Capitolo 29

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[Jasmine]

Mi allontano da Fabio a spasso svelto, sento la sua voce ma non ho intenzione di fermarmi quando vedo due fari raggiungermi ad elevata velocità, dovrei spostarmi ma sono paralizzata...chiudo gli occhi per evitarmi almeno lo spettacolo quando sento il mio corpo battere contro l'asfalto, non voglio ancora aprire gli occhi, ho paura di quello che potrei vedere ma intanto sento delle mani che mi circondano il viso mentre mi ritrovo in un abbraccio confortevole Fanuli:"Jas...apri gli occhi su non è successo nulla" Jas:"sono all'inferno vero? Se ci sei ancora tu a farmi dannare non può essere il paradiso" Fanuli:"Jas..." la sua voce diventa di rimprovero Jas:"che c'è? Vuoi  anche sgridarmi? Sappi che conosco più di un centinaio di modi per uccidere una persona e farlo sembrare un suicidio o un incidente" Fanuli:"come!?" Jas:"come credi che ci sia finita all'inferno?! Va bene che sono una spia ma avrei tutte le carte in regola per fare il killer professionista in realtà" Fanuli:"wow, e pensare che non hai nemmeno battuto la testa" aspetta...cosa? Apro lentamente un occhio poi l'altro, diverse persone si sono riunite intorno alla scena compreso il conducente che mi sembra un po' scosso...quindi non mi ha presa ma come è possibile Fanuli:"ora puoi anche alzarti sai?" guardo Fanuli seduto sotto di me che sogghigna Jas:"mi hai salvata tu?" annuisce soddisfatto come il perfetto idiota che è Jas:"...non era necessario" mi rialzo controllando che sia tutto a posto e riprendo la mia strada continuando a sentire i fastidiosi passi dietro di me Fanuli:"Jas..." non gli do risposta presa come sono a controllare eventuali pericoli Fanuli:"Jas!" smettila di chiamarmi Fanuli:"JAS!" Jas:"che vuoi?!" Fanuli:"hai appena avuto un incidente dobbiamo andare al pronto soccorso" Jas:"no invece sto benissimo" Fanuli:"potresti almeno andare più piano? Mi gira la testa" Jas:"non ti girerebbe la testa se ti fossi comportato da adulto!" Fanuli:"CHE COSA VUOI CHE FACCIA?!" Mi giro nella direzione di quell'urlo che mi ha fatto rabbrividire, Fabio si è fermato di nuovo e mi guarda con le lacrime agli occhi Fanuli:"so avere difetti, molti difetti, un'infinità ma non posso farci nulla chiaro? Io sono così, non posso far finta di essere come Buti e non posso stare dietro a tutte le tue richieste! Ho provato a fare il bravo, ho provato a stare calmo ma non ci riesco e sto impazzendo cercando di capire cosa posso fare con te! Ma tu non ti fermi mai, sei come un treno e io sono così stanco di cambiare e non vedere nessun risultato...adesso lo chiedo io a te Jas, ti chiedo di aspettare prima di attaccarmi, di provare anche solo una volta a capire perché sono fatto così oppure non so davvero più come comportarmi..." rimango senza parole di fronte a questa confessione, non mi aspettavo che ci tenesse tanto data la sua fama da puttaniere Fanuli:"adesso ti prego, te lo chiedo per favore toglimi questa angoscia...vieni con me al pronto soccorso, ci facciamo dire che hai tutto a posto e torniamo a casa" di fronte ad una resa di questo genere non posso dire di no ma le sue parole hanno smosso qualcosa in me che non credevo ci fosse, salgo in macchina al volante dato tutto l'alcol che ha in corpo e ci muoviamo Jas:"...grazie per avermi evitato un brutto incidente" Fanuli:"dovere...Jas?" Jas:"mmm" Fanuli:"non c'è nemmeno una minima possibilità che io possa superare Simo vero?" ne hai molto più di quanto immagini...Jas:"perché lo fai? Potresti avere  fiotte di ragazze ai tuoi piedi" Fanuli:"non lo so...ma con te è diverso, non mi è mai successo" Jas:"ti passerà vedrai..." soprattutto perché tra poco svanirò nel nulla Fanuli:"non voglio che mi passi...per la prima volta in vita mia sento di non essere un completo disastro grazie a te" dopo queste parole restiamo in silenzio fino all'ospedale, ci sediamo in sala d'attesa e aspettiamo il nostro turno, è tardi ormai e l'alcol in circolo si fa sentire tanto che Fabio appoggia la testa sulla mia spalla e si addormenta lasciandomi tra i miei mille pensieri fino a quando vedo una figura conosciuta Jas:"che cosa ci fai tu qui?!"

[Rebecca]

Non posso credere che sia vero, questo è un incubo...stringo le mani intorno alla barriera di metallo che ci tiene sicuri e comincio a respirare affannosamente suscitando la preoccupazione di Aaron. Aspettiamo che la giostra sia completamente ferma prima di scendere, l'americano mi prende la mano guardandomi in cerca di una spiegazione Aaron:"tutto ok?" devo trovare una soluzione e devo farlo alla svelta Rebi:"Emm...è solo un po' di nausea tutto qui...vado un secondo in bagno ma torno subito" mi prende la mano timoroso tanto che mi avvicino a lui accarezzandogli il viso Rebi:"non c'è niente di cui preoccuparsi davvero..." questa frase sembra fa utilizzarlo un po', mi fa un dolce bacio sulla guancia e mi allontano da lui anche se non sembra del tutto convinto...mi guardo intorno alla ricerca di un segno, di qualcosa che possa guidarmi...lo trovo poco dopo grazie ad una luce che riflette su uno specchio e mi indica esattamente l'entrata sul retro degli autoscontri, allora non mi ero sbagliata. Cammino in quella direzione cauta ed entro chiudendomi la porta alle spalle M:"credevo che non arrivassi più, dovresti davvero migliorare i tuoi riflessi" mi giro per poter guardare negli occhi una delle persone che più temo in tutta la mia vita, mia madre, si presenta davanti a me con quella sua perfezione che non ho mai saputo eguagliare e lo sguardo austero che con da bambina mi fa rabbrividire Rebi:"ero ancora in alto quando ti ho visto..." M:"allora...non saluti tua madre?" Rebi:"ciao mamma" M:"ti chiederai perché sono qui" Rebi:"in effetti..." M:"mi è giunta voce che i tuoi comportamenti non sono consoni alla copertura che porti allora sono venuta a controllare" Rebi:"che cosa intendi?" M:"Rebecca, tu sei una spia, hai un lavoro da sbrigare e non ti permetto di compromettere tutta la missione per uno stupido ragazzo" allora sta parlando di Aaron...ma come ha fatto a saperlo? M:"tesoro io lo dico per il tuo bene, tra pochi giorni dovrai andartene lasciandoti alle spalle tutto questo e proiettandoti verso la tua vera vita" Rebi:"lo so questo" M:"vista la romantica scenetta di prima non si direbbe" Rebi:" ma io..." M:"ti offro sue possibilità: o tronchi con quel ragazzo all'istante oppure verrai sollevata dall'incarico" strabuzzò gli occhi di fronte a questa richiesta, non posso farlo...non è affatto giusto Rebi:"perché? Cosa ho fatto di male?" M:"ti sei dimenticata da dove vieni? Noi non abbiamo il lusso delle storie passeggere, se mai un giorno succederà sarà con un ragazzo uguale a noi, che può capirti e supportarti e che non si farà domande quando dovrai mancare di casa per mesi!" per quanto mi duole dirlo ha ragione lei...che futuro avremmo io e Aaron? Come potrei giustificare la mia continua assenza o i miei comportamenti M:"sta a te evitare questa sofferenza a entrambi..." le lacrime iniziano a scendere dai miei occhi, dopo tutto quello che ci siamo detti come posso guardarlo negli occhi e chiudere senza nemmeno fornirgli una spiegazione? Tra le due proposte di mia madre scelgo la più semplice per entrambi, quella che permetterà a lui di ricominciare da zero quando se la sentirà e a me di evitare spiegazioni false e senza significato Rebi:"verrò via con te" mia madre annuisce piano prima di estrarre il telefono dalla tasca e dare il segnale alla macchina, che probabilmente ci stava aspettando fuori da un pezzo, di avvicinarsi, continuo a piangere sentendo quel vuoto nel petto che indica un cuore spezzato M:"è la cosa migliore per tutti credimi" annuisco mentre dentro di me scoppia una tempesta...usciamo dal luna park senza farci notare da nessuno e saliamo in macchina, proprio in quel momento riesco a vedere Aaron seduto su una panchina in attesa di un mio ritorno che purtroppo non avrà mai luogo...mi dispiace amore, mi dispiace tanto.

Our double lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora