Non vi ho mai dimenticati

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PRESENTE

Mi rendo conto che sono su un letto. Molto più comodo di quello della cella. Riesco a sentire la morbidezza sotto la schiena.

L'aria di questa stanza non mi è familiare, eppure sento un odore che mi ricorda qualcosa. Qualcosa di piacevole. Qualcosa che mi ha cambiato l'esistenza.

Non ho mai dimenticato quell'odore. Lui è, oppure, è stato qui.

Apro lentamente gli occhi. C'è luce. Una luce più luminosa rispetto a quella artificiale che avevo nella mia cella. E' la luce del sole. L'ho vista solo poche volte nella mia esistenza.

Seduta su una sedia e appoggiata con la testa sul mio letto c'è una ragazza con la chioma del colore delle fiamme. Riconoscerei quella chioma in qualunque circostanza.

Non appena mi muovo la ragazza apre gli occhi e scatta in piedi.

Mi guarda con gli occhi sgranati, senza dire una parola.

Mi alzo lentamente dal letto. Ho un po' di dolori ma, so per certo che spariranno presto.

Lei, continua a guardarmi. E' più grande rispetto all'ultima volta che l'ho vista ma, i lineamenti sono inconfondibili.

Alzo lentamente il braccio sinistro e le metto una mano sulla guancia per asciugarle una lacrima che le stava rigando il viso.

«Wanda» sussurro.

Lei sorride e mi abbraccia forte.

Il calore del suo corpo è così piacevole. Familiare. Bello.

Ricambio l'abbraccio, stringendola troppo forte da farla gemere.

«scusami» dico, mollando la presa «non volevo farti male»

«no, è che sono un po' dolorante» mi informa. Poi gli occhi le si riempiono di lacrime «mi hai riconosciuta subito» dice. Sembra sorpresa.

«ti riconoscerei anche ad occhi chiusi»

La sua espressione è felice e commossa allo stesso tempo.

«dove sono e soprattutto come sono finita qui?» chiedo «non ci capisco più nulla»

«non ti ricordi nulla?»

Scuoto la testa.

«sei al sicuro ora» mi dice lei, sorridendomi «questo è quello che conta»

Si avvicina e mi abbraccia di nuovo.

«ti abbiamo cercata così tanto» sento dire alle mie spalle.

Ero troppo concentrata sul profumo dei capelli di Wanda che non mi sono accorta del suo arrivo.

Lui è dietro di me.

La ragione che mi ha spinta a sopravvivere. La persona che mi ha dato un nome. La persona che mi ha fatta sentire viva quando credevo di essere già morta.

Mi sciolgo dall'abbraccio con Wanda e mi giro per guardarlo.

E' completamente diverso dall'ultima volta che l'ho visto. Ora ha la mascella più marcata e la peluria sul viso. I capelli sono più lunghi ma, dello stesso colore che ricordavo. I suoi occhi, sono meravigliosi come lo erano in passato. Lo stesso colore del cielo.

So' che potrebbe avvicinarsi a me in un nanosecondo ma, per qualche strana ragione, non lo fa.

Inizio ad andare lentamente verso di lui.

Sono a qualche centimetro dalla sua faccia quando Wanda ci passa di fianco.

«vi lascio soli» dice prima di uscire dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.

Immediatamente mette la sua mano dietro la mia testa tirandomi verso di lui. Sento le sue labbra sulla mia fronte. Resto immobile per qualche secondo respirando il suo odore.

Lo abbraccio. Il suo corpo è così diverso da come lo ricordavo. E' più duro. Più possente.

«mi sei mancata» pronuncia contro la mia fronte.

Si allontana giusto il necessario per potermi guardare negli occhi «non ci siamo dati mai pace. Ti abbiamo cercata ovunque»

Mi sembra tutto così strano qui. Non ricordo nemmeno il momento in cui mi hanno trovata.

«non ricordo nulla di quando mi avete trovata. Non ricordo nemmeno come ho fatto a scappare» guardo il taglio che ha sul sopracciglio. E' una ferita fresca. «cos'hai fatto qui?» chiedo, toccandogli lievemente il taglio.

«saprai tutto a tempo debito mi dice» mi prende la mano «ora ti porto a conoscere una persona. Dopo, credimi, sarà tutto più chiaro»

Non posso fare altro che fidarmi di lui.

A un passo dal mio cuore - Pietro MaximoffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora