Promesso

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C'è così tanta nebbia. Una sfumatura accecante di bianco che le ferisce persino gli occhi. È impossibile guardare oltre. Il profilo spezzato di Seattle, del tutto nascosto. Poggia le mani sulla balaustra fredda e per un attimo si chiede se Derek amasse prendere i ferry boat anche con tutta quella nebbia. Probabilmente sì. Il cellulare vibra nella sua tasca. Lo prende. È un messaggio di Cristina.

"Quante vittime?"

Sorride, prima di digitare.

"Nessuna a parte il conto corrente di Alex e una wedding planner."

"Sacrificabili entrambi. Vi chiamo più tardi."

"Divertiti con la tua miectomia."

"Ma per favore."



La festa prosegue alle sue spalle, mentre decine di passeggeri si congratulano con i neo sposi. Prendere un ferry boat e ritrovarsi inaspettatamente invitati ad un matrimonio. Non proprio una cosa da Seattle, ma assolutamente nello stile di Jo & Alex.

Oh, quasi dimenticava. Deve avvisare la tata e dirle di restare qualche altra ora. Non può perdersi la festa di nozze di Alex. Lui capirebbe. Ma lei non se lo perdonerebbe.

Scorre la sua rubrica, quando lo vede, nella lista contatti, qualche posto più un basso al nome che stava cercando. Non è affatto un segno del destino. Ma forse la nebbia le confonde i pensieri, forse è tutto così irreale su quel ferryboat circondato di bianco e fuori dal tempo, forse c'è troppa felicità da contagiare persino lei, o semplicemente, vuole solo qualcuno con cui parlare.

'Non significa nulla. È solo una chiamata.'

Continua a ripeterselo cercando di tenere a bada quella sensazione indescrivibile. Alex potrebbe andarsene. L'ultimo legame di famiglia che ha al mondo, potrebbe svanire da un momento all'altro. Dovrebbe sentirsi stupida.... dopo tutto quello che ha passato non può avere paura di qualcosa che non può controllare. Qualcosa di inevitabile. Ma quella sensazione di panico le è rimasta incollata addosso per tutto il giorno. Forse è quello, quel mix di stupidità (ricorda ancora quella sera al bar, quando sentendo la porta aprirsi si era voltata aspettandosi assurdamente di trovarlo lì), e paura, a convincerla a sfiorare quel nome sullo schermo.

La chiamata parte. La linea è libera. Squilla.

Una parte di lei vorrebbe solo lanciare in acqua quel dannato telefono e dimenticarsi di quel momento. Ma una chiamata a Nick Marsh non può farle più paura di un'emoraggia cerebarle operata con una cannuccia da cocktail in un volo turbolento nei cieli di Sioux Falls. E lei ha eseguito quella procedura in modo impeccabile. Senza esitazioni.

"Ho appena visitato una paziente: trapianto di fegato eseguito da manuale, terza settimana post operatorio. La paziente soffre da giorni di oliguria, nausea, vomito. Sono tutti convinti che stia rigettando il fegato. Ma io credo che sia solo il suo corpo che fa fatica ad adattarsi alla terapia immunosopressiva."

"Antidolorifici?"

"Rifiutati. È un soggetto incline alle dipendenze."

"Biopsia? Globuli bianchi nel sangue?"

"Normali. E trombosi della vena porta da escludere. Livelli di albumina e alanina leggermente alti, ma è normale dopo un tale stress epatico."

"Allora riduci l'Azatioprina e Tacro, tieni la paziente in osservazione in ambiente sterile per evitare infezioni e aspetta."

"Esatto! Adesso entrerò in quella stanza piena di medici dopati di ego e dirò loro che la vincitrice Harper Avery, Meredith Grey, dopo un consulto, concorda con la mia diagnosi."

PromessoWhere stories live. Discover now