capitolo 6

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Sono sdraiata comodamente sul divano e il mio telefono comincia a squillare. Devono sempre disturbarmi?! Afferro il mio telefono è vedo che un numero sconosciuto mi sta chiamando, rispondo.
"Ciao Christina, mi dispiace disturbarti ma ho bisogno di chiederti una cosa..." Dice Alaska con voce titubante.
"Dimmi." Dico alzandomi di scatto dal divano, ho paura: se per qualche strano motivo avesse scoperto del piccolo flirt che c'è stato tra mio zio ed Emma? Sono in ansia!
"Tom era da te ieri... C'era anche una ragazza?" Chiede. Oh no, devo mentire per parare il culo ad Emma, oppure potrei dire una mezza verità.
"Si, c'era la mia migliore amica..." Dico sperando non chieda altro ma so già che ha un'altra domanda.
"Hanno flirtato?" Accidenti, è troppo furba!
"Assolutamente no! Ho fatto di tutto affinché stessero lontani!" Dico. Effettivamente ho provato a tenerli lontani ma non ci sono riuscita...
"Grazie tesoro!" Dice contenta. Se l'è bevuta?
"Di nulla!"
"Beh allora ciao..."
"Ciao!"
Credo di aver bisogno di una doccia: ho sudato freddo per cinque minuti. Scommetto che quel cretino di mio zio e quell'idiota della mia amica si siano scambiati il numero di telefono quando erano fuori dalla porta e ora stanno messaggiando ininterrottamente. Non so chi dei due dovrei strangolare per primo! Roba da matti: sono fidanzati e rincorrono altra gente...

Dopo la doccia l'ansia non è ancora passata. Dov'è Leo quando serve?!
Il campanello suona e vado ad aprire.
"Ma tu hai un sensore che ti dice quando ho bisogno di te?" Chiedo.
"Più o meno!" Risponde Leo con un sorrisetto. Una persona migliore di lui non c'è!
Entra e comincia a guardarsi intorno:"È esplosa una bomba?" Mi chiede ridendo. Ci sono delle riviste di mia madre sparse sul pavimento, il mio libro di letteratura è sul tavolino davanti al divano, il divano è seppellito sotto i miei appunti di scienze e io prima ero sdraiata su di essi, sotto il tavolino c'è il cartone della pizza. Potevo riordinare prima di aprire la porta...
"Più o meno!" Dico cercando di imitare la sua voce e la sua espressione.
"Scema!" Ridacchia e mi da una piccola spinta sulla spalla che mi fa cadere all'indietro. "Non hai equilibrio!" Dice con tono canzonatorio.
"Sei un giocatore di hockey quindi non sei proprio delicato e poi sei anche alto mentre io sono molto più bassa di te!" Dico stizzita cercando di alzarmi.
Leo si avvicina a me e fa una cosa che non aveva mai fatto: mi abbraccia. Rimango pietrificata e non so che fare, alla fine ricambio l'abbraccio e lo stringo più forte. Ci stacchiamo e io lo fisso:"Non me l'aspettavo!" Dico seria. Lui sorride e mi dà un bacio sulla fronte, non si è mai comportato così! Cosa gli sta succedendo?
"Leo ma che hai?" Chiedo incuriosita.
"Ti dimostro il mio affetto!" Dice facendomi l'occhiolino. È tornato il solito Leo.
Lo supero e cerco di sistemare la stanza. Libero il divano e Leo si sdraia.
"Comodo?" Chiedo.
"Yesssss!" Risponde. Mi volto e scuoto la testa; che tipo!

Dopo un po' sento uno strano rumore, come se qualcuno stesse russando sommessamente. Mi volto e vedo Leo che dorme in una strana posizione, forse russa per quello.
Comincio a fargli delle foto perché ha una faccia molto buffa. Improvvisamente si sveglia e mi guarda male.
"Visto che sei un 'modello' ho deciso di farti delle foto mentre dormivi. Sei venuto benissimo! Sei un vero modello!" Dico mentre rido. Gliele mostro e mi fulmina con lo sguardo.
"Non mandarle a nessuno!" Dice.
"Ti sembro così stupida da commettere un suicidio?!" Dico. Se le mandassi a qualcuno potrei rimetterci la pelle.
"Brava..." Dice assottigliando gli occhi; non mi crede affatto.

Ci mettiamo a guardare la TV anche se non c'è niente. Ora che sto meglio vorrei che se ne andasse perché mi sento a disagio da quando mi ha abbracciata. Ho una strana sensazione: non l'ha fatto per dimostrarmi il suo affetto da amico, c'è qualcosa sotto. E se mi avesse abbracciata per avere una conferma riguardo a qualcosa che mi è ignoto?
Potrebbe essere...
"Io vado" dice Leo scompigliandomi i capelli e avvicinandosi alla porta.
"Ciao!" Dico ad alta voce. Finalmente se n'è andato e posso riflettere tranquillamente!
In realtà non voglio pensare ma... Ballare!
Metto della musica e comincio a fare movimenti a caso. Alla fine mi stanco e mi fermo, sono proprio matta!

Mi sdraio sul pavimento e guardo il soffitto. La mia vita sta prendendo una strana piega, m ne rendo conto anche se è un processo abbastanza lento. Purtroppo tutto questo è più grande di me e io non posso farci niente, ciò non significa che rimarrò passiva: cercherò di riportare la mia vita alla sua schifosa normalità perché non voglio soffrire ancora di più. Voglio sfidare il destino e la vita stessa. La mia determinazione ogni tanto torna e adoro questi momenti.

Esco di casa e comincio a camminare, invece di fare sempre lo stesso giro cammino in alcune vie che non ho mai attraversato. Respiro profondamente, nelle strade che sto percorrendo ci sono molti alberi e l'aria è stranamente molto pulita. Cammino per ore finché non mi ritrovo in un parco nel quale c'è molta vegetazione e ci sono solo uno scivolo e l'altalena per i bambini piccoli. Mi sdraio sull'erba e i raggi del sole che passano attraverso le chiome degli alberi si posano sul mio viso. Il vento comincia a soffiare, i fili d'erba si piegano solleticandomi il viso e il collo. Una sensazione di pace si diffonde dentro di me e mi sento leggera come se non avessi problemi. Forse non sono nemmeno nella mia città perché non ho mai visto un posto simile. Mi alzo per tornare a casa, fortunatamente Google maps è sempre con me. Non sono nella mia città ma in una città vicina proprio come avevo ipotizzato. Comincio a camminare. Dopo un po' sento delle fitte ai piedi perché ho camminato veramente tanto. Rallento il passo quando sono vicino a casa. Mi siedo sul marciapiede davanti a casa mia. Una testa si appoggia sulla mia spalla, dei lunghi capelli biondi solleticano il mio braccio, mi giro e vedo Emma.
"Che ci fai qui?"
"Sono venuta a farti un saluto." Dice.
"Dimmi la verità." La guardo intensamente.
"Non dire alla ragazza di tuo zio che io e lui ci stiamo sentendo."
"Tranquilla, non dirò niente."
"Grazie Chris."
"Non lo faccio per te ma per Alaska. Cercherò anche di allontanarti da mio zio." Dico mentre sposto la sua testa dalla mia spalla alzandomi. Mi volto e vado verso il portone del condominio. So che mi sta guardando, forse è arrabbiata o sbalordita o entrambe le cose. È una promessa e una minaccia: farò di tutto per allontanarli.

Entro in casa e comincio a cucinare visto che è ora di cenare.
Appena finisco di mangiare mi preparo per andare a dormire. Mi siedo sul letto e leggo il messaggio che mi è appena arrivato.

Emma: sei una stronza! Dovresti fare di tutto per vedermi felice ma hai deciso di mettermi i bastoni tra le ruote.

Tu:sei fidanzata e dovresti cercare di essere felice perché hai il tuo ragazzo e il discorso lo chiudiamo qui. 'Notte.

Spero abbia capito che sta sbagliando. Mi sdraio e dopo poco mi addormento.

La mia migliore amica è mia ziaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora