Capitolo 1: Come tutto è iniziato.

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- BASTA! NON VOGLIO PIÙ AVERE NULLA A CHE FARE CON VOI!-

Mi dirigo con gli occhi, ormai pieni di lacrime, verso il bagno, chiudendo la porta a chiave.

- JADE! ESCI IMMEDIATAMENTE DA LÌ DENTRO!-

Le urla di mia madre non fanno altro che peggiorare la situazione.

- NON NE POSSO PIÙ DI VIVERE IN QUESTE CONDIZIONI!-

Apro il cassetto prendendo una lametta tra le mani.

- Finalmente tutto questo inferno avrà fine...- Dico a voce bassa con tono tremante guardando la lametta.

Mi incido dei lunghi tagli in verticale su entrambe le braccia.

- JADE! TI HO DETTO DI APRIRE QUESTA MALEDETTA PORTA!- Urla mia madre sbattendo forte i pugni contro di essa.

- ORMAI È FINITA, ADDIO!- Urlo singhiozzando affannosamente.

Dopo queste mie ultime parole, il buio più totale...

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Oh Scusatemi, non mi sono presentata. Mi chiamo...o meglio, mi chiamavo Jade Foster e avevo diciassette anni.
Come avete visto la mia vita non è stata delle migliori, mi dispiace non potervi parlare meglio di me, ma purtroppo, non ho più memoria di cosa ne fosse della mia vita prima di quel tragico gesto.
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Improvvisamente il buio che mi circonda ha iniziato a venire sostituito da un bagliore così forte da dover chiudere gli occhi per non rimanerne accecata. Cosa sta succedendo?

- D-dove mi trovo?...- Appena riaperti gli occhi mi ritrovo distesa su un suolo completamente bianco. Che si tratti di neve?

Pareva di essere in un luogo incantato, colline e alberi innevati, un piccolo fiume sul punto di congelarsi...ma come ci sono finita qui?

Inizio guardarmi intorno e noto una figura seduta sulla neve accanto a me.

- Chi sei tu?- Dico io ancora confusa e con voce stanca.

- Oh, finalmente ti sei svegliata. Sei stata distesa lì a dormire per ore.-

Guardando meglio mi rendo conto che quella persona è un ragazzo.
Ha gli occhi color ghiaccio, dei capelli argentei e la pelle pallidissima, indossa una semplice maglia e dei jeans. Sembra un ragazzo normale, ma dove ci troviamo?

- T-tu non hai ancora risposto alla mia domanda!- Dico iniziando a scaldarmi.

- Mh? Perché balbetti? Hai freddo? Vieni con me, ti porto in un posto più caldo.- Ha una voce così seria, come se sapesse perfettamente perché sono qui.

Il ragazzo mi prende per un braccio e mi aiuta ad alzarmi.

- Hey Fermo! Ce la faccio da sola.-
Mi alzo togliendomi con le mani la neve dai vestiti.

-Sarà meglio che ti muovi allora, siamo qui già da tanto. Seguimi.-
Si sposta iniziando a camminare.

Lo seguo senza parlare. Continuiamo a camminare in silenzio per una decina di minuti, quando, ad un tratto, vediamo una piccola casetta in legno difronte a noi.

- Su, entra.- Mi tira per un braccio.

-Sisi ora entro! Ma basta strattonarmi!- Questo tizio mi dà sui nervi.

Appena entrati in casa lo strano ragazzo mi fa sedere su una poltrona, mentre lui accende il camino.

- Ecco, va meglio ora?- Dice lui subito dopo aver accesso il fuoco.

- Si, grazie, ma adesso voglio delle risposte.- Lo fisso negli occhi con uno sguardo serio.

- Cosa vuoi sapere?- Si siede d'innanzi a me guardandomi negli occhi.

Quel suo sguardo freddo e cupo fa quasi paura, è come se mi penetrasse nell'anima.

- Prima di tutto: Dove ci troviamo? Tu chi sei? Perché sono qui?- Spero di poter finalmente ricevere delle risposte.

- Tu vorresti sapere questo? Io posso dirti altro invece. Tu sei Jade Foster, hai diciassette anni e dopo aver cercato di toglierti la vita ti sei risvegliata in questo posto sperduto.-
Continua a guardarmi negli occhi con quello sguardo fermo e impassibile.

- Come fai a sapere tutto questo?... Tu chi sei?...- Inizio ad usare un tono di voce spaventato.

- Mh, come faccio io a sapere tutte queste cose? Beh vediamo, quale potrebbe essere un modo facile per dirlo.- Inizia a guardarsi intorno con un ghigno.

-DIRMI COSA?- Alzo la voce spazientata e impaurita.

-Hey calma, non c'è nulla di cui aver paura. Beh Jade, io sono il tuo angelo custode, Simon, e tu ti trovi nel mondo degli "Almost Dead". I quasi morti.- Mi fissa negli occhi con uno sguardo incredibilmente serio, ma rassicurante.

- C-cosa stai dicendo?... Tutto questo è assurdo. Se esistessero davvero degli angeli custodi la mia vita non sarebbe finita in quel modo.- Inizio a rispondergli con un tono serio quasi quanto il suo.

- Qui hai quasi ragione, effettivamente io avrei dovuto evitare che le cose prendessero questa inaspettata e orribile piega, ma... è per questo che noi siamo qui, per dare a te e al tuo angelo custode una possibilità di riscattarsi da questi errori che abbiamo compiuto.-

- E come dovremmo riscattarci da questi "errori"?- Divento più confusa ogni secondo che passa.

- Semplice, dovremmo arrivare fino a qui.- Preme il dito contro una mappa vicino al muro.

- E dove sarebbe questo "qui"?- Doveva davvero capitare a me un angelo custode del genere? Ecco perché mi sono suicidata.

- In parole povere, dovremo superare una serie di prove che ci verranno sottoposte lungo il nostro cammino, per arrivare, infine, alla città principale di questo mondo.- I suoi occhi iniziano a brillare di un'insolita luce, come fa a sembrare felice in un momento come questo?

- E se io non avessi voglia di superare queste prove?- Mi alzo dalla poltrona andando verso di lui.

- Beh, in quel caso ci tocca l'abisso, Jade, e ti assicuro che non è un bel posto.- Dice tornando a quel suo solito sguardo serio.

Quindi...dopo essermi tolta la vita sembra che da qui inizierò un cammino per intraprenderne un'altra. È l'inizio del nostro viaggio.

Back to the life- Almost dead [IN FASE DI RISCRITTURA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora