi il giorno dopo ne baci un'altra.> rispondo. <adesso capisci perché non potrà mai funzionare tra noi?>
<bene, è un modo carino per dirmi "inizia a fartene una ragione", non è vero?> mi dice arrabbiatissimo.
<No, intendo dire semplicemente che la devi smettere di comportarti così! Perché se mi amassi veramente non andresti a baciare una ragazza che conosci da meno di un'ora!> rispondo.
<io ti amo.> mi dice con gli occhi lucidi. <quando lo capirai che sto facendo di tutto per averti mia?>
<E stai facendo lo stesso con Sarah, che è arrivata solo oggi, quindi questo mi porta a pensare che sei un falso di prima categoria, caro!>
Sta cominciando a guardarmi con uno sguardo malizioso e questo mi preoccupa molto, anche se in realtà mi guarda sempre così, ma io ogni volta, tranne in questo momento perché mi preoccupa seriamente, faccio finita di nulla.
<che c'è? Ho qualcosa che non va?> gli chiedo. Lui non mi risponde ma mi butta sul divano cominciando a baciarmi.
<Alvaro! Non iniziare come al solito, ti prego!>
Lui non mi risponde ma continua a baciarmi.
<ma cosa ti sei bevuto prima di venire qui!?> gli chiedo.
<sta volta niente.> mi risponde riprendendo a baciarmi.
Cinque minuti dopo ci ritroviamo in intimo, per poi andare oltre: non sarebbe potuta finire diversamente.
Inizio a pensare che sto rischiando di rimanere incinta, ma io non voglio, perché non ho programmato di avere un figlio, in particolare modo con una persona così, che si mette con la prima ragazza che trova, poi sono sicura che se dovessi esserlo non mi rivolgerebbe neanche più la parola e farebbe finta di niente, farebbe di tutto pur di stare lontano da me e dal bambino quindi io dovrei crescerlo da sola. Insomma, significherebbe vivere in un incubo.
<Alvaro, per favore!> gli dico arrabbiata. <stavamo parlando!>
Lui mi fa segno di stare zitta e poi continua a baciarmi.
<Sofia, ti amo.>
<beh, vorrei ammetterlo anche io ma ho paura.> gli rispondo. Si, Alvaro mi piace veramente tanto, nonostante tutto, nonostante il suo essere stronzo. Ma ho un po' paura di dirglielo, io vorrei tanto stare con lui, solo che sono molto titubante su questo, non vorrei soffrire nel frattempo. <comunque non è meglio che...> ho intenzione di chiedergli di smetterla dato che siamo senza protezioni ma mi interrompe.
<che cosa? Non avere paura.> mi risponde accarezzandomi.
<Alvaro aspetta, non credi che...> ci riprovo ma mi interrompe di nuovo.
<Sofi, di cosa hai paura?> mi chiede.
Ci ho perso le speranze ormai, non lo vuole capire.
Qualche minuto dopo ci addormentiamo abbracciati sul divano.
Ci risvegliamo verso le tre del pomeriggio.
<buongiorno.> mi dice.
<io direi più buon pomeriggio.> gli rispondo. <senti ma, riguardo a ciò che è successo prima che ci addormentassimo, beh...> mi interrompe per l'ennesima volta.
<si, mi hai detto "ho paura di ammetterlo"... ma cosa? ti ricordi?> mi fa notare.
<si, questo è anche vero, ma c'è una cosa più importante...> gli dico mentre ci rivestiamo. <non avevamo nessuna protezione, ti ricordi?> gli faccio notare.
Lui si mette le mani tra i capelli.
<Oddio, che idiota che sono!> mi risponde con la testa tra le mani. <e se ti avessi messa incinta?>
<Saremmo nei casini, veramente. Io ho cercato di dirtelo un sacco di volte ma mi interrompevi sempre.>
Rimaniamo ancora un po' a discutere su questa storia. Sono preoccupatissima, se lo dovessi essere dovrò crescerlo da sola perché io non voglio abortire per nessun motivo, distruggere una piccola vita sarebbe la cosa più brutta da fare e poi conoscendo il signorino, nel frattempo si sarà già fidanzato e di me non ne vorrà più sapere nulla.
Ad un certo punto mi prende per i fianchi. Mi scendono due lacrime per la preoccupazione.
<Piccola ascolta, io spero tanto che non sia così, ma ti ripeto: se davvero dovessi essere incinta, giuro che ti starò sempre accanto.> mi assicura asciugandomi le lacrime. <non piangere, ti prego. Ho fatto la cazzata di dimenticare le protezioni e ti chiedo scusa.> mi dice lasciandomi un bacio sulla fronte. Poi mi guarda negli occhi e inizia ad abbracciarmi forte.
<puoi restare qui ancora un po'?> gli domando. Non mi va di rimanere da sola. <sempre se non hai da fare.>
<certo che resto.> mi dice accarezzandomi.
Beh, infondo quando c'è di mezzo l'amore non c'è niente da fare: si è talmente concentrati sulla persona si ama, da dimenticare tutto, tralasciare tutto e ogni problema svanisce. Come una droga, ma l'amore è una droga che colpisce senza fare danni.
Comunque io spero davvero tanto che se la cosa dovesse andare storta possa starmi vicino. In ogni caso la situazione mi preoccupa molto.
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Amami o faccio un casino...
Fanfiction~Fan fiction sui cantanti spagnoli: Alvaro Soler e Sofia Ellar. ~consiglio dai 12 o 13 anni in poi ~anche se non seguite particolarmente Alvaro Soler, può essere benissimo letta magari provando a mettersi nei panni dei personaggi, oppure immaginando...