Capitolo 4

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Colton POV

La mattina un flebile raggio di sole disturba il mio sonno e con sorpresa noto che sono in netto ritardo .
In breve tempo mi alzo e mi fiondo sotto il getto gelido della doccia .
Mi lavo velocemente i capelli e mentre preparo la cartella con libri e compiti mi lavo i denti .
Al volo mi vesto con jeans della Levi's è una polo rigorosamente bianca .
Mentre recupero le mie Nike anche esse bianche impugno un biro e con una scrittura imprecisa lascio scritto un messaggio a Lucy dove mi scuso per l' accaduto della sera prima .
Esco senza aver fatto colazione e all' uscita prendo chiavi e maglioncino e inizia la corsa verso la prigio... scuola.
Alle 8.00 in punto la campanella suona e riesco a raggiungere le lezioni in perfetto orario .
Convinto che ormai il peggio sia passato mi affretto a raggiungere il mio banco di fianco a Harry e noto subito che qualcosa in lui non va .
Mi affretto a chiedere cosa lo inquieti ma non faccio in tempo a decifrare il suo sguardo che James Myers alza la mano per intervenire nella lezione .
I suoi occhi verdi giada incontrano i miei e con un sorrisetto maligno esclama <professoressa White sono arrivate le risposte dei College!>
Il sangue mi si gela nelle vene, non posso permettere che James usi i miei punti deboli per far sapere a tutti il mio passato.
Nemmeno io non ho la certezza su tutto e se voglio scoprirlo non posso permettere che tutti conoscono il mio passato tormentato .
Per scoprire chi erano i miei genitori e chi li ha uccisi devo restare a New York e arruolarmi negli OS come loro .
Ma se tutti lo sapessero rischierei di non entrare a far parte dei reparti di sicurezza .
Anni e anni di preparazione fisica e mentale buttati nel cesso .
<Ah ragazzi come è andata? Le aspettative su di voi sono alte !>
Incalza la professoressa e senza lasciar pause riprende < Lei signor Miller, è l'alunno più meritevole della classe quale facoltoso college frequenterà ? >
Il sorrisetto di Myers è una freccia dritta al petto e con sguardo truce sputo < sono stato accettato a Yale e alla Columbia, frequenteró quest' ultima>.
Il gelo nella classe fin quando la professoressa con sguardo di pietà inizia <ma Colton sai che ....
Senza farla finire mi alzo e a passo affrettato esco dalla classe sbattendo la porta .
Sbottono un bottone della mia polo e mi dirigo nell' aula di musica dove di solito si scontano le punizioni .
Non sono mai stato punito, sono sempre stato il ragazzo modello ma ora sono stanco di tutto ció .
Stanco della perfezione che non ho mai avuto e che mi sono sempre imposto, stanco di avere continue pretese sul mio rendimento e stanco di essere sempre e completamente solo .
Dopo cinque minuti i quali li uso per sgranchire le gambe arrivo nell' aula di musica .
Un senso di pace mi invade quando con calma poso la chitarra sulle mia gambe e con la mano destra inizio ad accarezzare le corde e intono le prime note di Photograph .

...FLASH BACK ...

Le lacrime scendevano ancora copiose sulle mie guance e con le gambe che tremavano ancora mi rifugiai nella mia camera, rannicchiato sul mio letto .
I miei capelli rossi oggetti di scherno erano ancora cosparsi di farina bianca .
Le risate erano ancora fragorose dall' altro lato della porta e la voce orgogliosa di James era ancora alta e bene percepibile .
Ad un certo punto una donna giovane dagli occhi color marrone scuro entra con passo leggero nella stanza e con gli occhi ancora colmi di lacrime la guardo sottecchi.
Noto che appoggiato sulla sua spalla si erge uno strumento di media statura .
Una chitarra in legno pregiato viene posata sul mio letto e poco dopo la sottile voce di quella donna riempie la camera .
< Ai tuoi genitori piaceva tanto la musica sai, tua mamma ogni sera si sedeva sulla poltrona e guardava negli occhi tuo padre e contemporaneamente pizzicava le corde di questa chitarra, tuo padre l'accompagnava e insieme si dichiaravano il proprio amore, nota dopo nota >
Rimasi muto, erano le prime cose che mi avessero mai detto sui miei genitori.
La donna di fianco a me con mano leggera accompagnó le mie mani su quelle corde divine e piano piano inizió a suonare note a me sconosciute e quando ebbe finito si alzó cautamente .
Mi guardò neglì occhi e come se ne era entrata uscì .
Quella sera mi addormentai per la prima volta tranquillo come un bambino con ancora la chitarra stretta tra le mie braccia.
Non seppi mai chi era quella donna ne tantomeno perchè era venuta da me ma so che quella sera mi innamorai di due cose .
Dei miei genitori e della musica .

...FINE FLASHBACK...

Un senso di nostalgia invade i miei pensieri e senza pensarci note soavi riempirono la stanza.
Non nego che qualche lacrima solcó ancora una volta la mia faccia.
Non ho mai pianto davanti agli altri ma quando mi estraneo dal resto del mondo tutto il mio dolore si manifesta in semplice acqua che senza permesso ogni volta bagna il mio viso .
La mia mente è ormai leggera mentre riesco ancora a sentire le note di Ed Sheeran riempire l' aula piccola.
I miei pensieri vengono catturati da due occhioni color pece e ciocche di capelli biondi fin quando ció che fino ad ora erano pensieri non si materializzano davanti ai miei occhi quando dopo lo scricchiolio della porta della vecchia aula una ragazza magrolina e bassoccia con fare infastidito entra impetuosa e si sistema con pesantezza su uno sgabello .
Quando finalmente la sua testa scende dalle nuvole e percepisce le note della chitarra che non sono cessate alza lo sguardo e una battaglia fra i miei occhi chiari e i suoi scuri inizia imperterrita .

~SPAZIO AUTRICE~
Eccoci di nuovo con una nuova parte esclusivamente dal punto di vista di Thomas .
Chissà se ne prossimo l' unica narratrice sarà Sky ?
Lo vedremo, a presto !

Amiamoci anche oggiWhere stories live. Discover now