La consegna della lettera

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Suonare, lasciare la lettera e tornare a casa, non penso possa esistere qualcosa di più semplice di questo.

Non devo far altro che suonare il campanello, avanti dito collabora e suona da solo mentre io scappo alla velocità della luce e me ne ritorno in camera mia a guardarmi il mio drama.

Insomma, se il postino avesse consegnato questa lettera al giusto indirizzo, ora non mi ritroverei in una situazione simile, non vi sembra?

E invece no, assolutamente nO! Sono qui, in tuta, che aspetto che qualcuno venga ad aprire a questa stramaledetta porta, sembra che ci vogliano dei secoli per farlo.

Avrei sì potuto lasciare la lettera nella cassetta, ma è già la quinta volta che capita e, sinceramente, non sono io il postino qui.

"Buongiorno, sono una vostra vicina di casa" e no, cioè sì, potrebbe funzionare come inizio, ma poi che dico? "volevo riconsegnarvi per la millesima volta la vostra posta, dato che continuano a portarla a me".

Il cancello si apre e salto all'indietro, che diamine, mi sono persa nei miei pensieri ancora una volta, dovrei portarmi dietro una cartina o google maps, sarebbe utile.

Che faccio? Nessuno è venuto a vedere chi fosse. Oddio, questa situazione somiglia molto a quella di mia nonna. 

Apre sempre il cancello prima di chiedere "chi è" al citofono, è esasperante ricordarglielo ogni singola volta.

Entro, ormai sono qui davanti, tanto vale entrare, lasciare la lettera e tornare a casa, è un piano perfetto. 

Devo trovare quello di riserva con su scritto "FUGA" in stampatello rosso, che bisogna attuare nel caso in cui il primo fallisca miserevolmente.

Mi addentro, guardandomi attorno per bene e arrivo sulla porta, trovandola socchiusa. Chi mai lascerebbe un estraneo entrare in casa propria come se niente fosse? 

Cioè, o hanno telecamere ovunque e sanno che sono inoffensiva, o sono davvero scemi.

"Permesso?" mormoro mentre varco la soglia e mi tolgo le scarpe. Mi guardo attorno, sembra tutto così lussuoso in un regno d'ordine e caos. 

"Scusami, ti sei persa?". Mi blocco. Diamine, ma se la voce è dietro di me, chi mi ha aperto la porta? Mi volto lentamente e piazzo un sorriso in volto, devo cercare di rimanere calma.

Ma come faccio a rimanere calma se mi trovo faccia a faccia con Min Yoongi detto Suga detto Agust D? 

Aspettate.. ma se lui è qui.. questa casa..

Oh cavolo.

Quel giorno a casa dei Bangtan [hyung line edition] ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora