Non ho sognato il mio sconosciuto. Anzi a dirla tutta sono anni che faccio lo stesso sogno ( in realtà incubo ) ogni notte. Più precisamente da quando avevo 7 anni.
FLASH BACK < Papà perchè fai le valige? Dove vai?> chiesi allarmata. Avevo indosso un vestitino bianco e ricamato con qualche farfallina rosa in rilievo qua' e la', quella mattina avevo lasciato che i miei capelli biondi mi ricadessero sulle spalle fino all'altezza del gomito. < Clary, vedi, papà sta male e deve andare all'ospedale perchè così viene controllato> risponde mia madre che era appena entrata e che ora stava appoggiata allo stipide della porta. Aveva il volto stanco, gli gonfi che lasciavano intravedere tutta la malinconia che contenevano. Mio padre guardava per terra. Ora verso di me. < Mi dispiace Clary. Lo sai che ti voglio bene anche più di me stesso e che non ti lascerei mai, ma devo andare tesoro, devo andare> < vengo con te papà!> dico con la voce già alterata dalle lacrime che minacciavano di uscire. < non posso Clar...> non lo lascio finire e inizio a urlare piangendo supplichevole < No! No! Vengo con te! Portami con te!> mi arrampico su di lui come quando ero più piccola e lo abbraccio. Lo stringo forte, fortissimo. All'abbraccio si aggiunge anche la mamma. Dopo qualche minuto mio padre scioglie l 'abbraccio e mi fa sedere sulle sue ginocchia e inizia a farmi delle trecce. Ascoltavo attentamente il rumore delle dita che mi passavano fra i capelli, che li intrecciavano e che mi sfioravano la nuca mentre intrecciava le ciocche con le sue dita esperte da calzolaio. Quella fu l'ultima volta che mi fece delle trecce. Poi partì e non lo rividi più.
mi tenni le trecce che mi aveva fatto mio padre per sette giorni, e per almeno una settimana non permisi a nessuno di toccarmi i capelli, poi andai in bagno e con le forbici della cucina mi tagliai da sola le trecce all'altezza dell'orecchio. Da quel giorno non mi sono mai più fatta delle trecce. Le treccine che avevo brutalmente tagliato le nascosi in una scatola ( dove sono ancora oggi) e poi quella scatola non la riaprii mai più. Da quel giorno sogno tutte le notti mio padre che mi intreccia i capelli, Però ad un certo punto si blocca, mi guarda e mi dice < Perchè mi hai abbandonato?> poi scompare lasciandomi sola nel buio della mia mente.
mi alzo di malavoglia, oggi è uno di quei giorni che odio di più , ovvero la festa del papà . scendo a fare colazione , do' un bacio a mia madre e le dico < Buona festa del papà, mamma> gli si illuminano gli occhi e quasi all'unisono sussurriamo < mi manca tanto...> Ogni anno alla festa del papà o al suo compleanno prova a far finta di stare bene, ma poi la sentiamo piangere in bagno.
Le do' un ultimo bacio e poi vado a scuola.
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Remind me that I hate you
RomanceLei é Clarissa Smiths, ha 16 anni e anche una forte tendenza ad innamorarsi facilmente. Ogni volta che incontra un ragazzo si fa luuunghi film mentali su come sarebbe la sua vita se si metesse con lui. La sua avventura inizia quando dopo il primo gi...
