Lettera 6

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È stato strano. Nell'ultimo viaggio nel Paese delle Meraviglie ho avuto un Flashback.
"Mi svegliai di nuovo in una radura. Dopo un dosso trovai una specie di "casa", da un lato senza mura. Era addobbata proprio come una cucina. Affacciandomi la vidi sui fornelli, intenta a cucinare qualche strana poltiglia.
"Alice!" Si girò di scatto la donna bassa e grassoccia dalla faccia più grande del corpo.
"Duchessa..."
"Che piacevole sorpresa!" Disse sempre con tono nobile, come a dimostrare che le fosse rimasto qualcosa di cui essere l'effettiva Duchessa.
"Non saprei. L'ultima volta che ci siamo incontrate lei cercava di mangiarmi." Dissi cercando di nascondere una smorfia di fastidio.
"Siocchezze, ora seguo una rigida diera a base di nasi di maiale! A proposito, ce ne sono un paio sul retro,- disse indicando la parte ancora intatta della casa in cui c'era una porta incavata nel muro- non è che potresti prendermeli? Usa pure quel macinapepe che è sul tavolo."
La guardai con una faccia esasperata mentre era di spalle, ed ero tentata dal farmi prendere dal mio lato bambinesco e farne una linguaccia o imitare fastidiosamente la sua voce profonda, quasi da uomo, ma mi trattenni. Presi il macinapepe e mi diressi nel retro.
*end*
Mi svegliai dolorante avendo solo quel ricordo in testa. La teiera che fungeva da funivia era distrutta dietro di me e davanti avevo solo una via e macerie. Mi tastai in giro per assicurarmi di non avere nulla di rotto, ma oltre un asfissiante mal di testa non avevo nulla. Mi alzai e qualcosa cadde dalla mia gonna facendo un tonfo assordante. Mi girai e vidi il macinapepe che avevo sognato. Come facevo ad averlo? Non era un sogno? Eppure non ricordo di aver aiutato la Duchessa... Il mal di testa aumentò appena provai a ricordare di più. Lo raccolsi e più avanti notai che anche il mio coltello era caduto. Mi affrettai a recuperarlo e iniziai a camminare verso l'unica via che avevo. Fu difficile, i macchinismi del Regno del cappellaio erano tutti mafunzionanti e quei maledetti Goblin si erano infilati persino lì. Dovetti ucciderli uno ad uno. In uno spazio vuoto, dove tutto sembrava tranquillo, spuntò una teiera meccanica, con tre zampe e un occhio rosso centrale, di vetro probabilmente. Appena mi vide provò ad attaccarmi, prima lanciandomi del suo te bollente e dopo con le sue zampe. Riuscì ad accecarla lanciandole del pepe dal macinapepe e dopo attaccarla con la mia lama. Capitò diverse volte di trovarmela di fronte. Dopo ore di omicidi e vagabondaggio, finalmente trovai il cappellaio. Era smontato totalmente e di lui era rimasta solo la testa.
"Cappellaio! Oh, ma cosa ti è successo?" Chiesi preoccupata raccogliendo la sua testa dalle macerie.
"È un disastro, un fallimento, queste macchine non sono più affidabili! Oh, Alice, sono proprio fallimentare, come tutte le mie creazioni!" Disse con un tono malinconico
"Cappellaio non dir sciocchezze e dimmi cos'è successo!"
"È stato un fallimento! Le mie macchine mi si sono rivoltate contro! Mi hanno smontato e buttato, neanche io so dove! Ti prego Alice, aiutami"
Il Cappellaio infondo mi faceva pena, decisi di aiutarlo. Lo appoggiai su una delle sue macchine e la sua testa fu portata in alto.
"Grazie Alice! Le mie parti cadranno dai tubi ai lati della stanza e questa macchina mi riassemblerà!" Disse con fin troppa euforia per chi prima era totalmente affondato nella depressione.

La lettera si interrompe in modo brusco come se fosse stata strappata.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 28, 2019 ⏰

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