Capitolo IV

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La sveglia suonò esattamente alle tre e verso le tre e mezza erano già tutti pronti. Il sergente armeggiava vicino i suoi computer, i fratelli Hunt cazzeggiavano in giro per perdere tempo, Michael stava preparando le ultime cose e Gerald non riusciva a trovare i suoi calzini di ricambio. Vicino l'aereo, sulla pista, c'era John fermo in piedi ad attendere un ordine del sergente e Christine da lontano su una panca, lo fissava. Marcus che era già pronto, stava andando verso i fratelli quando la vide, e avvicinandosi piano le mise una mano sulla spalla e le disse: - Ehi, se hai qualche problema puoi dirmelo. – e lei rispose: - No, è solo che... non so come dirlo...- - Non preoccuparti prenditi il tempo che ti serve, entro certi limiti però. – ed entrambi sorrisero, fino a quando Christine disse: - Non ricordo molto bene quando eravamo piccoli... ma io mi sento qualcosa dentro ogni volta che lo vedo. Non ci avevo mai dato peso da piccola e ora che è così io... io non posso più parlargli, non è più lui...- mentre diceva queste parole cominciò a lacrimare un po'e allora Marcus le diede un forte abbraccio e le disse: - Noi ti vogliamo bene. Sono sicuro che anche lui te ne vuole, con la sua piccola parte umana che gli è rimasta. – e lei rispose con occhi lucidi: - Ti voglio bene Marcus... Grazie. – e si abbracciarono di nuovo, ma vennero interrotti dal sergente che uscito dalla sua camera si precipitò in mezzo alla pista e urlò: - MUOVETEVI LOMBRICHI DISSOTTERRATI, SONO LE QUATTRO MENO CINQUE, RADUNARSI! – e si sentì la voce in lontananza di Gerald che diceva: - Un attimo... prendo lo zaino e vengo... - - FICCATELO NEL CULO LO ZAINO, GERALD! DEVI MUOVERTI MANNAGGIA A CHI TI FA VIVERE! – il sergente era sempre molto cordiale e disponibile, non si arrabbiava mai, in particolare con Gerald. Così, appena ci furono tutti partirono. Il viaggio fu molto lungo ma non fu pesante, non ci fu nessun problema, essendo il jet schermato ai radar e ai satelliti. Alle sette e mezza o giù di lì l'aereo atterrò nell'ex-Portogallo, o forse per meglio dire Provincia-17 (nonostante fossero passati un bel po'di anni dalla conquista, tutti i generali e il comandante supremo sono stati impegnati nello sviluppo bellico, senza dare il nome alle zone

conquistate), che per via delle sue ridotte dimensioni e importanza aveva scarsi controlli. Precisamente atterrò nella periferia più esterna a sud di Lisbona, dov'era innalzato il campo base lampo. Scesi dall'aereo il comandante della squadra Echo, il signor Smith, eseguì un perfetto saluto militare nei confronti del sergente, che ricordiamo essere uno degli ufficiali americani più importanti. Dopodiché i ragazzi scesero dal jet e si presentarono al resto della squadra Echo composta da sei membri. Ovviamente erano tutti appartenenti alle forze speciali ed erano ottimamente addestrati, non quanto i ragazzi del sergente ma comunque abbastanza. Dopo essersi stretti la mano si stavano radunando nella tenda per preparare la strategia e riprendersi dal volo, quando un soldato della squadra Echo fermò Christine e le disse: - Anche tu allora sei in mezzo a soli maschi... Piacere mi chiamo Sarah Jefferson, ma chiamami solo Sarah. – e fece cenno di stringerle la mano. Christine esitò per un momento, ma poi accolse l'invito e le strinse la mano dicendo: - Il piacere è mio! Io sono Christine Jackerson. – - Christine... che bel nome! E lo sai che anche i tuoi capelli sono molto belli, sono così lisci e fluenti, i miei sono così ricci! – Christine non aveva mai avuto una ragazza come amica essendo l'unica nel suo gruppo, e nonostante si trovasse bene con tutti non parlava praticamente mai con nessuno, solo con Marcus a volte, ma poche. Per la prima volta si sentiva fare dei complimenti ed era così felice. Quindi, imbarazzata e contenta allo stesso tempo chiese a Sarah: - Ehi... ti va di... diventare amiche? - - Certo perché no? Dopotutto ho iniziato io a parlarti. So quanto è dura vivere in mezzo ai maschi, e parlo per esperienza... Non so come sono i tuoi amici ma i miei sono dei cazzo di pervertiti. Anche se devo ammettere che quando hai bisogno di loro ci sono... - - No, i miei amici non sono dei pervertiti... - - Buon per te, a me non passa un giorno senza che mi tocchino il culo! – Allora Christine le disse: - Forse perché vogliono stimolarti i neuroni... - e cominciò a ridere - EHI! – rispose Sarah tirandogli un pugno. Ma poi disse: - Ammetto che è stata bella dai... Sei simpatica, Christine. Ci sentiamo dopo dai. – Così andarono entrambe verso la tenda, dov'era il resto del gruppo. Il deposito era una piccola baracca, ma veramente piccola, al massimo una ventina di metri quadrati, ma avrebbe dovuto contenere almeno cinque o sei "materia oscura" con relative munizioni. Il deposito si trovava in un punto ben difendibile: a nord di Lisbona, fuori città, era al termine di una radura e dietro di sé aveva delle grandi e verdeggianti colline. C'erano molte truppe di pattuglia ma entro un raggio limitato dal deposito, quindi avrebbero potuto avvicinarsi abbastanza per sferrare un attacco. La ricognizione satellitare aveva segnalato la presenza di circa una sessantina di unità, ma nessun veicolo e nessun supporto: infatti stranamente il nemico aveva le comunicazioni bloccate. Il sergente pensò fosse per via dell'ambiente che non era propenso ad installare ripetitori, o che questi ultimi avrebbero dato nell'occhio. Poteva essere anche un deposito segreto, infatti la cui presenza veniva celata. Era uso comune dell'impero possedere depositi segreti, per poter così condurre attacchi a sorpresa velocemente e ben armati. Anche così rimaneva una battaglia non propriamente facile perché il nemico era in un discreto vantaggio numerico. Il sergente ad un certo punto disse: - Ragazzi! La nostra squadra ha un nuovo membro, e così, siccome completa, ho deciso di dare un nome di quest'ultima. Un nome ci serve anche per comunicare quando collaboreremo con altre squadre. Il nostro nome sarà Special Assault Force(SAF). Anche se non vi piace ormai è stato deciso ed è il nostro nome ufficiale. Ora basta dilungarci e discutiamo la strategia. - La strategia d'attacco era questa: il deposito era posizionato a nord e subito dopo di esso c'erano le colline. La squadra Echo avrebbe attaccato da Sud-ovest in contemporanea con la SAF da sud-est. I fratelli Hunt sarebbero entrati all'interno del deposito per barricarlo ed impedire al nemico di usare quelle armi. Per concludere il sergente disse: - ... e inoltre quest'oggi è anche la prima missione con John che eseguiamo! Personalmente credo che sarà un successo schiacciante con lui dalla nostra parte. – il comandante della squadra Echo chiese: - Signor sergente, il John di cui parla sarebbe il Soggetto 46, il prototipo di super soldato perfetto? - - Si, esattamente. Sebbene non mi piaccia quello che gli è stato fatto, devo comunque ammettere che è una vera macchina da guerra. Va bene Capitano, dica alla sua squadra di prepararsi che tra poco si parte. - - Sissignore! – Così partirono con un furgone per raggiungere l'area designata. John non entrava nel furgone quindi andò a piedi. Nel furgone, Christine e Sarah parlarono per tutto il viaggio, sembrava che si conoscessero da una vita e che fossero migliori amiche da sempre. Arrivarono in una mezz'ora circa, e John li stava aspettando da almeno cinque minuti. Scendendo dal furgone e vedendo John Christine tirò un sospirò e rimase molto colpita quando Sarah le chiese sussurrando: - Ti piaceva, vero? Sto parlando di John... - - Come... come lo sai? - - O, Christine io ti capisco meglio di me stessa... - disse Sarah con tono ironico-altezzoso - Davvero? - - No! Me l'ha detto Marcus! – e così si misero a ridere entrambe. Poi si calmarono e Sarah disse: - È vero lui non c'è più, ma almeno io ci sono, e sono sempre pronta risollevarti il morale! - - Grazie Sarah... -. Dopo questa breve discussione, il sergente segnò l'inizio della missione. I fratelli Hunt cominciarono l'infiltrazione. Il loro obiettivo era riuscire a barricarsi all'interno del deposito per impedire al nemico di utilizzare i "materia oscura". Una volta riusciti nel loro compito, tramite un segnalatore a raggio limitato avrebbero avvisato gli altri che in questo modo avrebbero cominciato l'attacco. La radura era quasi completamente circondata da colline, quindi una via di fuga rapida non era possibile per il nemico, siccome l'unica uscita era da dove sarebbe stato condotto l'attacco. I tedeschi erano in uno stato di allerta pressoché nullo, e l'effetto sorpresa avrebbe dato un grande vantaggio agli assalitori. L'attacco iniziò in sincrono, Michael pensò alle retrovie che sarebbero potute fuggire e dare l'allarme e Gerald bombardò le zone più dense. Tra gli assaliti si diffuse il panico, e ciò favorì anche l'assalto frontale di John, che si trovò praticamente libero di agire. Il modo che aveva John di combattere disarmato era realmente disumano. Si fiondò sui primi due che trovò e uno lo scaraventò via con un braccio quasi tranciandolo in due, e l'altro lo prese per la testa e gliela spappolò, lanciando poi il corpo rimasto contro un altro soldato che, ovviamente, non resistette a lungo. Dopo i momenti iniziali di panico, i tedeschi riuscirono a ricomporsi, e provarono ad accedere al deposito. Idea che venne abbandonata quasi all'istante, perché oltre a essere chiuso non avrebbero potuto usare i loro lanciarazzi per via della furia di John. Intanto la squadra Echo e alcuni membri della SAF fornivano supporto a John con armi a medio raggio. Sarah e Christine si trovavano vicine, erano entrambe l'ultimo uomo della loro squadra. Durante l'attacco di John, Sarah disse a Christine alzando la voce per cercare di farsi sentire oltre agli spari:- COSA?! Non immagino, nemmeno cosa tu abbia dovuto passare se quello era il ragazzo che ti piaceva. È veramente disumano ciò che hanno fatto, e io anche se non sono nessuno ti darò tutto il mio supporto, te lo prometto!- Christine stava praticamente piangendo:- NON è VERO CHE NON SEI NESSUNO! Sei importante per me! L'ho capito sin dal momento che ti ho vista... Tu riesci a capirmi, come non lo fa nessun altro! Grazie...- Il loro discorso venne interrotto da Gerald che gridò:- MICHAEL! SULLA COLLINA! MATERIA OSCURA A ORE 11!- Sulla collina dietro la baracca, lontano da occhi indiscreti, un soldato tedesco aveva preparato un materia oscura. Nel momento in cui fece fuoco si accorsero della sua presenza, e Gerald avvisò Michael. Ovviamene il soldato venne eliminato pressoché all'istante ma il colpo era già in ricaduta praticamente. Il nemico aveva avuto poco tempo per preparare l'arma e prendere la mira che quindi invece di essere centrale era spostata verso est, il lato della squadra Echo. Prima che potessero rendersi conto della situazione il MIRV Z-8 si era già aperto. Sarah alzò gli occhi al cielo, cominciò a lacrimare e tese un braccio verso la sua amica mentre correva versa di lei. Urlò:- CHRISTINE!- non fece in tempo a dire altro quando circa sette metri dietro di lei cadde uno dei missili. Ciò che vide Christine probabilmente fu qualcosa che non può essere spiegato a parole. La sua amica praticamente esplose mentre correva verso di lei e i suoi pezzi vennero lanciati in ogni direzione. Christine venne ricoperta di sangue quasi dalla testa ai piedi e tutto ciò che le rimase della sua amica fu un solo avambraccio, il sinistro, che le finì addosso. Insieme a Sarah, l'intera squadra Echo era stata sterminata. Marcus accorse immediatamente da Christine, che era così sconvolta da non riuscire né a muoversi né a proferire parola. Marcus la prese in braccio e la accompagno nelle retrovie dov'era il sergente, non essendo più in grado di combattere. Qui, lei si lasciò ad un pianto disperato a squarciagola mentre continuava a gridare il nome della sua amica.

                                                                                  

                                                                                    ++ Da finire ++ 

                                                                                

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 24, 2018 ⏰

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