Si mise a sospirare, e il ragazzo a quella reazione la guardò con aria triste e incompresa.
"Tikki..."
"Io non credo che sia giusto... forse per te è facile disubbidire a tua madre... ma io, non posso mentire a mio padre. Lui vuole che mi sposi con Nooroo... e non posso sposare due ragazzi."
Il moro abbassò lo sguardo, facendo scendere qualche lacrima.
"Io pensavo mi amassi..."
"Io ti amo."
La rossa gli prese il viso tra le mandi e lo guardò con dolcezza.
"Non possiamo sposarci qui, siamo troppo vicini ai due regni."
Il viso del ragazzo si riempì di gioia sentendo le parole dell'amata.
"Torniamo al villaggio?"
"Certo, non aspettavo altro."
I due si incamminarono per la meta stabilita, nonostante fosse molto lontana, per questo ci misero due giorni e una notte per arrivarci.
Era mattina, il ragazzo teneva il corpo addormentato di lei. Erano finalmente arrivati davanti al villaggio, precisamente ad un cartellone in legno con inciso sopra:
"Greenland"
"Tikki, siamo arrivati."
"Mh? Finalmente."
Lei scese dalle braccia del ragazzo, per poi correre, inseguita dal ragazzo, fino alla casetta nella quale abitava con la donna, che per lei era una zia.
Appena arrivò davanti alla porta, notò un foglietto con sopra scritto:"Questa è la casa nella quale viveva:
Cyel."
La rossa nel leggere quelle parole iniziò a piangere, facendo cadere il foglio a terra, e lei cedendo sulle due gambe, che dal dolore non la reggevano più.
"N-non è possibile... l-lei...n-no.... qu-questo non è vero... è-è falso!"
Il ragazzo la guardava con sguardo freddo, ma anche dispiaciuto.
"Lei...n-non è morta..."
"Tikki, mi dispiace molto... se non ti dispiace, io vado a farmi un giro."
La ragazza che era ormai messa in ginocchio davanti alla porta, fece un lieve cenno del capo, per acconsentire.Mentre si allontanava, sentiva ancora alcuni singhiozzii della rossa.
Si diresse verso la locanda in cui aveva alloggiato per breve tempo.
Appena entrò, si sedette, il locandiere, girato, gli chiese cosa volesse, solo dopo aver sentito la voce del ragazzo ripondere "Whisky."
si girò sorpreso.
"Che ci fai qui, vecchio mio?"
"Sono tornato per vivere qui."
"E come mai?"
"Ho deciso di mettere su famiglia."
L'uomo lo guardò stupito e gli battè la mano sulla spalla.
"Sono fiero di te, ragazzo. E se posso sapere, chi è la fortunata?"
"La ragazza che ho sempre amato, sin dalla nascita."
"E il suo nome?"
"Tikki."
Poco più lontano di lì, seduto ad un tavolo, si trovava Yuma, ubriaco come sempre.
Mentre il locandiere serviva il Whisky a Plagg, Yuma gli si avvicinò barcollando, come era suo solito fare.
"Cosa? Ho sentito bene? Tu e quella pupa dai capelli rossi?"
"Esatto, hai sentito bene, mio caro e vecchio amico."
"Ma non è possibile, e i vostri genitori?"
"Chissene frega di quei vecchi. Ormai sono lontani da qui."
"Capisco, e quando sarebbe il matrimonio?"
"Non abbiamo deciso, e in ogni caso, non sarei tenuto a dirtelo."
"Quindi non potrò assistere?"
"Esatto. Senti, io e la mia "pupa" non faremo chissà che matrimonio. Ok?"
"Mhmm... capisco..."
Mentre il ragazzo, ubriaco, si addormentava, Plagg bevve in un sorso la bivita, pagò il conto e uscì dalla locanda per poi dirigersi verso la casa.
Al suo ritorno, non vide Tikki fuori, allora decise di bussare. Immediatamente la porta si aprì e si trovò davanti la ragazza, che gli sembrò più rilassata.
"Avevo intenzione di fare un bagno. Sei arrivato in tempo."
"Ah scusa, non volevo disturbarti..."
"Dai, non preoccuparti e entra."
Lui entrò e trovò la tavola preparata e con sopra la sua presunta cena.
"Non essere timido, ti ho preparato da mangiare, ed è ancora caldo."
"Tu non mangi?"
"Ho già mangiato."
Il ragazzo si sedette, mentre la ragazza saliva le scale per dirigersi verso il bagno.
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Per sempre insieme ۵ || MLB
Fanfiction•τrαmα• Tikki, è una bambina normale, di otto anni come tante altre, ha un carattere forte e ribelle, sopratutto al padre, da quando ha avuto intenzione di darla come futura sposa a Nooroo. Senza ascoltare il parere della figlia, che invece è innamo...