A +; Fack

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«Psss, Finn!»
Tossì il moro, richiamando finalmente l'attenzione del corvino davanti a sé.

Il moro con uno scatto fulmineo, passò di nascosto un bigliettino al corvino. L'altro sbuffò afferrandolo e leggendolo.

"Finn, solo ora mi sono accorto di aver sbagliato argomento da studiare. Ti prego, passami le risposte."

Il corvino sorrise beffardo, cominciando a scrivere con l'inchiostro nero della penna utilizzata, sul biglietto.

"Mhhh. Facciamo così. Io ti passo tutte le risposte del compito e tu mi ringrazi facendo sesso con il sottoscritto. Ti assicuro che non te ne pentirai, Jackie. Questo è il mio prezzo. Sta a te decidere. Xoxo"

Finn passò di nascosto il biglietto a Jack, con un ghigno malizioso.

Jack lesse la sua risposta, rimanendo senza parole. Non era la prima volta che Finn glielo chiedeva, quindi non c'era da stupirsi tanto. Ma, Jack sapeva che a Finn non piaceva. Sarebbe stato solo un oggetto sessuale, usato per placare i suoi ormoni adolescenziali. Tuttavia, a Jack non sarebbe dispiaciuto. Era da anni che fantasticava sul suo migliore amico, quando era a letto o sotto la doccia. Certo, sapeva che non si sarebbero mai messi insieme, ma era un'occasione che non si sarebbe ripresentata "sotto pressione". Qui poteva usare la scusa del compito per farlo con Finn, mentre le altre volte, non poteva dargli una spiegazione plausibile. Non poteva di certo dichiararsi.

Fece un lungo sospiro, scrivendo la sua risposta.

"Uff...sei un pervertito del cazzo Finn Wolfhard! Però...non posso permettermi un'insufficienza su questo compito a fine anno. Quindi...accetto."

Passò il biglietto a Finn, che quando lesse mimò a Jack con le labbra un: «Ottima scelta, Jackie.» Finalmente il moro ottenne le risposte del compito, che si affrettò a copiare dato che il tempo stava per scadere.

-

20 minuti dopo, consegnarono i compiti al professore che li sistemò ordinatamente nella propria borsa a tracolla, che una volta tornato a casa avrebbe corretto e consegnato agli alunni.

Suonata l'ultima campanella della giornata, la classe si svuotò nel giro di pochi secondi. E quando fu finalmente vuota, Finn raggiunse il suo piccolo Jack fermandolo nell'uscire dalla classe.

«Ehy, Jackie. Ci vediamo alle 21:00 da me, stasera. I miei non ci sono; almeno non ti sentiranno urlare il mio nome.»
Il corvino gli fece un occhiolino, per poi lasciare l'aula.

Il moro deglutì, dirigendosi in fretta verso casa.

-

Le 20:30, giunsero presto. Jack aveva da poco finito di cenare. Era appena uscito dalla doccia; si passò la piastra per lisciare i suoi capelli a spazzola, ma giunto in camera non seppe cosa indossare. Si incantò di fronte al suo armadio, ripieno di vestiti, ma che in quel momento pareva vuoto. Fu risvegliato dal suo stato di trans, dalla suoneria del cellulare; segno che gli era arrivato un messaggio. Accese il telefono e lesse un messaggio di Finn:

Bubba🐸🌈:
Ehy Jackie. Volevo avvisarti che per stasera ti ho preparato personalmente un outfit, da indossare. Quindi, volendo puoi anche venire in pigiama! A dopo, xoxo💕😄

Jack rimase alquanto perplesso, ritrovandosi a corrugare le sopracciglia. Diede comunque ascolto a Finn, optando in fine per una semplice felpa nera con cappuccio e un paio di jeans del medesimo colore, con strappi qua e là. Quei jeans, neanche a farlo apposta, gli facevano un culo da Dio; anche ad un ragazzo etero nel vederlo, verrebbe voglia di prenderlo a morsi. Indossò un paio di Converse bianche e afferrò il telefono, posandolo nella tasca della felpa gigante, che lo faceva sembrare ancora più piccolo e tenero di ciò che era. Scese di fretta le scale, salutando sua madre che era a conoscenza del pigiama party tra i due. Quello che non sapeva è che avrebbero fatto cose che normalmente a un pigiama party tra amici, non si fanno.

𝐎𝐍𝐄𝐒𝐇𝐎𝐓𝐒 𝐒𝐌𝐔𝐓 - 𝙵𝙰𝙲𝙺 𝚡 𝚁𝙴𝙳𝙳𝙸𝙴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora