Confidenze

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I giorni successivi proseguono tranquillamente ma dopo 3 settimane di lavoro, una mattina, la Signora Lauren mi fa un'offerta grandiosa: affiancare lei e il mio capo durante un convegno che si terrà per tre giorni la settimana seguente.
Accetto subito.

Il weekend preparo le valigie ed entusiasta  il lunedì mattina mi presento in aereo porto e dopo aver salutato James, il capo, e Lauren, ci dirigiamo ai controlli.

Dopo 3 ore atterriamo a San Francisco e ci dirigiamo verso l'hotel.
Nel primo pomeriggio c'è il primo incontro a cui partecipo con gran voglia.
Alla fine si è rivelato interessante ma la mia concentrazione era un po' saltuaria a causa di quel bell'uomo che è il mio capo, seduto proprio davanti a me.

Quando il congresso finisce, è quasi ora di cena, così decidiamo di andare tutti e tre a mangiare nel ristorante convenzionato con l'hotel.
Il cibo è delizioso, raffinato e di gran classe. Arrivati al dolce, e dopo aver bevuto una grande quantità di alcool, Lauren decide di andare nella sua stanza per riposare.

Così, io e il mio capo rimaniamo da soli a tavola e, mentre sto cercando di intavolare una conversazione con lui, il suo telefono squilla.
Non faccio in tempo a vedere di chi è il numero, che James nervoso risponde.
<Ciao Sarah, dimmi>
<Cos'ha?>
<Chiama subito il dottore e digli di visitarla>
<Non mi importa se è lunedì sera! Per quanto lo pago lui deve sempre essere disponibile!>
<Va bene, ora passami mia figlia>
...
<Amore, come stai?>
<Stai tranquilla, presto arriverà il dottore e Sarah ti starà accanto tutta la notte. Se non riuscirai a dormire chiamami a qualsiasi ora della notte. Ci sono sempre per te>
<Ci vediamo mercoledì Sophie. Ti voglio bene>.

Il mio capo lascia scivolare il cellulare sul tavolo sospirando pesantemente.
Da quanto ho capito, visto che non ho sentito cosa diceva l'interlocutore, sua figlia sta male.

Cerco così di intavolare una conversazione e, forse grazie all'alcool, James comincia a parlare e a confidarsi un po' con me.

Mi dice che sua figlia ha febbre alta e mal di testa e ad accudirla a casa c'è la tata che ormai è diventata come una madre per lei.
Sua moglie, nonché madre di Sophie è morta mentre stava partorendo la figlia. Mi racconta di come è stato tragico dover scegliere tra la moglie e la figlia e di come ogni giorno pensi come sarebbe stata diversa la sua vita se avesse fatto l'altra scelta.
Ama sua figlia più della sua stessa vita e anche se ha solo 5 anni, sa che la sua vera mamma è in cielo.
Mi racconta inoltre che ogni sera, quando torna da lavoro si siedono a tavola, cenano con il cibo preparato dalla cuoca e che quando Sophie va a letto, dedica sempre cinque minuti alla preghiera. Chiede a Gesù se sua mamma sta bene e se è felice e racconta la sua giornata.

Da come James ne parla, deve essere molto fiero di lei... Quale padre non lo sarebbe!

Dopo queste confessioni si accomodano in giardino e, fumando una sigaretta, anche Aurora si confida con James, raccontandogli la sua vita e di come si senta terribilmente sola.

L'alcol ha aiutato entrambi ad aprirsi e a confidarsi ed è quello che a tutti e due serviva.

A tarda ora, dopo un lungo abbraccio, decidono di andare a coricarsi per riposarsi in vista della giornata successiva.

Possiamo provarciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora