3. Miami.

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03/06 8.51 AM
"Non mi trovo già bene qui. Sono un tipo che dorme fino a mezzogiorno e non mi è mai successo di svegliarmi a quest'ora. Chissà oggi come andrà, spero che questa situazione piano piano diventi più piacevole altrimenti non so davvero come fare." scrissi come al solito tra le note del mio cellulare.

Mi alzai dal letto e scesi di sotto per mangiare qualcosa. Trovai mia madre in cucina con Paul, seduti al tavolo.

-Buongiorno.- Mormorai con la voce roca.
-Buongiorno.- Mi sorrisero.
-C'è del latte?- Chiesi. Non riuscivo ad aprire i mobili o il frigo come se niente fosse, nonostante quella doveva essere 'casa mia'.
-Sì, apri il frigo. Se cerchi i biscotti sono nella dispensa accanto ad esso.- Rispose, Paul indicandomi la dispensa.
-sì, grazie.- Gli risposi.
A differenza di sua figlia si comportava bene con me, ed insomma, per il momento era un tipo semplice, apposto e benestante direi.
Presi il latte dal frigo. -Dove sono le tazze?- Chiesi.
-Lì.- Mi indicò mamma la dispensa.
Forse lei ci era già stata qui, o forse aveva già imparato tutti i posti? Beh, che sia già stata qui è inevitabile credo, perché da quello che ho capito Camila vive con madre.
Mi riscaldai il latte nel microonde e presi poi, posto accanto a mia madre per sedermi.
Lei mi sorrise. Era felice del fatto che io avessi lasciato Carl e facessi finta che andasse tutto bene.
Bevvi il mio latte con i miei biscotti, che erano fortunatamente i miei preferiti, forse era stata mia madre ad informarli.
-Bene, Lauren. Oggi andrai in giro per la città con Camila.- Mi sorrise Paul. -Sei felice?- aggiunse.
-Ehm, sì. Certo.- Sorrisi falsamente.
Arrivò Camila improvvisamente, si era svegliata.
-Buongiormo.- mormorò. Io non risposi e lei mi guardò stranita.
-Beh, magari inizio a lavarmi. Vado di sopra.- Dissi. Paul e mia madre mi sorrisero.

Andai di sopra, mi lavai e mi preparai, mettendo un semplice shorts jeans e un top nero, con sotto le mie Vans preferite, tutte nere.

-Lauren, senti io voglio avvisarti che staremo con i miei amici. Saremo in quattro, io, tu e loro due. Sono dei tipi apposto e gli unici che hanno accettato di girarsi tutta Miami con me.- Spiegò, agitata.
-Mh, okay.- Gli risposi.
Lei annuii ed andò a prepararsi.

***
-Lo zucchero filato. Ne voglio un po'.- Risi.
Zayn mi sorrise, -Però te lo offro io.- disse.
-Ma no, non esiste.- Dissi, guardandolo negli occhi
-Dai, prendilo come un benvenuto qui.- Mi disse, sorridendo. -Uno, alla ragazza qui.- Urlò al tizio che li vendeva per farsi sentire.
Io gli sorrisi. -Grazie.- gli dissi.
Tanto ci stava provando ed era anche troppo evidente.
-Camila, ne vuoi anche tu uno?- Le chiese Zayn.
Fece di no con la testa.
Stavo notando che Camila a casa era un altra persona, mi rispondeva male, faceva l'antipatica, mentre qui, parlava poco e stava in silenzio.

Miami era bellissima. Non me la ricordavo così, ma sul serio è spettacolare. Zayn, da quanto avevano spiegato, era in classe con Camila, ma non avevano una grande confidenza, si erano trovati ad uscire insieme solo grazie a Liam, il suo migliore amico, che era attratto da Camila. Erano entrambi simpatici e Zayn ci provava spesso con me, mentre Liam si limitava a parlare ogni tanto con Camila, ma era timido a differenza di Zayn. Dubito che Camila avesse interesse nei confronti di Liam, si notava da come lo guardava.

-Beh, credo che dobbiamo rientrare, Lauren.- Mi disse Camila.
Guardai l'orario sul mio orologio: 7.00 PM.
-Dobbiamo già tornare?- Le chiesi, quasi scioccata.
Sì, insomma per me era strano, io uscivo praticamente per giorni interi.
-Sì, siamo fuori da ore.- Spiegò in risposta.
-Ehm, okay.- risposi. Dovevo insomma sottostare alle loro abitudini, non ero nel mio quartiere in fondo, ma semplicemente mi stavo divertendo con Zayn.
Zayn si avvicinò per salutarmi. -Sai, è un peccato che tu vada via.- Disse, spostandomi la ciocca di capelli, che finiva un po' sul viso, all'indietro.
-Tanto ci rivedremo, no?- Chiesi, sorridendogli.
-Mh, si. Soprattutto se mi lasci il tuo numero.- Rise lui.
-Mh, sì. Va bene.- Risi. -Ti conviene scrivere velocemente se non vuoi che cambi idea.- aggiunsi.
-Okay, okay.- Disse, prendendo il suo telefono dalla tasca. Gli dettai il mio numero e lui lo scrisse.
-Ora non mi togli più di torno.- Rise. Mi stampò un bacio sulla fronte.
-Già me ne pento.- Risi, in risposta.
-Ciao.- Dissero Zayn e Liam in coro.
-Ciao.- li salutammo in coro anche io e Camila.

Rimasi in silenzio e Camila anche. Mi limitai a seguirla nella strada verso casa. -Possibile che, Zayn Malik, il ragazzo più figo della scuola, ti stava mangiando con gli occhi?- Mi chiese, rompendo il silenzio.
-Ah, beh, non l'ho notato solo io allora.- Risposi.
-Sai quante sognerebbero di farselo? Dicono che perdere la verginità con lui, sia meraviglioso. Immagino, che se dovesse accadere, sarebbe lo stesso anche per te.- Mi disse, quasi entusiasta per me. -E poi sai, non mi sono mai ritrovata ad essere amica di qualcuno così vicino a Zayn, oltre a Liam, che beh, è davvero accollante, ma tralasciamo, questo vuol dire diventare popolare a scuola, se sfruttiamo bene quest'estate. Cioè, mia sorella, la ragazza di Zayn Malik.- Continuò.
-Beh, peccato che io non sono vergine e poi, da quando mi chiami 'mia sorella'?- Risi, alle sue parole.
-Cosa? Ma hai diciassette anni, chi perde la verginità prima del quarto o quinto superiore?- Mi chiese, sconvolta. -Ma comunque, io non ti sopportavo o almeno, non volevo parlarti, non volevo nemmeno sapere se tu fossi sopportabile. Perché avevo deciso che non volevo legarmi, ne a te, ne a tua madre. Perché io tornerò poi da mia madre, tu a Chicago. E avremo due vite diverse, come lo sono sempre state.- Aggiunse.
-Beh, io. Ero fidanzata prima di venire qui.- Le dissi, rispondendo alla prima domanda. -E credo che non dovresti pensare a questo, insomma se tra mia madre e tuo padre va bene, fidati, dovremmo sopportarci per molto tempo.- Risi.

Camila si era leggermente aperta con me, confidandomi di non essere davvero così e di non voler semplicemente legarsi a me, perché poi magari non mi avrebbe più rivista e potevo mancarle. Se ci rifletto bene, è una cosa dolce.
Pensare che ci potrà essere qualcuno così importante, da star male, al pensiero di non vederlo più, non è una cosa da poco. Forse lei, sul serio, credeva al fatto che io possa diventare sua sorella, una spalla su cui piangere e un qualcuno di cui fidarsi ciecamente.

//Spazio autrice.//
Ho da poco pubblicato 'Basketball', una storia che ho trovato tra i vecchi scritti del mio computer, è una tra le prime che scrissi, circa cinque anni fa, più o meno, esattamente quando iniziai ad appassionarmi alla scrittura. Ho modificato qualcosa, perché non era granché, ero molto più piccola di ora e meno matura. Vi invito a leggerla, è una miniserie. Fatemi sapere cosa ne pensate, passate a leggere anche le altre storie, grazie mille per il supporto. Continuerò a scrivere e avrete molti aggiornamenti e storie nuove. Xx

"Sisters." | Camren. [#Wattys2018]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora