•|Capitolo 8|•

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È arrivata l'ora. Jack sta dormendo e devo dare il via al mio piano.

Cammino in punta di piedi fino ad arrivare al lato destro del letto. Sta dormendo ed è molto sexy anche quando dorme. Sembra un deo greco. Mi schiaffeggio la fronte per far uscire i miei pensieri erotici su Jack, ma non riesco a non pensare a quanto sia sexy.

Controllo nel cassetto ma la foto non c'è, sembra scomparsa. Dopo aver controllato da tutte le parti ritorno ad osservare Jack dormire.

Non può essere. Sotto al cuscino vedo un pezzo della foto, è Jack e sembra abbracciare qualcuno. Ma chi? Alzo il cuscino per vedere meglio, ma Jack gira di scatto la testa verso la mia direzione. Resto impalata assumendo la forma di un albero: mani in alto e gamba distesa. Non sbatto neanche le palpebre.

Jack si alza dal letto assonato e mi squadra dalle dita dei piedi all'ultimo capello. <Sono ancora ubriaco, ma riesco a distinguere una persona da quella cosa che cerchi di imitare.> dice divertito mentre accende la luce.

Mi ricompongo e cerco di uscire dalla camera senza dire niente. Mi si para davanti e sobbalzo sbattendo sul gambo del letto e cadendoci sopra. <Stavo... imitando un albero.> Jack ride e si distende sul letto accanto a me.

Mi accarezza il viso con il pollice, mentre io sembro un pesce lesso fuori dall'acqua. Sono immobile e mi godo le sue carezze. <Cosa stavi cercando?> domanda prendendomi una ciocca di capelli. <L-la foto.> balbetto nervosa. <Sei uguale.> dice sussurrando. Non capisco cosa vuole dire, sono troppo incantata per chiedergli qualcosa. Avvicino il mio viso al suo, e lui fa lo stesso. Appoggia le sue labbra sulle mie, non preme. Si stanno solo sfiorando. Il mio corpo non riesce a prendere controllo della situazione, lui le desidera quelle labbra.

<Non fare promesse se non sai mantenerle. Non dire che resterai se poi non sai restare. Non illudere, essere illusi fa male.> bisbiglia Jack guardandomi negli occhi. Questa frase l'ho gia sentita, ma non ricordo dove e chi l'ha detta. <Ricorda. Ce la puoi fare.> mi incita Jack.

Certo! Hailee! Mi ha chiamata diverse volte così. <Jack... rispondimi sinceramente. Chi è Hailee?>

<C'è molto da dire su di lei. Da dove comincio?> si gira e fissa il soffitto. <Hailee è la mia ex, o è ancora la mia fidanzata... lei è scomparsa cinque mesi fa. Credo che mi abbia abbandonato.> mormora con voce sconfitta e leggera.

<Perché se n'è andata? La trattavi male?> chiedo confusa.

<Io... non lo so.> chiude gli occhi, e rimaniamo in silenzio per qualche minuto. Non saprei cosa dire, ho paura di dire una cavolata.

<Ero una persona... sono una persona brutta e lei è riuscita a trasformare tutto il male in una cosa sola: amore. È buffo dirlo, ma ci è stata una connessione tra di noi, questione di sguardi.> sospira e sembra ripensare a qualcosa.

<Quindi lei era molto importante per te?> domando curiosa. <Lei non era importante, lei è la mia vita, o almeno la parte buona. Sorrideva sempre, ogni secondo. Non riusciva a smettere.> sorride, chiudendo gli occhi <Ma io ero uno str•nzo, non riuscivo ad ammettere che la amavo, che avrei voluto tenerla solo per me fregandomene del resto del mondo. Ci saremmo stati solo noi due. Hailee e Jack.>

Hailee e Jack non mi suona per niente strano, è familiare. <Era tutto perfetto.>

Si prende i capelli tra le mani e comincia a tirarseli. Sembra posseduto. <Ehi, ehi calmati Jack!> gli salto sopra togliendo le mani dai suoi capelli <Puoi raccontarmi un'altro giorno.>

<Mi ha scritto un messaggio, diceva che era stanca, stanca di me, del mio essere e del mio fare. Sono passati cinque maledetti mesi, c•zz•. Quante volte l'ho cercata, le ho scritto, l'ho chiamata. Ma niente, ha pure cambiato numero.> quasi urla. Sento tutto il dolore che prova in queste parole, e vorrei fare qualcosa per lui ma non so cosa.

Lo guardo mentre si dispera, e non posso far altro che provare compassione. <Forse le è successo qualcosa, lei ti ha lasciato perché aveva un motivo valido, Jack. Se ti amava, ti ha lasciato per proteggerti. Non può essere davvero così str•nza.> lo guardo negli occhi e lui sembra capirmi. Sta pensando a qualcosa, potrebbe trovare il motivo. Gli auguro che riesca a ritrovarla.

<Vieni, dormiamo.> mi invita. Non voglio dormire con lui. Le nostre labbra si sono quasi toccate. Se dormissi con lui potrebbe nascere qualcosa. Per esempio un bambino.

<Dormiamo solo, non facciamo niente. Voglio solo... parlare con te.> E sembra sincero.

Come faccio a dire di no a Jack? Sbuffo e mi infilo sotto alla coperta accanto a lui. E questa notte non mi sento poi così tanto a disagio come quella precedente.

<Tu, per esempio, cosa hai fatto negli ultimi cinque mesi?> sorride e si porge in avanti per ascoltare.

La sua domanda mi fa paura. Non ho mai raccontato a nessuno del mio passato. Non so cosa rispondere visto che sono stata in coma per più della metà del tempo.

Sospiro e questa volta sono io a guardare il soffitto. <Non lo so. Sono sincera.>

<Come? Cos'è successo?> chiede Jack accanto a me. <Mi sono svegliata dal mio coma un mese fa, e la memoria mi è tornata. Beh non tutta, ma la maggior parte sì. Sono stata in questo coma per quattro mesi e i mesi precedenti non ricordo cosa ho fatto o dove sono stata. Vorrei tanto ricordare, ma non c'è la faccio.> sono troppo sensibile, infatti adesso sto piangendo come una cascata.

Jack si avvicina a me e sta per abbracciarmi. Vorrei spostarmi e dirgli che sto bene, ma non riesco a mentire in questo momento. <Per qualsiasi cosa io ci sono.>

***

Sono sveglia. So che c'è Jack dietro di me e lui sta dormendo. Non voglio che si svegli perché la mia faccia di mattina dopo aver pianto non è normale.

Perché attualmente mi sto preoccupando del pensiero di Jack?

Guardo il braccio di Jack e vedo un braccialetto d'argento e una piccola chiave come ciondolo. Mi accigliò immediatamente, tiro fuori il mio braccio velocemente e guardo il mio braccialetto, che ha come ciondolo un cuore e una piccola fessura.

Il mio cuore batte ai mille all'ora. Comincio a respirare affannosamente. Avvicino il mio braccio al suo e prendo in mano la chiave. Sto per metterla nella fessura del mio cuore. <Sei sveglia?> sobbalzo e nascondo la mano dietro alla schiena appena sento Jack.

<Sì, Buongiorno.> mi giro e gli sorrido. Mi avvicino a lui e gli bacio il mento. Spalanco gli occhi a questo gesto e mi ritraggo immediatamente.

<Scusa! Non so a cosa stavo pensando. Io non volevo farlo, cioè sì ma non adesso. C•zz• sto dicendo? Uhh guarda! Un unicorno che sputa mashmellow.> dopo la mia fantastica figuraccia , mi alzo dal letto e corro fuori dalla stanza.

Mi appoggio alla porta e sbatto più volte la testa contro il muro. <Comunque sei carina quando sei in imbarazzo.> urla Jack sogghignando <Più tardi andiamo al mare.> afferma.

Cosa? E quando me l'avrebbe chiesto?

Mentre sono persa nel mio mondo, vedo comparire Veronica davanti a me. <Pronta per il primo giorno di scuola, matricola?>

Sbuffo e roteo gli occhi. <Non è oggi.> Veronica sembra divertita <Infatti è domani.> dice ridendo.

Spalanco la bocca. Io non ci posso credere. Con tutto il casino che è successo mi sono completamente dimenticata di che giorno è. <Comunque preparati, se non mi obbedirai sarà il tuo giorno peggiore.> dice e se ne va.

<Aspetta! Cosa intendi?> urlo seguendola. Prende il cellulare e cerca una foto. Siamo io e Jack che dormiamo abbracciati. <La pubblicherò sul sito della scuola se ne avrò voglia.> ghigna.

<Cosa? Perché? Non ti ho fatto niente.> e qui comincia il delirio.
<Ti comprerò un orso gigante. Ti farò i compiti per un mese. Ti troverò un fidanzato sexy.> non sapevo cosa fare per impedirle di fare quella sciocchezza.

Veronica comincia a ridere malefica. <Ti odio. Perché? Non ne ho idea, in verità odio tutti. E la foto mi servirà per i ricatti.> mi fa l'occhiolino ed entra in bagno.

Sono nei guai, ma non mi ci sono messa io. Sono venuti loro a cercare me. Sono un caso perso.

Nothing will separate usDove le storie prendono vita. Scoprilo ora