Appena il moro si trovò davanti alla casetta, era intento a bussare, nonostante provasse un senso di paura e timore.
Qualcosa dentro di lui gli fece trovare il coraggio di bussare, le nocche della mano stavano ormai battendo sul legno della porta.La ragazza sentendo bussare, iniziò a preoccuparsi e a provare un senso di paura.
Prima di aprire salì le scale ed entrò nella sua stanza per vedere chi fosse tanto pazzo da andare a casa di una ragazza a quell'ora così tarda.
Quando si affacciò, vide il moro che aveva incontrato nel corso della giornata.
"Cosa ti porta qui?" chiese lei con tono serio e amichevole.
Lui foggiò un sorriso divertito.
"Possibile che non ti ricordi proprio?"
"Cosa dovrei ricordare?"
"Prima posso entrare?"
La rossa scese le scale e aprì la porta.
"Ora mi spieghi cosa dovrei ricordare?"
Lui la guardò negli occhi e con voce seria iniziò
"Forse ti ricorderai che otto anni fa, tuo padre ti allontanò dal tuo regno natale e ti fece portare qui.
Ti ricordi il motivo?"
"Non mi è mai stato detto."
"Beh, forse ricorderai il ragazzo di cui eri follemente innamorata dalla tua nascita."
La rossa sorpresa dalle informazioni che il ragazzo sapeva, con voce tremolante e gli occhi che da lì a poco sarebbero stati colmi di lacrime disse esitante:
"Plagg?"
Il ragazzo con un sorriso stampato sul volto la abbracciò
"Sapevo che ti avrei ritrovata."
"Io...non posso credere che ti avrei rivisto."
Entrambi erano stretti in un caloroso abbraccio, tra le lacrime di lei e i singhiozzi di lui.
"Ti prometto che non ti lascerò mai più."Yuma, stava guardando la scena da lontano. Prese una pergamena e ci scrisse sopra qualcosa in un codice antico, che solo gli uomini più colti avrebbero capito.
Si diresse verso un ufficio, e diede ordine al ragazzo di portare il foglio, al re del regno della Dea Coccinella.
Il ragazzo prese il foglio e una mappa, e si diresse verso la meta, ove sarebbe arrivato 3 giorni dopo.
Il ragazzo dai capelli arancio uscì dall'edificio con un sorriso che nascondeva la gravità di ciò che aveva fatto.
"Mi dispiace infrangere il vostro amore, ma questi... sono ordini." disse con voce colma di sarcasmo.
Poi si diresse verso la locanda in cui alloggiava.
"Dammene uno!" urlò dalla soglia della porta al locandiere, che non esitò a versargli subito un bicchiere d'alcool. Il ragazzo si sedette, e bevette tutto d'un sorso il bicchierino che poteva tenere in una mano.
Ne ordinò più di tre, finchè il locandiere non gli ordinò di andare a letto. Il ragazzo che non si reggeva in piedi, barcollando si recò nella sua stanza, dove cadde al centro e si addormentò.La prima a lasciare le braccia calde dell'altro fu Tikki.
"Dai, è meglio entrare, si sta alzando un vento forte."
Il moro seguì la rossa dentro l'alloggio.
Entrambi si sentivano disorientati, era da anni che non si parlavano e vedevano.
"Allora...vivi qui da sola?"
"No, con me c'è una donna che mi ha cresciuta."
Il moro stava gironzolando per la stanza e si era fermato a guardare una libreria colma di libri.
"A quanto pare leggi molto."
"Sì, l'unica cosa che mi disse mio padre è che sarei dovuta diventare una donna colta ed istruita."
"E a quanto pare lo sei, e anche, se posso permettermi, una donna molto bella. Non sei cambiata molto."
"Neanche tu all'apparenza."
"Già, per il carattere, sarei una delusione per te."
La ragazza lo guardò qualche secondo senza dire nulla.
"Plagg, cosa hai combinato?"
Lui si girò evitando il suo sguardo.
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Per sempre insieme ۵ || MLB
Fanfic•τrαmα• Tikki, è una bambina normale, di otto anni come tante altre, ha un carattere forte e ribelle, sopratutto al padre, da quando ha avuto intenzione di darla come futura sposa a Nooroo. Senza ascoltare il parere della figlia, che invece è innamo...