CAPITOLO 2

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20 Luglio 1979, 23.00
“A mano a mano, mi perdi e ti perdo, e quello che è stato mi sembra più assurdo”-Cocciante

-Ludovica
Caro diario,
Ho bisogno di sfogarmi, ma lui mi dice di star zitta, continua a darmi ordini, impormi cose che non voglio fare, minacce, ho quasi paura che mi ammazzi. Giorno dopo giorno l’angoscia aumenta, non so davvero cosa possa accadere continuando a vivere sotto il suo stesso tetto. Ho paura di lui...davvero strano arrivare ad aver paura di una persona con cui un tempo stavi davvero bene, la persona che amavo, come si può arrivare a questo?
Anche lui mi amava... ma poi qualcosa è iniziato ad andare storto. Era geloso, possessivo, oltre i limiti, troppo. Lo amavo e per questo continuavo a resistere, ma non pensavo che la gelosia sarebbe potuta sforare in violenza. Non posso continuare a stare con lui. Sono al limite e non so cosa fare, voglio lasciarlo, ci ho provato, ma ogni volta che provo a parlargliene diventa violento, sbrocca e mi minaccia, continua a peggiorare radicalmente. Strilla così forte da far venire i brividi anche ad un sordo, continua a dirmi cose orribili e mi addossa addirittura le colpe del nostro rapporto, oggi mi ha augurato le cose peggiori che una donna possa mai sentirsi dire. Provo a dormire, buonanotte diario.

21 Luglio 1979, 04:30
Caro diario,
Non chiudo occhio con lui accanto, ho la sensazione che da un momento all’altro possa svegliarsi e uccidermi. È diventato un mostro, poche ore fa, mentre dormiva l’ho sentito farfugliare delle parole del tipo “ti odio, sarò il tuo incubo, la tua rovina”.
Ho iniziato a tremare e sudare, mi sono così alzata e sono venuta in cucina, una tisana e il mio diario al momento sono le uniche cose che possono calmarmi.
Avevo bisogno di sfogarmi e scrivere è la mia unica fonte, spero non lo scopra, sarebbe la fine. Meglio che ora vada, sento dei rumori di sopra, non deve assolutamente iniziare a sospettare di me. Buonanotte diario.

-Christian
Ecco la mia prima notte nella nuova città. Nella nuova casa. Sono stato ingenuo a pensare che il cambio città avrebbe lasciato da parte i vecchi cattivi ricordi. Alla mia prima notte mi ritrovo a rileggere il diario di mia mamma. Le sue sofferenze, l’effetto è sempre lo stesso, brividi sulla mia pelle. È tardi, custodisco il diario nel mio nuovo cassetto, e dormo, dopo lo stress del lungo trasloco sono abbastanza stanco e domani mi aspetta il primo giorno di lavoro, voglio dare una buona impressione a tutti.
Alle 05:30 suona la sveglia, ho voluto anticipare i tempi, deve essere tutto perfetto oggi al mio primo giorno. Mi presento a lavoro alle 08:00 con quasi 30 minuti di anticipo, ed ecco che ad un tratto mi si presenta un grosso uomo davanti a me, in giacca e cravatta. È il mio capo, mi si presenta e il suo nome è Dominique... Oh Merda, proprio questo doveva essere il nome del mio nuovo capo, penso tra me e me, quasi rabbrividisco, ma poi torno sul pezzo.
“Tutto ok?” mi chiede lui, annuisco con un cenno del capo e dopo aver raccolto tutte le raccomandazioni del caso mi metto a lavoro, il mio turno oggi termina alle 13.30. Nonostante tutto questo è l’inizio della mia nuova vita.. anche se sarebbe potuto andare meglio come inizio.

UN INCONTRO INASPETTATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora