spoiler alert episodio 11x22
Mi ritrovai davanti un cancello di ferro nero, vidi tante figure che camminavano verso lo stesso punto e tra esse ne distinsi una a cui mi avvicinai in fretta .
«Meredith»
La donna si fermò e si girò a guardarmi, era distrutta, ne aveva passate tante: sua madre, Lexie e ora Derek, troppa sofferenza per una vita sola.
«Cristina»
Provò a sorridermi per farmi capire che era felice di vedermi, ma il risultato furono delle lacrime che iniziarono a scorrere sulle guance pallide della mia migliore amica.
La abbracciai subito, Cristina Yang che dimostrava affetto a qualcuno? Significava che quella persona era davvero tanto tanto tanto importante, e così era Meredith, la sua persona, la sua gemella siamese: non voleva vederla soffrire.
Andammo verso il punto di ritrovo, c'erano tutti, tutti amavano Derek, non solo era il dio della neurochirurgia, era anche un amico importante per ogni membro dell'ospedale.
Tutti mi salutarono, ormai era tanto tempo che non sentivo nessuno di loro, in Svizzera ero stata così presa dal mio lavoro che trovavo solo il tempo per parlare con Meredith.
La cerimonia cominciò e ognuno aveva qualcosa di bello da dire sul Dottor Stranamore, sulle brave persone c'è sempre qualcosa di bello da raccontare.
Arrivò anche il mio turno di parlare, presi dalla tasca il foglio che mi ero preparata in aereo e andai di fianco alla bara, per poi incominciare a parlare guardando costantemente Meredith.
«Lo conoscevamo tutti, il neurochirurgo migliore del paese, il medico amante del rischio. Ma non era solo questo, era anche un amico»
dissi guardando tutti
«un migliore amico»
continuai riferendomi a Mark, che probabilmente stava osservando la cerimonia da lassù in cielo, e Owen
«un fratello»
guardai Amelia
«un cognato»
guardai il cielo intendendo lexie
«un figlio»
dissi alludendo ai suoi genitori
«un padre e un marito»
conclusi guardando Meredith, Zola, Bailey e la piccola Ellis.
«Non sarà mai dimenticato, mai, resterà sempre un punto di riferimento per tutti noi, la sua calma, la sua determinazione, il suo controllo, sono da prendere da esempio.
Resterà sempre con noi, anche se non ce ne accorgeremo, sarà li quando Ellis farà i suoi primi passi, quando Zola inizierà la scuola, in ogni singolo momento ci sarà, sempre.»
Mi scese una lacrima e tornai di fianco a Meredith, la quale mi guardò orgogliosa e commossa per il mio discorso.
Ormai tutti avevano parlato, appoggiai la testa sulla spalla di Meredith mentre veniva finita la cerimonia e calata la bara nell'apposita buca.
Tutti si riunirono in piccoli gruppetti a parlare del più e del meno, come andava la vita, che interventi avrebbero avuto quella settimana e classiche cose di cui si parla.
Vidi un uomo alto, con la carnagione chiara e i capelli rossicci venirmi incontro, lo riconobbi all'istante, nonostante la distanza e il tempo passato infondo non avevo mai smesso di amarlo, ma questo è un dettaglio su cui sono sempre passata sopra.
«Cristina, sei venuta»
«Certo che sono venuta»
Come aveva anche solo potuto mettere in dubbio che non sarei stata con la mia migliore amica il giorno del funerale di suo marito?
Mi guardò alzando un angolo della bocca, come se avesse pensato la stessa cosa e si fosse ricordato che io e lei siamo le gemelle siamesi.
«Come va in Svizzera?»
Ora parliamo del più e del meno anche noi? Di come ci stia andando la vita dopo il divorzio? Cosa siamo? Amici? Conoscenti? Niente?
«Mh bene bene, non mi ricordo se te lo avevo detto ma sono primario di chirurgia»
Dissi con aria fiera, perché il mio lavoro mi rendeva orgogliosa di me stessa come nient'altro al mondo.
«Wow, sono molto felice per te e sono sicuro che anche Teddy sarebbe molto orgogliosa se lo sapesse, infondo era lei il tuo mentore»
Teddy, da quanto tempo non la vedevo, chissà se era in mezzo a tutte le persone venute qui per Derek.
«Teddy è qui?»
«Si, ha preso un volo dalla Germania ed è arrivata qualche giorno fa»
«Dopo vado a cercarla, è tanto che non la vedo»
«Cristina Yang che sente la mancanza di qualcuno, chi sei tu e cosa ne hai fatto di lei»
Disse lui ironicamente pensando di farmi ridere e in risposta alzai un sopracciglio guardandolo storto.
«Si non faceva ridere scusa»
«Credo che andrò a cercare Teddy»
«Cristina aspetta, non volevo offenderti mi dispiace, il fatto è che mi manchi e sto male a vedere tutta questa tua indifferenza»
Queste parole mi piantarono i piedi a terra, gli mancavo, owen, l'uomo della mia vita, sentiva la mia mancanza.
Avevo gli occhi incastrati nei suoi blu, gli si leggeva la tristezza e la malinconia dentro, facevano intendere un'infelicità mai superata e un barlume di speranza di poter recuperare il tempo perso.
Sentii che mi stava per scendere una lacrima e guardai in basso per non farglielo notare.
«Ehm.. io vado a cercare Teddy»
Feci un passo alla sua destra e lui mi fermò prendendomi il braccio, per poi alzarmi il viso e asciugarmi le lacrime con un dito.
«Cristina..»
Non ce la feci più, mi buttai tra le sue braccia, avevo talmente tanto bisogno di lui che me ne fregai letteralmente di mantenere l'aspetto di dura.
Mi strinse tra le sue braccia e affondò il volto tra i miei indomabili capelli neri.
«Owen»
Dissi con voce rotta.
«Mi sei mancato così tanto, non posso continuare a stare senza di te»
Continuai scoppiando a piangere.
«Non mi separerò più da te Cristina, a costo di venire in Svizzera con te, non voglio lasciarti mai più.»
Era disposto a venire in Svizzera con me, per me, avrebbe lasciato tutto e tutti pur di stare con me.
«Davvero lo faresti?»
«Tutto per te.»Qualche giorno dopo:
Ricevetti un messaggio da Owen
"Ho preparato e spedito tutto all'indirizzo che mi hai dato, ti passo a prendere in hotel e partiamo"
"Ok, ti aspetto all'entrata"
ebbene stavo per tornare a Zurigo, ma questa volta con lui.
Meredith l'avevo già salutata ma mi aveva detto che sarebbe venuta anche in aereoporto per salutarmi di nuovo, tutto il resto dell'ospedale l'ho salutato il giorno del funerale;
Webber non era entusiasta di perdere un altro eccellente chirurgo, ma capì le ragioni.
Presi la mia valigia e scesi nell'ingresso ad aspettare Owen seduta su uno dei divanetti disposti in cerchio attorno a un tavolino basso in vetro.
"Sono qui fuori"
Uscii e salii in macchina, mise in moto e arrivammo in aereoporto in cinque minuti.
Meredith come promesso era lì, le andai in contro sorridendo e ci abbracciammo, questi giorni erano stati un concentrato di abbracci, ma non potevamo farne a meno.
«Fai buon viaggio e chiamami quando arrivi. Owen trattamela bene o prenderò il primo volo per venire ad ucciderti»
Risi per l'ultima cosa che disse poi tornai seria
«Mi mancherai Meredith»
«Anche tu»
Salimmo sull'aereo e prendemmo posto dando inizio alla nostra follia d'amore, ero pronta a recuperare tutto con lui, ricominciare una nuova vita, insieme.ehilà,
siccome la Crowen è la mia otp suprema di grey's anatomy, insieme alla Slexie, ho deciso di scrivere una oneshot in modo da dargli un lieto fine, anche se Shonda non gliene darà uno nella serie.
-a.