Terra di Akkala, più precisamente in una pianura circondata da alte e spesse mura rocciose nella valle di Nordakkala, il cui unico suono che giunge all'orecchio sono, il fruscio del vento che accarezza l'erba, le piante ed i fiori, degli aironi rosa che sbattono le ali per volare via con le loro prede tra i becchi e lo scorrere dell'acqua, di cui non vi è alcuna traccia.
Osservando attentamente però, in una parte della parete, vi è una cavità scava sulla roccia a forma d'arco, il cui passaggio ormai rovinato dal tempo, che porta ad una bellissima scena della natura.
Oltrepassando i pilastri, salendo delle poche scale e fermandosi sulla piccola piattaforma, guardandosi intorno si può notare come nella roccia spuntino fuori delle uscite di acqua e non solo lì, anche sopra ad esse si trova dell'acqua che gira intorno all'ambiente dall'alto, per poi scivolare a cascata di sotto, generando un piccolo lago con un altezza di basso livello.
Davanti alla piattaforma si trovano due alberi e un poco davanti, al loro centro, vi si trova un'altra piattaforma, più piccola e con delle scale a cui porta ad una statua... una delle tante statue presenti nel mondo che raffigurava una delle dee.
Questa statua rappresenta la dea Din e il luogo proprio appena descritto non era altri che, la Fonte della Forza! Luogo di preghiere per coloro che cercano la forza di andare avanti, ma anche coloro che cercano il potere, che però la loro voce non giunge alla divinità e si disperde nell'aria.
Tale opera emana una forte aura, visibile ad occhio nudo e che man mano ci si avvicinava, questa visione svaniva, però qualcos'altro attirava di più l'attenzione, qualcosa che stava dietro all'immagine della dea: un ingresso ad una stanza.
Questa apertura rettangolare e al centro di due piccole cascate, faceva accedere ad una stanza scavata nella pietra, alcuni punti erano pure ricoperti di muschio, ma ciò che era più importante in tale stanza erano soltanto due, cioè un sacrario, il Sacrario di Tsutsua Nima, e poi una pietra di media statura con una fune legata attorno.
La cosa più strana di questa pietra era il suo colore, un rosso acceso, e l'energia che si riusciva a percepire al suo interno, ma tale luogo non era l'unico a possedere qualcosa di simile, ce n'era un altro.
Nella Terra di Necluda, più precisamente vicino al Villaggio Calbarico, si trovavano i Colli di Narisha, la cui vetta più alta ospitava una vista mozzafiato e da cui si poteva ammirare tranquillamente il villaggio degli Sheikah.
La cosa più sorprendente era la presenza di un albero secolare, un Salice Piangente, era maestoso e bellissimo, dava una sensazione quasi eterea, non sembrava provenire da questo mondo anzi, pareva provenire da un regno inaccessibile, un luogo proibito per i comuni mortali.
Le sue foglie erano umide, delle gocce cadevano sul terreno ricoperto da erba e fiori, alcune finivano sul suo tronco grazie al soffio leggero del vento, per poi scivolare verso il basso attirate dalla forza di gravita, finendo per bagnare ed essere assorbite dalle sue radici.
Il suono del vento che filtrava dalle suo foglie e dai suoi rami, faceva sembrare che quell'esistenza secolare stesse piangendo e per come i rami si riunivano tra di loro, davano l'impressione che stesse pregando... uno spettacolo della natura.
Era tutto così naturale e armonioso, che era impossibile classificare e dargli un età, eppure era apparso così improvvisamente, che gli abitanti di Calbarico ne erano rimasti confusi e non riuscivano a comprendere se era sempre stato lì o se fosse apparso all'improvviso, tranne un'anziana signora, Impa supponeva fosse un dono della dea Hylia.
Il cielo incominciò a ricoprirsi di nuvole scure, gocce di pioggia scivolarono da esse e tuoni scoppiarono nell'aria, mentre le terre di Necluda e Akkala tremarono sotto i piedi degli abitanti di Hyrule con sempre maggiore forza, fin quando il tutto non si placcò improvvisamente e le nuvole divennero di un bianco puro.
Una luce aprì uno spiraglio nel cielo, facendo tornare la luminosità nelle due terre, ma il terremoto su di esse ritornò con maggiore potenza, soltanto che ciò misteriosamente non causò alcun danno alla natura e alle abitazioni, ma dall'albero e dalla pietra rossa fuoriuscì una forte luce, che pian piano si espanse in una cupola per poi esplodere in un pilastro di luce, spazzando via le nuvole nell'azzurro cielo.
Il Salice Piangente prese a seccarsi per poi retrocedere nel tempo e ringiovanire, fino a tornare ad essere un piccolo germoglio, infine svanì in una goccia d'acqua, facendo tornare quel colle desolato e con solo la fresca erba verdognola.
La pietra rossa perse in uno strappo la fune e alla fine perdere il suo colore per divenire grigio come altre pietre e spaccarsi in due, per concludere in uno sbriciolamento e divenire polvere.
In ciascun luogo apparve una figura, nella cima del cole più alto apparve una ragazza, il cui aspetto non si poté identificare per via della luce del sole che le si infrangeva sul corpo, invece alla Fonte della Forza comparve il corpo di un ragazzo, anch'esso non si poté mettere a fuoco il suo aspetto per colpa della nebbiolina che ricopriva il luogo.
Entrambi, per quanto fossero disorientati, presero a muovere dei passi, un po' goffi nei movimenti e psicologicamente confusi e lo si notava da come si guardassero attentamente intorno.
Ognuno di loro aveva un pensiero fisso nella mente, ma esso non venne mai pronunciato nell'aria, venne tenuto nella quiete della natura, ma sapevano che erano vivi perché il loro cuore batteva nei loro petti, però avevano dei sentimenti diversi, ma un legame lo avevano: il dolore di non aver saputo fare nulla.
Angolo Autore
E siamo arrivati ad un nuovo inizio miei carissimi lettori (mi sento ipocrita, visto che non penso di essere così tanto seguito) *negherebbe anche di scrivere bene* The Legend of Zelda ha avuto finalmente il suo debutto anche nella mia anima da scrittore e infatti eccomi qua, a scrivervi il mio seguito di Breath of the Wild.
Ci tengo a dirvi che questa storia non è tutta farina del mio sacco, ZiaBunny mi darà i suoi due arti, o meglio i suoi bulbi oculari e il suo cervello per scrivere questa storia a quattro mani teheh!
La mia prima collaborazione... che emozione! Soprattutto perché è con un'amica che la sto scrivendo, per giunta brava come scrittrice quindi, mi sento sia onorato che fortunato u///u
So che rispetto al solito è corto il capitolo, ma è meglio così, detto questo, devo lasciare la nostra firma(?):
A tutti gli scrittori che leggeranno questo mio angolino, io & Aly_Dragneel abbiamo deciso di diffondere un tormentone per gli scrittori.
Abbiamo scritto sulle note della conosciuta canzone "Fin che la barca va" di Orietta Berti, una forse interessante parodia, che fa:
Fin che la mente va~, laasciala andaare~
Fin che la mente va~, tu noon fermaare~
Fin che la mente va~, lasciala andaare~
Quando il blocco viene il campanello suonerà!
Vedetela come un ottimo passatempo, stile challenge, spiegate di aver preso parte a questa challenge e, dopo aver taggato me e Aly_Dragneel, inserite il testo di questa nostra "parodia" e invitate altri scrittori a partecipare.
Sarà un modo per divertirsi tra scrittori, comunque per qualsiasi domanda o chiarimento, scrivetemi pure, sarò più che felice di rispondersi (a seconda di ciò che mi porgerete)!
Mi auguro di leggervi in tanti! Un bacione xD e al prossimo aggiornamento! ❤
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Breath of the Wild
FanfictionLa vita non gli è ancora stata strappata via, un modo per risolvere la questione è stretta nelle loro mani e dei successori, ma non andrà tutto così liscio e il suo ritorno porterà nuova distruzione nel mondo di Hyrule. Link e Zelda saranno loro a p...