*credo che il riferimento si capisca*
Fabrizio entrò nella camera del ragazzo come un uragano, attirato dal suono della chitarra che Ermal stava suonando ininterrottamente da tre ore.
"Ermalì ascoltami...io ti voglio bene...ti amo lo sai...ma dopo tre ore con sta chitarra mi hai rotto i coglioni."
"Brì ho in mente una canzone meravigliosa...ma non mi convince il titolo..."
"Dai fammi sentire..."Diciamo che non c'è mai un vero
Motivo quando ci si annoia a morte
Ad una festa"Ermal..."
"Che c'è?"
"Riferimenti non puramente casuali?"disse all'altro guardandolo e ricordandosi del loro primo incontro ormai avvenuto tre anni prima ad una festa in spiaggia...da allora erano inseparabili.
"Eh beh? Sei tu la mia ispirazione..."rispose Ermal baciandolo e proseguendo a cantare.Diciamo che se ci sei
Ho almeno un motivo per non osservare solo fuori dalla finestra
E intanto sai cosa c'è?
Sei pure tu qui da solo
Io me ne andrei a fare un giro
Con la mia vita
Vuoi venire con me?
Puoi portare la tua
E non mi dire
"dai facciamo un'altra volta"Ehi, moro
Beato chi ti sposa
Le mie mani
e le tue mani
sono leggerezza
Ehi, moro
Chiunque si innamora
Ti arresterei
per quell'eccesso di bellezza
"Ermal basta! Non si può sentire per favore..."
"Non ti piace?"
"Io ti amo, ma cambia quel "moro""
"Come lo dovrei cambiare?"
"Qualcosa al femminile?"
""Mora"?"
"No...non voglio che pensino subito a me. Deve essere qualcosa che solo io posso capire..."
Ermal lo guardò a metà fra il divertito e il misterioso e capì subito.
Riprese a cantare...Bionda, oh-oh, bionda
Facciamo che non lo sai
O che non ti accorgi mai che il tuo sorriso
È come un fiore sulla facciaQuando parli con me mi salvi spesso la vita
Senza guardare dentro ogni mia feritaEhi, bionda
Beato chi ti sposa
Le mie mani e le tue mani sono leggerezza
Bionda
Chiunque si innamora
Ti arresterei
per quell'eccesso di bellezza
Ehi, bionda
Oh-oh, bionda
"Come è andesso?"
"Piccolo stronzetto..."
"Che hai?"chiese Ermal ridendo.
"Il mio nomignolo in camera da letto dovevi usare?"
"Che ci posso fare...mi ricordo ogni particolare del tuo corpo..."disse il riccio guardando i pantaloni del compagno e riferendosi a quei due peletti biondi che avevano causato il soprannome "Biondo"... ovviamente al femminile nessuno se ne sarebbe accorto.
"È finita?"
"No no...posso continuare?"
"Va bene"disse Fabrizio ridendo.
Ermal riprese a cantare.Volevo dirti tutto
Come fosse un lungometraggio
Ma avrei dovuto fare prima
Un overdose di coraggio
Se fosse così facile tradurre I miei pensieri
E farli stare in piediEhi, bionda
Ti arresterei
per quell'eccesso di eleganzaEhi tu, bionda
Sei proprio un'altra cosa
E così bella che è gelosa anche la luna
Ehi tu, bionda"Allora come è?"
"Se la lasci così va bene. Non troppo esplicita e il significato lo posso capire solo io... perché tu sei solo mio."
"Ah mia Bionda quanto ti amo."
"Ma vaffanculo."
Fabrizio fece per uscire dalla camera, ma Ermal fu più veloce a prenderlo per il braccio e a portarlo a letto, dove si mise a cavalcioni sul suo petto.
"Adesso sei mio...e chi ti lascia più?"
Tolse la camicia che Fabrizio abitualmente portava quando erano a casa e gli slacciò i pantaloni, togliendoglieli lentamente.
Fabrizio non poté non bearsi di quei tocchi e iniziò a gemere rumorosamente quando insieme alle carezze Ermal aggiunse le sue labbra.
Fece scendere i boxer lungo le gambe e rise come un matto.
"Che hai ricciolì?"
"Guardavo questa meraviglia e ho realizzato che sorriderò ogni volta che canterò quella canzone."
I due peli biondi svettavano sul membro già eccitato del compagno, che lo fissava appoggiato ai gomiti.
"Ma piantala"disse Fabrizio capovolgendo le posizioni.
Lo spogliò ed entrò con una spinta decisa nel compagno.
"Ti fa ancora ridere?"
"No..."rispose Ermal gemendo rumorosamente e facendo incontrare il bacino con il pube di Fabrizio, che sorridendo iniziò a spingere più forte, guardando il volto del riccio deformarsi a causa del piacere...le labbra si schiudevano ogni volta che affondava maggiormente nel compagno, lasciando fuoriuscire una soave melodia a cui il romano faceva eco. Gli occhi del barese erano chiusi e le mani stringevano con forza il lenzuolo sottostante. Fu quando le mani si spostarono sulle braccia del ragazzo che lui capì di averlo portato al limite. Si fermò con le spinte e costrinse l'altro ad aprire gli occhi per guardarlo: i suoi occhi nascondevano il cielo più grande del mondo e lui si sarebbe perso ogni singolo giorno.
Ermal lo guardò in modo strano...non sapeva il motivo per cui si fosse fermato.
"Fabri...che hai?"
"Vieni per me ricciolino mio..."
Vennero insieme, in quel piccolo angolo di paradiso chiamato casa.Spazio autrice
Dovevo farne una demenziale. Scusatemi 😂
Dani
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storielle
Randomcon il sottofondo di altre canzoni o libri, le avventure della ship che non mi abbandona