18) Presentimenti

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«Ti prego, non andare.»

Sunshine aggrottò le sopracciglia e si sistemò fermamente il cellulare tra la spalla e l'orecchio, così da poter agganciare senza problemi il cinturino delle scarpe con il tacco che aveva appena messo ai piedi. Si mise a ridere, cercando di non mostrare quanto fosse preoccupata dall'ansia che Niall aveva nella voce. «Perché non dovrei andare? Ni, è solo l'addio al nubilato di Even.»

«In una discoteca chic.»

«Appunto. Sarà divertente.»

Uno sbuffo arrivò dall'altro capo del telefono. «Dì che ti sei sentita male e resta a casa a sfondarti di gelato. Per favore, fallo per me.»

«Ni, tesoro, perché tu dovresti divertirti su un campo da golf con un sacco di gente attorno e io dovrei stare a casa da sola?»

«Perché ho sognato... Sun, ho un brutto presentimento. Se succede qualcosa, io non sono a Londra e non posso arrivare da te velocemente. Starei davvero più tranquillo.»

«Sei stato influenzato da un sogno fatto stanotte? Niall, sei ridicolo.»

«Non lo sono!»

«Solo un pochino.» molto, in realtà. «Facciamo così, ti mando un messaggio ogni ora.»

Niall sbuffò. «Ogni quarto d'ora almeno.»

Sunshine si mise a ridere. «Sei impazzito? Tre quarti d'ora.»

«Mezz'ora.»

Sunshine sospirò, stanca di dover contrattare per una cosa così stupida. «Va bene, ogni mezz'ora. Adesso fammi finire di preparare. E tu va a divertirti. È da un sacco che volevi tornare a giocare a golf, no?»

«Sì, ma...»

«Ciao, Ni.»

«Aspetta! Mandami almeno la foto del modo in cui sei vestita.»

Sunshine spalancò gli occhi. Lì la situazione stava sfuggendo di mano. Mancava soltanto che Niall le dicesse di cambiarsi perché il vestito che aveva scelto era troppo corto. E si sarebbe trasformato in suo padre. O il suo fidanzato...

«Ciao, Ni.» ripeté, chiudendo finalmente la conversazione. Le proteste del cantante furono l'ultima cosa che aveva sentito.

Subito dopo le aveva mandato un messaggio dicendole carinamente di essere una stronza. E lei si mise a ridere, sollevando gli occhi al cielo e lasciando il telefono sul letto, così da potersi finire di preparare per la sua serata.

Il locale che Even aveva scelto era al centro di Londra, molto frequentato da figli di papà, nonostante le ballerine mezze nude sui cubi. E i ballerini mezzi nudi a noleggio per le occasioni speciali. Come gli addii al nubilato.

Sunshine si sentiva bene quella sera. Era da un sacco di tempo che non usciva con le sue amiche e quella era l'occasione buona per rimediare e far sì che la ritenessero ancora parte del gruppo.

Musica, drink e uomini. Era questa la filosofia della serata.

Peccato che davvero Niall le scrivesse ogni mezz'ora. Ma quel cantante idiota non aveva le mani impegnate dalla mazza da golf? Perché era diventato così ossessionato e paranoico? Una volta che sarebbe tornato dal breve viaggio in America, gli avrebbe parlato di sicuro, per sistemare la questione.

«Posa quel cellulare, Sunshine! E vieni con me al bancone. Il barista mi mangia con gli occhi da un'ora. E il suo amico mangia te. Ci offriranno da bere di sicuro.» Natalia l'aveva afferrata per il braccio.

«Quale amico?» Sunshine aveva fatto in tempo a mettere il cellulare nello stivale, che Natalia l'aveva trascinata dai fusti in questione.

Sunshine fissava il barista senza neanche guardarsi intorno. Aveva lunghi capelli neri legati in una crocchia e degli occhi blu affilati, con i quali stava davvero mangiando la sua amica.

Sex Resolution ◎Niall Horan◎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora