D r u n k; Fack

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«Andiamo. Ti riaccompagno a casa.»

Il moro udì solo quella frase ovattata, prima di socchiudere gli occhi.

Il corvino lo prese in braccio con facilità, data la leggerezza del suo corpicino, per caricarlo in macchina.

Chiamò un Taxi per maggiore comodità. Non era certo di riuscire a trasportare Jack tra le sue braccia fino alla propria abitazione. Il tragitto non era molto corto dalla discoteca a casa.

Il corvino diede le indicazioni al tassista che annuì, partendo.

Posizionò Jack a cavalcioni sulle proprie gambe, accertandosi che stesse comodo in quella posizione. Lasciò che il moro, adagiasse la propria fronte sudata e calda sul suo petto. La camicia chiara, emanava il suo abituale, dolce, profumo che a Jack piaceva tanto. Sorrise debolmente, stringendo nelle piccole manine quest'ultima.

«Jack, sei molto debole. Non sforzarti.» Gli sussurrò il corvino, con voce dolce e calma all'orecchio. Lasciandogli un candido bacio sulla testa.

Jack annuì lentamente con un piccolo sforzo, rabbrividendo piacevolmente al contatto con le sue morbide labbra.

Dopo circa 10 minuti, furono d'innanzi casa Wolfhard. Fortunatamente, non c'era nessuno in casa.

Potevano stare tranquilli dopo la sbronza in disco.

Finn sospirò e pagò il tassista, con soldi che si era fieramente guadagnato da solo grazie ad un lavoro part-time nell'officina del padre. 

Aprì la portiera dell'auto, tenendo Jack stretto a sé, per evitare spiacevoli cadute e imprecazioni da parte sua. 

Richiuse la portiera, salutando seccamente il tassista che sfrecciò via.

Si avvicinò goffamente alla porta d'ingresso, infilando la chiave nella serratura. La girò più volte, finché non poté spalancare la porta. Fece un sospiro di sollievo, quando notò che il fratello Nick aveva rimasto la casa in ordine e pulita prima di uscire.

Richiuse la porta alle sue spalle, posando le chiavi sul tavolino del soggiorno.

«Ti accompagno in camera.»
Annunciò il corvino, dirigendosi verso la rampa di scale che portava al piano superiore. 

Cominciò a salire con un po di difficoltà, fino a giungere alla porta d'ingresso della sua camera da letto. Ansimò leggermente per la stanchezza, aprendo la porta. Si avvicinò al proprio letto, adagiando delicatamente il corpo bollente di Jack.

Finn lo osservò in piedi di fronte a lui, ascoltando i mormorii ovattati. Il suo viso era avvampato e sudato, sembrava avesse la febbre alta.

«H-Ho caldo..»
Confessò il moro, chiudendo gli occhi.

Il corvino rimase immobile per qualche secondo, poi si chinò sul suo corpo. Le mani affusolate e gelide, cominciarono a sbottonare la camicia bianca del moro, fino a liberare completamente il suo petto dall'indumento gettato al bordo del letto. 

Jack aprì lentamente gli occhi, coprendosi di colpo con gli arti, sussultando. Guardò male il corvino.

«Ma cosa hai capito, pervertito?! Basta aprire la finestra!»
Urlò il castano, visibilmente imbarazzato. 

Il corvino arrossì, grattandosi la nuca.

«Scusa-»

Lentamente l'espressione di Jack si addolcì, mettendosi seduto sul morbido materasso, di fronte a Finn. Annusò l'aria, percependo di nuovo il dolce profumo di Finn che a lui piaceva molto. Si avvicinò a gattoni a lui, aggrappandosi alla sua vita. Finn sussultò all'improvviso contatto, percependo i boxer tirare per l'erezione.

𝐎𝐍𝐄𝐒𝐇𝐎𝐓𝐒 𝐒𝐌𝐔𝐓 - 𝙵𝙰𝙲𝙺 𝚡 𝚁𝙴𝙳𝙳𝙸𝙴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora