7. Lei è per me la cosa più speciale

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*Avviso!
Questo sarà il primo capitolo fatto dal punto di vista di Riccardo.
Spero vi piaccia e buona lettura.*

{Riccardo}
La campana di fine lezione era suonata e perciò mi diressi verso casa.
Vedevo Francesca che mi guardava, spesso lo faceva e avevo l'impressione che provasse qualcosa per me.
In fondo alla fin fine anche io sentivo qualcosa per lei.
Arrivai a casa e andai in camera mia.
« Chissà cosa fa ora Francesca?» pensai mentre stavo sdraiato sul mio letto «Potrei  chiederle di uscire».
Uscii di nuovo di casa e mi diressi verso quella di Francesca;
«Di sicuro starà disegnando» pensai mandandole un messaggio.
Aspettai una mezz'ora e poi la vidi arrivare e mi avvicinai.
-Ciao Francesca- la salutai, lei non rispose ma mi fece un cenno con la mano e mi sorrise leggermente, quel meraviglioso sorriso.
Andammo in una caffetteria e cominciammo a parlare.
Mi divertii molto, lei era nervosa lo capivo dal modo in cui si tormentava le mani.
Poi non so cosa mi prese, ma mi venne voglia di baciarla; mi avvicinai al suo viso.
Lei si scostò evidentemente stupita e se ne andò lasciandomi con un palmo di naso.
Torno a casa e mi sdraio sul letto; sono stato un idiota.
Le mando un messaggio per scusarmi e ricevo la sua risposta: «Tranquillo, non è colpa tua. Sono io che ero troppo imbarazzata».
Sento il bisogno di parlarle, sento il bisogno di svelarle ciò che penso; mi addormento.
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Saranno state le 11 di sera quando mi ero svegliato.
Guardai fuori dalla finestra, era notte fonda.
Sentii dentro ancora quel bisogno di dirle tutto, così uscii in silenzio e mi fermai sotto casa sua: la vidi alla finestra e le mandai un messaggio.
Dopo un po' di tempo la vidi arrivare, mi avvicinai e la baciai.
-Cosa mi devi dire?- mi chiese
-Voglio dirti quello che penso di te- dissi -Voglio dirti che mi piaci. Mi piace il modo in cui mi guardi, il modo in cui abbassi lo sguardo, mi piace il tuo sorriso e i tuoi occhi-.
Non disse nulla, solo rimase lì ad ascoltare, io la baciai ancora una volta e tornai a casa.
Mi sentivo meglio, più libero.

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