Capitolo 6

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Colton POV

Infastidito e con un briciolo di delusione che ormai comandavano il mio corpo mi diressi veloce verso l' ingresso, firmai l' uscita autonomamente visto che ormai avevo 18 anni compiuti e a passi veloci mi diressi verso la mia Maserati rossa .
Aperto lo sportello entrai veloce e dopo essermi allacciato la cintura di sicurezza appurai che ero uscito in netto anticipo .
Accantonai il pensiero e senza pensarlo mi ritrovai nel parcheggio antistante al Sant Andrea.
Decisi di parcheggiare vicino perchè una strana idea mi venne in mente .
Appena entrato salutai Miss Evergreen, la vecchia suora a cui devo tutta la mia infanzia .
Nei momenti in cui pensavo di venir schiacciato dal peso del dolore e della solitudine mi rifugiavo tra le sue braccia e mentre le sue mani cosparse di rughe mi accarezzavano i capelli ramati per pochi istanti potevo far finta di essere a casa tra il calore di una vera famiglia.
Mi abbasso quanto basta per lasciarle un bacio sulla guancia e quando il suo sguardo canzonatore mi c'entra nel suo mirino decido di non approfondire l' argomento per il quale sono in questo stupido orfanotrofio invece che a scuola .
Subito seguito da Miss Evergreen mi dirigo nell' aula dove i bambini di solito giocano la mattina con i colori e le tempere.
Appena entrato tanti visi familiari corrono ad abbracciarmi e riesco a notare che due ragazzini con i capelli corvini e ricci e due occhi azzurri come il mare se ne stanno in disparte; come chiusi nella loro bolla di solitudine nella quale io sono stato per molto tempo .
Mi dirigo verso quei due ragazzini che molto probabilmente saranno gemelli e mi abbasso alla loro altezza .
Avranno circa 11 anni e hanno entrambi una cicatrice a segnarli il viso .
Al pensiero delle violenze che potrebbero aver subito mi si gela il ghiaccio nelle vene .
< Ehi ho notato che siete arrivati da poco, il mio nome è Colton ma potete chiamarmi Cole se preferite. > decido di iniziare con le presentazioni per mettere subito le carte in chiaro .
I fratelli si guardano in torno e uno dei due mi risponde con esuberanza < Io sono Ethan e puoi chiama Eth >, stupito dal timbro deciso cerco di spronare anche l' altro punzecchiandolo < e tuo fratello è coraggioso come te ?> .
Il fratello dal nome ancora ignoto mi fulmina con i suoi occhi glaciali tendenti al verde.
< Suo fratello si chiama Nathan, senza abbreviazioni e no, non sono coraggioso come lui ma sono più carino> conclude vantandosi .
Ancor più stupito dal comportamento di Nathan decido di fare un passo avanti, <Vi va di venire a giocare con noi ?> chiedo riferendomi al cerchio di bambini urlanti che si è formato per giocare con il pallone un po' sgonfio dell' istituto .
Ethan e Nathan si guardano per brevi istanti e sguardi di fuoco si instaurano fra loro.
Nathan abbassa lo sguardo ed Ethan si convince a cespicare un <No> secco .
Le motivazioni per non giocare con gli altri potrebbero tante, io avevo paura di essere giudicato e abbandonato più di quello che ero già.
Mi ero completamente isolato e non lasceró che succeda anche loro .
Senza fiatare prendo i due ragazzi per mano e sogghignando gli riferisco <Tranquilli non vi sto rapendo > .
<Ci faresti un favore !> scoppia a ridere Nathan .
Non posso fare a meno di notare il diverso abbigliamento dei due gemelli .
Ethan quello più estroverso porta ai piedi delle vecchie Adidas e a coprirli le gambe magre sono jeans ormai a brandelli, sovrastati da una giacchetta militare anch'essa usurata .
A completare il look i capelli neri come la pace portati spettinati su un lato a lasciare scoperta una cicatrice sul lato destro della testa .
Nathan ha invece un look più curato; le scarpe sono le stesse del fratello mentre a coprirgli le gambe leggermente più muscolose sono jeans senza troppi strappi e accorciati al fondo con dei brevi risvoltini, una t-shirt stranamente bianca candida sostituisce la giacchetta di Ethan .
Anche i capelli sono diversi: Nathan ha un taglio leggermente più corto con la stessa lunghezza da entrambi i lati della testa .
Nel complesso sono dei bei ragazzini.
Usciti dall'aula dell' orfanotrofio mi dirigo nel parcheggio e quando tirò fuori le chiavi della mia Maserati decapottabile e faccio brillare i fanali con il comando elettronico i loro occhi si illuminano.
Frettolosi si avvicinano cauti e Nathan si fa risentire < Ma è tua ?> .
<No Nathan l'ho rubata > ridacchio scherzando .
Ancora indignato lo faccio salire è una volta messa in moto apro il tettuccio lasciando sopra di noi soltanto il cielo azzurro .
Iniziamo a sfrecciare per le vie di New York lasciando che il vento ci spettini i nostri capelli molto differenti e quando ormai si sono fatte le tre del pomeriggio li riporto all' istituto .
Una volta averli riaccompagnati da Miss Evergreen mi volto per andarmene quando il più timido dei due si avvicina e mi sussurra < Grazie Cole oggi è stato veramente bello, per poco ho potuto far finta di essere normale > conclude malinconico abbracciandomi .
<Voi non siete normali perché siete molto di più> rispondo strapazzandomeli ancora un po' prima di dirigermi verso l' uscita pronto all' ira di due genitori dopo aver scoperto che ho lasciato la scuola tre ore prima del dovuto dopo aver abbandonato la lezione e aver risposto alla professoressa .
Si prospetta una lunga serata ....

Sky POV

Dopo che Colton mi ha lasciata sola nell' aula di musica con mille dubbi e incertezze nella testa ho capito che dovevo riflettere su molte cose .
Decisi quindi che per quella giornata avrei terminato così le lezioni e dopo aver mandato un messaggio a Katy sono uscita da scuola e a piedi mi diressi con calma a casa .
Accompagnata dalle note del mio mp3 ormai vecchio i miei pensieri cominciarono a fluttuare nella mia testa .
Colton  è sempre così calmo e pacato che nelle sue parole dette con tono dolce riesce a nasconderci una tempesta .
La cosa peggiore peró è che ti rendi conto di essa solamente quando ormai è vicina e tu non ci puoi fare niente .
Colton è un fulmine a cielo aperto e il mio timore è che io sono già un cielo colmo di fulmini e lui potrebbe essere quello che decreterebbe il corto circuito e io non me lo posso permettere .
Non posso distruggermi io e non posso distruggere lui, non se lo merita .
Il problema è che quando quei due occhi eterocromi si fissano nei miei le mie barriere cadono e non so il perchè, in un certo senso mi attirano e io non sono mai stata attratta da nessuno.
Forse è perchè il fatto che lui mi capisca gli ha permesso di sapere i miei punti deboli .
Colton e io siamo stati per cinque anni nello stesso orfanotrofio dove ho passato gli anni peggiori della mia vita .
Anche per lui non sono stati una passeggiata al parco e questo crea una sintonia fra di noi che va interrotta .
In 17 anni di inferno il diavolo mi ha insegnato che sono soltanto una bomba non esplosa, se qualcuno si avvicina a me rischia di far scattare l' ordigno .
In altri pochi passi arrivo a casa e ad attendermi trovo la lettera inviata dalla scuola la quale annuncia la punizione che dovró scontare ma ad attendermi invece che una sospensione trovo una convocazione nell' aula di musica per un percorso con gli altri ragazzi che devono scontare una punizione .
Tutti i miei pensieri di prima in un secondo risultano infondati .
Colton mi sta sbaragliando la vita ...

~SPAZIO AUTRICE~
Eccoci con un altro capitolo dove Colton scopre i suoi punti deboli e Sky pare che voglia prendere le distanze.
Ci riuscira ?
Lo scopriremo presto, buona lettura !

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⏰ Last updated: Jun 26, 2018 ⏰

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