Eight

313 41 17
                                    

"ι'м noт jealoυѕ, ι ѕwear"

ғᴇʟɪx ᴘ.ᴏ.ᴠ •

Come ogni giorno ero chiuso in camera mia ad ascoltare musica e scrivere canzoni. A quale scopo poi? Il mio sogno di diventare lyricist e di scrivere testi per qualcuno di famoso era solo un lontano miraggio. Ma nonostante ciò, era l'unica cosa che mi faceva star bene, riuscivo ad esperire i miei sentimenti ed il mio stato d'animo attraverso una penna ed un foglio di carta. Scrivendo, la mia mente iniziò a vagare ed iniziai a pensare a lui, Seo Changbin.
Quel ragazzo, in una sola giornata, riuscì a farmi sentire felice ed a mio agio. All'inizio non mi ispirava per niente simpatia, ma era un pregiudizio sbagliato. Si rivelò un ragazzo simpaticissimo e gentile, nonostante mascherasse la sua vera natura con quel stile "dark". Grazie a lui, quella specie di depressione che mi teneva prigioniero stava pian piano svanendo. Non so bene come spiegare il periodo che stavo attraversando, ritrovarsi in un paese in cui tutti parlano una lingua diversa non è semplice e le mie lacune in coreano non aiutavano affatto, anzi, peggioravano solamente la situazione. Mi vergognavo a parlare per paura di sbagliare e poi essere preso in giro dalle persone.
Era come essere intrappolato in un tunnel in cui la luce che ne indicava la fine si allontanava sempre di più nel caso si cercava di raggiungerla. Un tunnel infinito dal quale non si poteva uscire.
Ma quando incontrai Changbin, due settimane fa, quella luce iniziò improvvisamente ad avvicinarsi mostrandomi l'uscita per essere libero, libero da tutte le mie insicurezze e paure. Posso considerarlo come una sorta di salvezza. Mi stava pian piano salvando da me stesso, dal "me" che si stava facendo del male da solo senza rendersene conto.
Passai interminabili ore a scrivere finché il suono di una notifica mi fece tornare in me, presi il telefono per controllare chi fosse.

Cʜᴀɴɢʙɪɴ💀
Hᴇʏ Jɪᴋꜱᴇᴜ. Sᴛᴏ ᴜꜱᴄᴇɴᴅᴏ ᴄᴏɴ ᴜɴ ᴘᴀɪᴏ ᴅɪ ᴀᴍɪᴄɪ, ᴛɪ ᴠᴀ ᴅɪ ᴠᴇɴɪʀᴇ ᴄᴏɴ ɴᴏɪ?

14.30 ᴘ.ᴍ

Un sorriso si stampò sul mio viso. "Jikseu" era un soprannome datomi da lui, e non mi dispiaceva affatto come nomignolo. Pensai velocemente a come rispondere e se accettare o declinare l'invito. Mi sarebbe piaciuto uscire con lui ma non conoscendo i suoi amici avevo paura di sentirmi a disagio ed un quarto incomodo. Ma la voglia di uscire con lui era più forte di tutte le mie paranoie e gli risposi mettendo da parte le mie preoccupazioni

Cᴇʀᴛᴏ! :3 Sᴇ ɴᴏɴ ꜱᴏɴᴏ ᴅɪ ᴅɪꜱᴛᴜʀʙᴏ ᴏᴠᴠɪᴀᴍᴇɴᴛᴇ ᴀʜᴀʜ

15.00 ᴘ.ᴍ, Vɪꜱᴛᴏ✔️

Cʜᴀɴɢʙɪɴ💀
Uʜᴍ? Tᴜ ᴜɴ ᴅɪꜱᴛᴜʀʙᴏ? Mᴀ ϙᴜᴀɴᴅᴏ ᴍᴀɪ Jɪᴋꜱᴇᴜ!!
ᴠᴇᴅɪᴀᴍᴏ ᴀʟʟᴇ 4.00 ᴘᴍ ᴅᴀᴠᴀɴᴛɪ ᴀʟ Dᴜɴᴋɪɴ'ꜱ Dᴏɴᴜᴛ. ᴛʀᴏᴠᴀ ᴠɪᴄɪɴᴏ ᴀʟʟᴀ JYP Eɴᴛᴇʀᴛᴀɪɴᴍᴇɴᴛ~

15.01 ᴘ.ᴍ

Spensi il cellulare ed iniziai a prepararmi.

•❅──────✧❅✦❅✧──────❅•

ᴄʜᴀɴɢʙɪɴ ᴘ.ᴏ.ᴠ •

Stavo aspettando davanti al Dunkin's Donut insieme ai miei due amici; Chan e Jisung. Stavamo parlando dei nostri musicisti preferiti come al solito, finché notai una figura che si stava dirigendo nella nostra direzione.

«Felix!» sorrisi ampiamente avvicinandomi a lui

«Ehi, Changbin» Rispose timidamente

«Ti presento i miei amici» lo presi per la mano e lo condussi dai due ragazzi «Questo coso che sembra uno scoiattolo è Jisung, mentre il canguro è Chan» entrambi mi diedero un pugno sulla spalla per averli chiamati in quei modi. «lui è Felix invece» continuai rivolgendomi ai due

«Piacere di conoscerti» risponsero in coro e Felix esordì con un "piacere mio" accompagnato da un timido sorriso.

Entrammo dentro al bar e ci sedemmo nei posti vicino alla vetrina. Chris e Felix iniziarono a conversare tra di loro molto tranquillamente, essendo entrambi Australiani avevano molti argomenti di cui parlare e ne ero felice. Finché iniziarono a dialogare in inglese, non capivo praticamente niente e la situazione divenne abbastanza imbarazzante per me e Jisung che, al contrario dei due australiani, non stavamo aprendo bocca e non sapevano che argomento tirare fuori.
Dopo qualche minuto arrivò la cameriera e ordinammo. Le nostre ordinazioni arrivarono in men che non si dica e ci delizziammo delle prelibatezze tipiche del bar.
Dopo aver finito di mangiare pagammo e uscimmo subito fuori, per fare un tour del quartiere a Felix.
Lui e Chan ormai sembravano avere un feeling perfetto e sarei anche potuto andarmene, stavano parlando per i fatti loro, quindi non si sarebbero neanche accorti della mia mancanza. I due ragazzi erano davanti a me e Jisung a parlare, ancora in inglese, quindi non capivo nulla, ma potevo vedere Felix sorridere in continuazione e ridere come un bambino.
Iniziai a mordermi l'interno guancia dalla frustrazione. Non capivo del perché di questo mio incomodo, sarei dovuto essere felice per Felix dato che finalmente stava iniziando a sentirsi a proprio agio con qualcun'altro, ma il sangue mi ribolliva e iniziai a sentire un peso sul petto.

«Che hai hyung?» Chiese Jisung girandosi verso di me

«Niente.»

«Sembri arrabbiato. Ti dà fastidio che Felix e Chan stiano così bene da soli?» iniziò a punzecchiarmi con un ghigno sul volto

«No, perché dovrebbe darmi fastidio?» guardai da un'altra parte per evitare il contatto visivo «Non sono geloso, lo giuro» finii con quella frase, detta più che altro per convincere me stesso. Non avevo il diritto di essere geloso, di cosa poi? Del fatto che un mio amico stesse facendo amicizia con un altro mio amico? Non credo proprio. È una cosa alquanto patetica e stupida.
Allora perché, quando vedevo Felix sorridere con altre persone, mi veniva voglia di andare lì e portarlo via per poi tenerlo stretto a me...così che nessuno potesse portarmelo via..?

«Ehi lumache!! Muovetevi!!» Urlò Felix girandosi e guardando me e Jisung. Lo ignorai continuando a camminare a passo lento finché venne da me correndo e mi prese a braccetto

«Tutto okay Changbin?» chiese preoccupato «Se ti senti male posso accompagnarti a casa! O vuoi qualcosa da bere? Effettivamente fa caldo, magari ti stai disidratando!...» continuava a parlare e dire cose davvero stupide, ormai non lo stavo più ascoltando. Mi persi nei suoi occhi color cioccolato, non vedevo nient'altro; solo lui di fronte a me. Ero come incantato, quel ragazzo mi faceva quell'effetto nonostante non lo conoscessi da molto tempo. I miei occhi iniziarono a vagare sul suo volto; dagli occhi alle innumerevoli e bellissime lentiggini, dalle lentiggini alle labbra. Quelle labbra che sembravano essere così morbide e delicate.
Mi avvicinai lentamente a Felix, che smise immediatamente di parlare. Avvicinai il mio viso al suo e poi..

«C-Changbin?» La voce roca del più piccolo mi portò alla realtà. Purtroppo o per fortuna, mi allontani velocemente da lui rendendomi conto di ciò che stavo per fare.
Il mio cuore iniziò a battere a ritmi irregolari. «Binnie...tutto oka-» la mano del biondo si posò amorevolmente sulla mia spalla e io mi allontanai subito senza fargli finire la frase «Sì. Sto bene, va tutto bene.» risposi velocemente.

Maledetto Lee Felix. Perché mi fai questo effetto?

Train // Changlix (IN PAUSA) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora