Io:"E di questo ne sei fiero? Sei fiero di vantartela?"
Tom:"No. Non ne vado fiero ma non posso nemmeno negare che è un bel lavoro."
Io:"Si hai ragione." dico prendendo vestiti che avevo preso e appoggiato sulla sediolina.
Tom:"Dove vai?" dice prendomi per il braccio.
Lo guardo per un secondo, e mi perdo ancora i quei occhi stupendi. Non servono per forza occhi azzurri o verdi per incantarsi.
Io:"Per qualche giorno da Paige."
Tom:"Ma ne sono già 2 e l'appartamento di Nic è piccolo.
Io:"Hai ragione, allora fitterò un'altra camera per qualche giorno." dico muovendo bruscamente il braccio, facendo sciogliere la presa a tom.
Tom:"Non puoi semplicemente restare con me?"dice mettendosi davanti la porta aprendo le braccia.
Lo guardo con aria triste, e lui altrettanto.
Io:"Come fai a incantarmi così." dico buttando i vestiti a terra e legando le mie braccia al suo collo e baciandolo.
Mette le sue mani sui miei fianchi, ma poi quel bacio diventa un abbraccio.
Io:"Mi manchi." dico sussurrandogli all'orecchio.
Tom:"Ma io sono qui." dice sciogliendo l'abbraccio ma tenendo le mani a contatto con i miei fianchi.
Io:"Mi manca la nostra relazione, quella che tutti invidiavano."
Tom:"Ce la faremo Spenc." dice lasciandomi un dolce bacio sulle labbra.
Si siede sul lette e mette le due mani sul materasso morbido.
Tom:"Vai a continuare la doccia che dopo dobbiamo parlare. Non metterci troppo." dice ridacchiando.
Io:"Va bene." sorrido e chiudo la porta del bagno.
Dopo essermi lavata e vestita esco e trovo Tom steso sul letto con i piedi ancora per terra.
Tom:"Quanto cacchio ci ha messo?!" dice alzandosi di scatto e mettendo le mani sul volto, chiudendo gli occhi.
Io:"Dai c'ho messo solo un'ora." dco ridacchiando andando verso di lui e sedendomi al suo fianco.
Tom:"Allora..."
Io:"Aspetta prendo le patatine." dico alzandomi e andando verso il mobile; le prendo e corro verso il letto buttandomici sopra.
Io:"Dai dici." dico mettendomi a pancia in giù ma continuando a mangiare.
Tom:"Per registrare il film dovrò stare un anno a new york. Forse non proprio un anno, forse anche di più." dice prendeno una patatina.
Lo guardi con occhi spalancati e gli tolgo la patatina di mano, rimettendola nel sacchetto.
Io:"Cosa cazzo? Me lo dici così." dico lanciando il sacchettino per terra.
Tom:"Come te lo dovevo dire con un anello con su scritto 'spiderman mi aspetta'?" dice ridacchiando.
Io:"Mi fai incazzare." dico seria.
Tom:"Okay scusa." dice dandomi un bacio.
Io:"Quando parti?" dico spostandomi e alzandomi.
Tom:"...domani" dice tossendo e non facendomi capire niente.
Io:"Daii!"
Tom:"tra un mese." dice alzandosi anche lui.
Io:"Ah bene, dovrai prepare la valigia." dico aprendo l'armadio.
Tom:"Già?" dice ridacchiando e richiudendolo e ridacchiando.
Io:"Si, noi donne lo prepariamo un anno prima in questo caso." dico girandomi verso di lui.
Tom:"Dai andiamo a pranzo." dice prendendo il cappotto che aveva appoggiato sul letto e le chiavi della macchina.
Si reca verso la porta, ma appena la apre spalanca gli occhi.
Io:"Aspetta prendo una giacca." dico guardando i miei vari cappotti, non sapendo cosa stava per succedere.
Sento un pugno andare a contatto con qualche parte del viso, per poi romperla.
Prendo la mia giacca di pelle e lentamente indietreggio girando lo sguardo verso la porta e guardando alex a terra, toccandosi il naso.
Tom sta per tirargli un altro pugno, ma alex lo blocca con entrambe le mani insanguinate.
Mi faccio scivolare il giubbino per terra e corro verso di loro, prendendo Tom per la maglietta e facendolo entrare dentro casa.
Io:"Ma che fai!" dico inchinandomi ler terra e cercando di svegliare Alex.
Tom:"È lui quello che ti ha baciato l'altra sera." dice chiudendo il pugno nell'altra mano.
Io:"No avrai scambiato qualche altra persona." dico guardando per terra.
Tom:"Dai andiamo, lasciamolo qui." dice prendendo il mio giubbino da terra e andando verso l'uscita.
Tom è di spalle quindi approfitto per prendere alex per i piedi e trascinandolo dentro casa e chiudendo di scatto la porta.
Tom:"Che succede, dov'è quello?" dice guardandosi intorno.
Io:"È scappato" dico andando verso di lui e dandogli la mano.
Tom:"Meglio." dice passandomi il giubbotto.
Mi porta in un ristorante cinese, il mio preferito.
dopo aver mangiato, Tom riceve una chiamata.
*chiamata tra tom e kevin feige*
tom:"Ehi kevin, c'è qualcosa che non va?"
Kevin:"Devi essere qui per domani, non chiedere spiegazioni che nemmeno io lo so." dice attaccando.
Tom rimane per qualche secondo con il telefono appoggiato all'orecchio per poi guardarlo.
Io:"Chi era?" dico guardandolo attentamente cercando di esaminare la sua espressione.
Tom:"era il sig. feige, mi vuole lì per domani."
Lo guardo per poi farmi scendere una lacrima.
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Da niente a tutto.
FanfictionSpencer Still, 16 anni, una ragazza bella, intelligente e spensierata. Ha avuto una vita difficile, ma non ne vuole parlare con nessuno.