Capitolo uno

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Taehyung beveva dal suo bicchiere in silenzio, ignorando le urla sulla pista e le luci accecati. Nella sua piccola pace cercava di godersi il gusto pungente dell'alcol, seduto tranquillo al balcone. 

Si scompigliò piano i capelli con una mano, prendendo un altro sorso della bibita, arricciando il naso all'aspro senso di bruciore che essa procurava- quasi come lo stesse schiaffeggiando proprio sulla lingua, stordendo così anche un po' il suo cervello. 

Taehyung sospirò, annoiato si girò a fissare l'ammasso di gente sparsa per il locale. E ignorando le mattonelle a specchio che riflettevano le luci dei faretti, le spogliarelliste o i trafficanti di droga, nonché l'orribile scelta delle tende viola usate per nascondere quella fila di stanzette private tutto intorno alla sala, Taehyung fece passare lentamente gli occhi su ogni viso sconosciuto, sperando di individuare qualcuno di interessante.

Di solito il club era più attivo quando Jimin o Hoseok lo frequentavano, ma in quell'ultimo periodo erano in un'altra città a fare Dio-solo-sa cosa. Avevano parlato di una gita di ispezione, ma non si erano soffermati molto su alcun significativo particolare, rimanendo sul vago, come erano sempre soliti fare quelle poche volte che decidevano di rendere Tae partecipe della loro vita finanziaria. 

Taehyung smise di far scorrere gli occhi fra la massa di ubriachi che se la rideva con i propri bicchieri ben serrati tra le mani, quando sentì la nuca bruciare, segno che qualcuno a sua volta si stava prendendo la libertà di scrutarlo come se fosse un comune ubriacone da discoteca. 

Tae voltò il capo e, come aveva ben compreso, un tizio dai capelli neri stava ammiccando nella sua direzione. Taehyung venne quasi subito infastidito anche solo dalla sua presenza, e il fatto che gli avesse dedicato un ghigno malizioso mentre beveva tranquillo il suo drink, scatenò una violenta scarica di rabbia che gli fece arricciare le labbra in una smorfia. Tae girò di nuovo il capo, riprese a fissare gli sconosciuti deliranti- alcuni piegati in una piccola fontanella nel giardino posteriore, occupati a rigettare tutto lo sporco contenuto dei loro stomaci- cercando di ignorare completamente lo sconosciuto al suo fianco. 

Quando il senso bruciante di disgusto del sentire occhi sulla pelle, però, divenne sempre più insopportabile, Tae si girò di nuovo nella sua direzione, sorridendo infastidito. Vide che subdolamente quel tipo aveva avuto il fegato di avvicinarsi più del dovuto, analizzando la figura mozza fiato di Taehyung, che sembrava un pezzo d'arte gettato in malo modo nel mezzo di un fatiscente cumulo di immondizia. Linda pelle abbronzata, soffici capelli pesca, al suo orecchio un costoso gioiello blu mare che impreziosiva i suoi grandi e affilati occhi azzurri, labbra piene e tratti angelici- Taehyung stonava troppo con l'ambiente circostante- ambendo più ad un ricco salone da ballo che ad un misero club per ubriachi e puttane. L'eleganza della sua intera persona incantarono gli occhi dell'uomo, quasi fu impossibile staccargli le pupille di dosso.

 «Ma guarda chi abbiamo qui, cosa ci fa un ragazzo tanto carino in un bar alle tre del mattino, uhm?» lo sconosciuto iniziò, la sua pelle pallida sembrava riflettere sotto le luci ad intermittenza del locale, bianche e viola- che andavano e venivano insieme all'umore instabile di Taehyung, sempre più impaziente di vedere quel tipo a terra, sanguinante e immobile. Strinse la mandibola e cercò il più possibile di non dare in escandescenza, per evitare di attirare troppo l'attenzione- anche se, un tipo come lui,  a quanto pare l'attenzione l'attirava anche standosene a bere tranquillo un bicchiere di whisky. 

Tae cercò di fingere un sorriso, non rispose, cercando di zittire il tipo, consigliandoli attraverso un'occhiata di ghiaccio che non voleva avere nulla a che fare con lui. 

Lo sconosciuto soffocò una risata, si prese la libertà di analizzare bene ciò che aveva di fronte, partendo dal viso e dalle guance infantili del ragazzo fino ai vestiti costosi, agli accessori d'oro a collo e polsi, finendo con i piercing ad ambe le orecchie, che si muovevano a pendolo ad ogni minimo movimento del ragazzo.

Inheritance. - TaeKookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora