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20.10.17
7:00

Taehyung's pov.

La sveglia suonò e mi alzai dal letto.
Mi vestii e mi preparai per una nuova, stressante giornata di scuola.

Speravo che mio padre stesse ancora dormendo, il giorno prima era tornato a casa alle 3, quindi sarebbe dovuto essere stanco.

Ma purtroppo la fortuna non era dalla mia parte e quando scesi in sala per fare colazione lo trovai stravaccato sulla poltrona con una bottiglia di wiskey in mano.
Sentivo la puzza di alchool dall'entrata.

Decisi di non avvicinarmi e mi diressi alla porta di casa, ma quando la aprii una mano la richiuse in fretta sbattendola.

Mi voltai per vedere mio padre, con la mano al lato della mia testa, che mi guardava con sguardo vuoto e con la bottiglia ancora in mano.

"Dove credi di andare, eh?"
Mi disse mentre un sorriso malvagio si allargava sul suo volto.
Il suo alito puzzava più di quanto immaginassi.

All'improvviso sentii un bruciore tagliente nella mia guancia destra.
Mi aveva appena tirato uno schiaffo.

Calde lacrime iniziarono a formarsi ai bordi dei miei occhi, ma io guardai in alto per non farle cadere.

Non dovevo piangere.

"De-de-e-evo andare a-a scuo-ola."
La mia voce tremava. Non volevo che tremasse, non volevo piangere, non gliel'avrei data vinta.

Il suo viso si illuminò vedendo il mio volto terrorizzato.

"Ah si? Perché non resti qui con me, invece?"
La sua voce era allegra. Era felice di vedermi così: sofferente, spaventato...
Lui godeva alla visione di tutto questo.

Poggiò la bottiglia di wiskey per terra e mi prese per il collo.
Iniziò a tirare verso l'alto e a stringere, finché i miei piedi non sentirono più il pavimento.

"Credo che ci divertiremo insieme."

No.

Iniziai a dimenarmi. Gli tirai un calcio dove non batteva il sole e lui mollò la presa per accasciarsi al pavimento in preda al dolore.

Colsi l'occasione per aprire la porta e correre a scuola.
Dovevo trovare Jimin.

Arrivai a scuola in ritardo di un' ora. Entrai i classe, mi scusai col professore dicendo che avevo avuto un contrattempo e mi sedetti al mio posto.

Accanto a me c'era Jimin che mi guardava in maniera sospettosa, ma non gli dissi niente.

Suonò la campanella della ricreazione e, siccome non avevo ancora fatto colazione decisi di andare al bar per mangiare qualcosa.

Jimin mi seguì lungo tutto il tragitto e, quando ci sedemmo ad un tavolino iniziò a parlare.

"È stato tuo padre, vero?"

Sapevo che si riferiva al 'contrattempo', non era la prima volta che ritardavo a causa sua.

"Sì."
Risposi senza guardarlo.
Iniziai a mangiare la mia brioche, cercando di trovare una scusa per non parlare. Non volevo che si preoccupasse.

"Cosa ti ha fatto questa volta? Hai dei lividi nuovi... intorno al collo."
Disse mentre si indicava il collo.
Sapevo che mi sarebbero rimasti i lividi, ma come potevo coprirli?

"Era ubriaco. Mi ha preso ed alzato dal collo, non mi lasciava uscire. Voleva che restassi a casa con lui. Mi ha anche tirato uno schiaffo..."
Con la mano mi toccai la guancia, le lacrime minacciavano di nuovo di scendere dai miei occhi ma le ricacciai indietro.

Vidi Jungkook che si avvicinava al nostro tavolo e cercai di calmarmi, non volevo mi vedesse debole.
Velocemente dissi a Jimin di non dirgli che mi facevo chiamare V, e feci appena in tempo a ricevere un suo 'perché?' confuso che Jungkook ci raggiunse.

Jungkook's pov


"Driiiin!"
Maledetta sveglia.
Velocemente mi alzai e mi preparai per andare a scuola.

Dovevo sbrigarmi se volevo arrivare in orario, i miei non erano mai in casa e quindi dovevo andare a piedi.
Non feci neanche colazione per la fretta che avevo.

Quando arrivai la campanella era già suonata ma, per mia fortuna, il professore era più in ritardo di me.

Così mi sedetti tranquillamente al mio posto ed iniziai a guardarmi in giro.
Il gruppetto delle ragazze mi stava fissando, così feci loro l'occhiolino e sorrisi.
Arrossirono quasi tutte, che carine.

Ma non mi interessavano loro oggi.
Dovevo scoprire chi era V.

Durante le prime due ore il mio stomaco non fece altro che brontolare per la fame, quindi alla prima ricreazione andai al bar per fare la mia tanto attesa colazione.

Lì incontrai Jimin, un mio amico, che stava parlando con Taehyung a un tavolo.
Ma possibile che quel ragazzo sia d'appertutto!?

Mi avvicinai al tavolo salutando il mio amico.
"Hey Jimin, che ci fai con la feccia? Dai, vieni che facciamo un giro, devo raccontarti una cosa."

Si girò verso Taehyung e gli sussurrò qualcosa che suonava come uno 'scusa', ma non ne ero sicuro.

Presi la mia brioche e raggiunsi il mio amico, poi ci dirigemmo al giardino dell'istituto.

"Dimmi tutto, Kook."
Mi incitó a parlare.

"Allora, da un po' di tempo mi sta scrivendo un ragazzo... frequenta questa scuola e mi ha detto di chiamarsi V."
Gli passai il telefono mostrandogli le chat.

"Hai idea di chi possa essere?"

"Per quello che ti dice sembra che non voglia farsi trovare... non so chi sia."
Non sembrava molto convinto.

"Ok, non importa... grazie amico, ci vediamo!"
Detto questo tornai in classe.
Jimin conosceva tutti, era impossibile che non avesse idea di chi fosse.

Mi stava nascondendo qualcosa, ne ero sicuro.

Jimin's pov.

Perché Tae stava facendo tutto questo?
Jungkook non faceva altro che bullizzarlo, spesso vari lividi che aveva erano a causa sua...

Era palese che con 'mostro' intendesse suo padre, lo chiamava così da quando aveva ucciso la madre.

Non l'aveva mai denunciato perché suo padre l'aveva sempre minacciato, e aveva pregato me di non dire niente perché ci sarebbero state conseguenze.

Io ero l'unico a sapere tutto questo, ma ora per un qualche strano motivo lo stava introducendo a Jungkook.

Cos'aveva in mente?

N/A
Questo capitolo è diverso dagli altri, è scritto in maniera diversa e ci sono tante rivelazioni, spero non vi abbia annoiato.

Cosa pensate della storia?

Too Late [ITA]~TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora