c a p i t o l o 3

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Emma

sto venendo...

Cioè....lui sta venendo, qui...cioè...ma cosaaa!
Oh Dio, Gesù! Lui sta arrivando da Milano a Roma ed io sono qui come una mongola nella vasca da bagno da circa mezz'ora?

Oh Gesù mio, aiutami tu! E cosa faccio? Lo ospito qua? Ma cosa mi metto? Io volevo andare a dormire con calma e tranquillità e poi guarda cosa mi tocca a capitare.
No, vabbè.

Non vieni al concerto, non mi caghi di striscio, ti scopi chi cazzo vuoi, mi lasci crepare a lacrime e singhiozzi, ma poi te ne vieni alle due e mezza del mattino con tutte ste paranoie che mi sto creando in testa scrivendomi di star arrivando qui a Roma da me.
Ma a fare cosa poi?

Vabbè, lasciamo stare...
-Ciustè, io vado a letto.- mi avvisa la Savini stiracchiandosi.
-va bene, vai tranquilla. - le dico. -tu non vieni?-lei.-no, in realtà...ceh...può essere che...si, insomma...-cerco di dirle qualcosa, ma mi vergogno troppo. -cosa Emma, su che ho sonno.- riprende. -ho un ospite, ecco. Sta arrivando Stefano, Stefano De Martino.- le dico sentendo le mie guance diventare calde improvvisamente.

Lei mi fa una faccia come per dirmi 'seria?'.
-si ,Fra, e smettila di guardarmi così. Sono seria, ci siamo sentiti prima al telefono ed ha detto che sta a venì, tutto qua.- le dico io nervosa cercando di sembrare tranquilla e fallendo miseramente.

-e puoi spiegarmi come mai sta a venì proprio ora? sono quasi le tre, ciustè. Non va a dormì st'altro?- mi dice e sembra ormai arresa all'idea che il napoletano sta per arrivare qui.

- io n,n,n,non lo so, ecco. Può essere che solo adesso è disponibile o...cazzo ne so! Saranno cazzi suoi.-inizio ad alzare la voce, mi da fastidio esser messa in guardia.

- è disponibile solo adesso o il fatto è che vuole scopare, Emma? Ti ricordi com'è che ha fatto nel 2013 o te devo fa' ricordà io? Te ricordi che pensavi chissà che cazzo volesse e ce sei rimasta de merda quando t'ha lasciata nel letto!? Te vojo bene, Ciustè, e lo sai. Sta' attenta, notte. - Mi dice finendo di parlare e così sale le scale con una mano in fronte e sbadigliando.

Lo so che è un po' delusa da me e, dopotutto, lo sono anch'io. Forse se non lo avrei mai incontrato sarebbe stato tutto diverso e lui lo sa, Savini lo sa ed anch'io lo so.

Ricordo cosa è successo nel 2013, non si può cancellare più nulla ... il dolore non si può cancellare, la dignità persa non si può riconquistare, lo sgardo gelido non si può scordare, tutto l'amore che gli ho dato, è solo da ricordare.
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19 Marzo 2013, Roma •

-Emma, tutto ok? Ho lasciato le patate in forno, tra una ventina di minuti dovrebbero essere pronte. Tu, appena senti la sveglia, spegni il forno e le poggi sul tavolo. Io dovrei essere di ritorno per le nove e mezza, non credo di poter ritornare prima.- mi dice la Francy mentre cerca le chiavi della macchina nella borsa e si dirige verso l'uscita. Mi manda un bacio con la mano e chiude la porta dietro di sé.

Ed io sono qui ,da sola, di nuovo. Che cavolo faccio?
Vado sopra in camera da letto, ci dovrebbe essere 'Schiena' in qualche cassetto del comò. Apro e cerco, ricerco, dove cazzo è? Ah, eccolo.

Di questa meraviglia qua esce il primo singolo dopodomani e ne vado fierissima.
Il singolo si chiama 'Amami', ci ho messo tutto il mio cuore ad inciderlo.

L'ho scritto la notte di qualche mese fa in cui è cambiata un po' tutta la mia vita, quando è cambiata la mia immagine.
Quella è stata la notte della mia rovina, dell'inizio dell'epoca della 'povera Emma inconrnata'.

È stata la notte in cui per la prima volta da quando l'ho conosciuto mi sono messa a letto con la certezza che non sarebbe mai più tornato indietro, che aveva fatto la sua scelta e che nella sua vita per me non c'era più posto. È stato difficile abituarmici, tanto difficile.

Quella notte non dormii, non ci riuscii. Nella mia testa rivedevo in continuazione la sua faccia stanca e addolorata, lo so che non voleva che lo scoprissi così, ma così è stato. Rivedevo il mio anello sbattuto sul suo petto con tutto quel dolore e quello schifo che provavo in quel momento.

Quando era tornato a casa, non si era di certo aspettato di trovare la sua fidanzata in lacrime con la rivista che li raccoglieva insieme a baciarsi, non si aspettava un cazzo, e nemmeno io. È stata la notte più brutta e più bella della mia vita.

Ero nel mio letto con la schiena che tremava poggiata sulla tastiera del letto, il letto in cui c'era stato anche lui, ma senza lenzuoli perché li avevo tolti tutti ... odoravano di lui.

Avevo le gambe piegate in avanti e le cosce graffiate dalle mie unghie che percorrevano su di esse percorsi verticali infiniti, volevo distruggere tutto ciò che avevo lasciato che toccasse, tutto ciò che aveva finto di amare, la mia pelle, il mio cuore, me.

Graffiavo forte la pelle con le unghie per cancellare il ricordo delle sue mani grandi, lo schifo che mi fece, che mi feci.

Continuavo a piangere, non riuscivo a fermarmi.

Pensavo a cosa stesse facendo in quel momento, a lui che le sorrideva, a come aveva potuto farmi questo.

Ero e sono consapevole della bellezza e della femminilità di quella donna, tanto quanto ero consapevole della sua nomina e mi indispettiva ancora di più come mai lui aveva potuto rovinarmi così, umiliandomi con la puttana argentina per eccellenza.

Mi avevi colpita e affondata, Stefano, affondata e centrata in pieno.

Non mi chiese mai scusa, mai. Non mi è mai arrivato un suo messaggio dopo quella notte, se non adesso che sto guardando come paralizzata questo schermo.

'sono qui sotto' dice.

Lui è qui sotto? Lui che sta per diventare il padre del figlio più famoso del momento, lui che era il padrone di questo appartamento un tempo?
Lui è qui.

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